Skip to main content

Nuova esplosione ad Atene, dopo l’attentato della scorsa settimana contro la sede della tv Skai. Una bomba è esplosa questa mattina fuori ad una chiesa, nel quartiere di Kolonaki, tra Licabetto e Skoufa Street, ferendo alle mani e al viso il poliziotto che la stava spostando e il sacrestano che l’ha trovata.

Nessuna rivendicazione al momento, ma c’è la primizia della chiesa: fino ad oggi i gruppi terroristici greci avevano messo nel mirino solo banche, tv o sedi di partito ma mai luoghi di culto. È la ragione per cui non si esclude alcuna pista.

BOMBA

Una bomba contenuta in una scatola di latta nera è esplosa all’esterno della chiesa di Agios Dionysios nell’elegante quartiere di Kolonaki. Gli investigatori sono in allarme anche perché, a differenza della bomba contro la tv Skai, questa volta non c’è stata alcuna telefonata di avvertimento, per cui poteva essere davvero una strage.

Sul luogo oltre alla polizia che ha sigillato l’area, le forze speciali antiterrorismo che stanno effettuando i rilievi del caso. A trovare la scatola è stato il sacrestano della chiesa che ha informato la polizia, ma prima dell’arrivo degli agenti ha spostato la scatola di latta dall’ingresso della chiesa in un’aiuola vicina. Dopo pochi attimi il boato.

Testimoni oculari hanno riferito di danni ad auto e moto parcheggiate nei pressi della chiesa, oltre all’ingresso della stessa chiesa.

CONTRO LA CHIESA?

“È molto strano che non ci siano state telefonate di avvertimento. Questo è spaventoso. Non riesco a capire questo colpo inferto alla Chiesa, perché la Chiesa è amore”. Queste le prime parole di padre George Tselalidis, sacerdote della Chiesa di San Dionisio, affidate ad una radio ateniese subito dopo l’esplosione. E ha aggiunto: “All’interno c’era un detonatore artigianale realizzato con un orologio, alcuni fili ed un liquido giallo”.

Secondo il Segretario Generale dei Corpi delle Guardie Speciali, Efstratios Mafroeidako, i terroristi “volevano il sangue”.

POLEMICHE

Sul posto è giunto anche il deputato di Nuova Democrazia Vasilis Kikilias, secondo cui “la nostra prima preoccupazione è la salute del poliziotto in ospedale”. Per poi attaccare il governo: “Sfortunatamente, avevamo avvertito di questo circolo vizioso di violenza brutale. Siamo preoccupati di questo colpo, senza nemmeno una telefonata. Tutti quelli che coprono con un tappeto ideologico la cieca violenza terroristica, fanno un gran danno. Siamo molto preoccupati per il modo in cui Syriza gestisce le questioni relative all’ordine e alla sicurezza del Paese”.

Il riferimento è alla presunta contiguità del vecchio nucleo sirizeo con il mondo extraparlamentare di piccoli gruppi rivoluzionari, che hanno negli ultimi tre anni ingaggiato una vera e propria guerriglia urbana per le strade ateniesi contro i corpi speciali del Mat, soprattutto nella zona di Exarchia e del Politecnico, con scontri settimanali e lancio di molotov.

Protestano perché le richieste “sociali” avanzate al primo governo Tsipras sono state disattese, dopo le promesse di meno austerità avanzate dall’attuale premier in campagna elettorale.

SCENARI

Di questo nuovo attacco stupisce la primizia dell’obiettivo: la chiesa fino ad oggi non era stata fatta oggetto di attacchi da parte dei nuclei rivoluzionari di fuoco che lo scorso anno avevano inviato un pacco bomba contro l’ex premier Papademos, ferendolo alle gambe nella sua auto. Anche il famigerato gruppo del 17 Novembre, responsabile di decine di omicidi tra cui Richard Welch, diplomatico statunitense e capo della sezione greca della CIA e il deputato conservatore Pavlos Bakoyiannis, ucciso nel 1989 nello stesso quartiere della bomba di oggi, si era sempre scagliato contro presunti esponenti del sistema come politici e diplomatici.

Con un bilancio che parla, in 27 anni di organizzazione rivoluzionaria, di 2.500 reati e 23 omicidi. Ma mai contro figure di stampo religioso.

INDAGINI

Gli investigatori stanno lavorando su più fronti, mettendo in correlazione l’attacco di oggi con altri elementi che si stanno oggettivizzando nel paese, come il rapimento questa mattina al Pireo di un noto imprenditore nelle stesse ore in cui detonava l’ordigno a Kolonaki.

Inoltre nessuno parla apertamente di terrorismo di matrice islamica, visto l’obiettivo religioso, ma al momento è un fronte presente nelle indagini: Atene è considerata sede di una cellula Isis dedita alla falsificazione di passaporti, “attiva” anche ad appannaggio di Salah Abdeslam, l’autore della strage di Parigi del 2015. Si imbarcò infatti indisturbato da Bari a Patrasso in quell’agosto per poi fare il percorso inverso. Si disse che fosse passato da Atene per poi raggiungere la Siria.

