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In Cina, non è certo un mistero, i piccoli istituti se la passano decisamente male, imbottite come sono di titoli di Stato e per questo esposte al debito sovrano del Dragone. E gli effetti si vedono, anche sugli istituti maggiori, quelli quotati in Borsa per intendersi. I margini di interesse presso le banche che figurano sui listini, infatti, continuano a ridursi, al punto da aver perso in questi ultimi mesi fino al 70%.

Più nel dettaglio, su 58 banche quotate, 39 di queste hanno perduto il 67% dei propri margini, scendendo sotto la soglia psicologica del 2%. In altre parole, gli istituti cinesi, piccoli o grandi che siano, non riescono più a generare reddito. Perché? Il reddito da interessi netto è la differenza tra gli interessi pagati da una banca e gli interessi ricevuti su un prestito. Maggiore è il margine, maggiore sarà il profitto e più stabile sarà la banca. Ora, il restringimento dei margini di interesse da parte della Pboc, la banca centrale cinese, unito all’aumento alla progressiva sofferenza dei prestiti concessi, ovvero la difficoltà per le famiglie di restituire il denaro, ha compresso se non azzerato i suddetti margini.

Un esempio lampante è la Shengjing Bank, una banca locale a Shenyang, nella provincia di Liaoning. Nel 2023 il suo margine di interesse è sceso di 0,38 punti percentuali rispetto all’anno precedente allo 0,96%, unica banca quotata a scendere sotto l’1%. Attraverso una società affiliata al governo locale, la stessa amministrazione ha fornito sostegno all’istituto, sottoscrivendo le azioni della Shengjing Bank e le attività di prestito della banca per 176 miliardi di yuan (24,3 miliardi di dollari). Tuttavia, le preoccupazioni finanziarie della banca persistono e i suoi costi di finanziamento rimangono elevati.

Ancora, la China Bohai Bank, con sede a Tianjin, ha registrato un margine di interesse dell’1,14% nel 2023, in calo di 0,36 punti percentuali. Le spese di finanziamento e altri interessi sono aumentate di quasi il 10%. La banca ha concesso 8,4 miliardi di yuan di credito a China Oceanwide Holdings, una società di investimenti immobiliari che ha ricevuto un ordine di liquidazione da un tribunale delle Bermuda nel settembre 2023. E anche per le quattro grandi banche pubbliche non tira una bella aria. Tutte quante sono scese al di sotto della linea dell’1,8%, inclusa la Banca industriale e commerciale cinese all’1,61%.

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