Inoltre secondo quanto osservato lo scorso anno dall’Interpol e confermato dal commissario greco all’immigrazione, Dimitris Avramopulos, è stato appurato che tra le migliaia di migranti giunti in Grecia negli ultimi quattro anni si siano nascosti anche dei jihadisti.

twitter@ImpaginatoTw

 

atene

E due: altra bomba ad Atene. Che succede in Grecia?

Nuova esplosione ad Atene, dopo l'attentato della scorsa settimana contro la sede della tv Skai. Una bomba è esplosa questa mattina fuori ad una chiesa, nel quartiere di Kolonaki, tra Licabetto e Skoufa Street, ferendo alle mani e al viso il poliziotto che la stava spostando e il sacrestano che l'ha trovata. Nessuna rivendicazione al momento, ma c'è la primizia…

Cosa può fare la blockchain per il Made in Italy

Di Enrico Cereda

Lo dirò subito senza tanti giri di parole: blockchain è lo strumento con cui possiamo far crescere e migliorare il clima di fiducia in ogni settore del Paese. Tra produttori e consumatori, tra Pubblica Amministrazione, imprese e cittadini. Il “Made in Italy”, in particolare, può trarre enormi benefici da questa tecnologia rafforzando la percezione della sua qualità sui mercati globali.…

catania

Catania, l'elicottero della Polizia di Stato sorvola le zone colpite dal terremoto. Il video

Non si ferma lo sciame sismico nella zona di Catania a seguito dell'attività dell'Etna. Nella notte l'Ingv, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha registrato una decina di scosse con magnitudo superiore a 2 ma non si registrano ulteriori danni e la notte è passata abbastanza tranquilla per gli abitanti della zona. La scossa più forte in mattinata intorno all…

coree ikim

Ecco perché il 2019 sarà l'anno delle due coree

Vogliamo fare una scommessa? Quale sarà uno degli avvenimenti centrali del 2019 che sta per iniziare? Il cambiamento degli equilibri politici in Asia a ragione del riavvicinamento tra le due Coree. La Cina – lo sappiamo – ha forti problemi interni: le statistiche ufficiali per quanto notoriamente poco affidabili, indicano un rallentamento dell’economia, che, secondo osservatori in quello che fu…

assad

Gli Emirati riaprono l'ambasciata a Damasco. Inizia ufficialmente la normalizzazione di Assad

Ci sono da diverso tempo segnali che indicano come per il sanguinario dittatore siriano Bashar el Assad sia in corso una riqualificazione politico-diplomatica. Uno di questi, molto forte, arriva dagli Emirati Arabi, che – come rumors apparsi da mesi sui media anticipavano – hanno ripreso il servizio diplomatico dalla Siria e riaprono oggi l'ambasciata a Damasco. È un segnale solido del fatto che le relazioni tra…

barbagallo

Il governo punti sulla politica industriale. Il suggerimento di Barbagallo

Di Carmelo Barbagallo

Il 19 luglio del 2018 il settore chimico-farmaceutico ha rinnovato il contratto nazionale di lavoro. Un contratto unitario e condiviso conseguito sei mesi prima della naturale scadenza, efficace dal punto di vista del risultato economico, determinante per innovare l’intero sistema contrattuale. Un risultato, quello del 19 luglio, di assoluto prestigio che, oltre all’aspetto economico, coniuga positivamente i temi della sicurezza…

Fintech

Qualche previsione per il Fintech che verrà

Finanziatori, Istituzioni, strategie. Così possiamo riassumere per il fintech il 2018 che si avvia alla conclusione. I finanziamenti nel settore hanno fatto toccare un vero e proprio record raccogliendo in soli 6 mesi quasi il doppio di quanto fatto registrare nell’intero 2017: quasi 60 mld $ contro i quasi 40. Istituzioni e regulators, a riprova dell’importanza del settore, hanno prodotto…

summit afghanistan

Missioni internazionali e nuovi comandi. Ecco il budget 2019 della Nato

Se la Russia si dimostra sempre più assertiva ad est, e il fronte meridionale pullula di minacce e sfide alla sicurezza, la Nato si rafforza, anche attraverso un budget maggiore per le proprie attività. Prima di Natale, il Consiglio del nord atlantico ha registrato l’accordo tra i 29 Paesi membri per il bilancio militare e civile dell’Alleanza. LE PAROLE DI…

Zopa diventa banca nel Regno Unito. E alle banche non resta che riorganizzarsi (per davvero)

E se le Fintech diventassero banche? Non è una provocazione. È di qualche giorno fa la notizia che Zopa, una delle pioniere assolute nel settore del P2P lending dedicato alle persone, abbia fatto richiesta ufficiale per essere autorizzata a operare come banca. Allora, mentre siamo abituati a pensare e a ripetere che le banche siano obbligate a fare innovazione acquisendo…

Pietrangelo Buttafuoco, buttafuoco

Gilet gialli, Steve Bannon e governo gialloverde. I sovranisti spiegati da Buttafuoco

“Sovranismo” è senza dubbio il termine che ha caratterizzato l’anno politico che va concludendosi. Partito da lontano ha trovato le sue articolazioni governative in Ungheria, Polonia, Austria e nel caso “speciale” dell’Italia in cui una forza territoriale è riuscita a trasformarsi in nazionale e un’altra, partita incarnando l’anima giacobina e movimentista, ha fatto da incubatrice a germogli sovranisti che la…

×

Iscriviti alla newsletter