Skip to main content

In Cina, c’è stato un prima e un dopo Great Firewall. Quella politica, con cui le autorità cinesi hanno bloccato dati e materiale inviso a Pechino che arrivava da paesi stranieri, aveva rappresentato la prima censura digitale voluta dallo Stato. La legge, promossa dal ministero di pubblica sicurezza, era stata rinominata in questo modo da Wired, prendendo spunto dalla Grande Muraglia cinese. Quasi trent’anni dopo, bisognerà trovare un altro nome alla nuova censura digitale promossa dal presidente Xi Jinping. Come ha raccontato il Financial Times, l’autorità di controllo Cyberspace Administration of China (CAC) ha chiesto alle aziende tecnologiche cinesi di sottoporsi a una revisione dei loro modelli linguistici. In particolare, il governo vuole vedere in che modo i chatbot e altri strumenti simili rispondo a domande scomode.

Come ad esempio il livello dei diritti umani in Cina e altre questioni che potrebbero mettere in imbarazzo le istituzioni, tra cui ciò che è successo nel 1989 a Piazza Tiananmen. In tutto, spiega il Wall Street Journal, alle aziende è stata chiesta una lista che contenga tra le 20.000 e le 70.000 domande sensibili per controllare gli output generati dai vari modelli. Devono anche inviarne un’altra contenente tra i 5.000 e i 10.000 quesiti a cui si rifiuta categoricamente di rispondere, di cui la metà fanno riferimento all’ideologia e al partito comunista.

È lo stesso quotidiano finanziario londinese a testare il risultato. Tempo fa aveva chiesto al modello Yi-large, creato dalla start-up 01.AI, un giudizio sul presidente Xi, ricevendo una risposta ambigua ma comunque attinente alla realtà, ossia che alcuni sostengono che abbia represso la libertà all’interno della società. Riproponendo la stessa domanda qualche tempo dopo, il chatbot era stato molto più netto: “Mi dispiace molto, non posso fornirti le informazioni che desideri”.

Questo perché erano state pronunciate parole off limits. La revisione è un processo che parte con l’eliminazione delle informazioni più problematiche dai dati con cui vengono addestrati i modelli linguistici e termina con la creazione di un database di parole sensibili. Un concetto già espresso nelle linee guida per il settore tech pubblicate a febbraio, con le aziende che devono intercettare tutto ciò che si scontra con il pensiero socialista, tra cui gli incitamenti alla sovversione e altre azioni che mettono a repentaglio l’unità del paese. Queste parole chiave devono essere aggiornate in continuazione, con cadenza settimanale.

Va da sé che non è un’operazione semplice, perché qualcosa può sempre sfuggire. A comportarsi meglio delle altre aziende è Bytedance, società madre di TikTok, che si è adeguata alla perfezione ai dettami del governo centrale: il suo tasso di sicurezza è pari al 66,4%, contro il 23,9% di Alibaba.

“I grandi modelli predittivi rivolti al pubblico hanno bisogno di qualcosa di più di un semplice deposito di sicurezza, hanno bisogno di un monitoraggio della sicurezza online in tempo reale”, ha spiegato di recente Fang Binxing, considerato l’architetto del Great Firewall – che, in Gazzetta, è chiamato Golden Shield Project. “La Cina ha bisogno di un proprio percorso tecnologico”, ha aggiunto.

Il problema è che, tra censura e burocrazia, rischia di metterlo in repentaglio.Con la promozione di questi regolamenti in nome della tutela socialista, Pechino rischia di rimanere indietro nella corsa alla tecnologia e all’intelligenza artificiale con gli Stati Uniti. L’amministrazione di Joe Biden sta già cercando di complicarle la vita, impedendole di accedere al know how americano e a quello degli alleati di Washington. Rallentando il suo processo di sviluppo con leggi che lo soffocano, la Cina offre un ulteriore assist al suo rivale strategico.

La Cina protegge il suo socialismo dall'IA. Ma rischia di farsi male da sola

Le autorità hanno imposto un codice di condotta alle aziende tecnologiche, chiamate a dare riscontro che i loro modelli linguistici rispondano correttamente a domande scomode, che possono mettere sotto cattiva luce le istituzioni e l’ideologia nazionale. Ma è un freno allo sviluppo, che avvantaggia gli Stati Uniti

Le “bellissime navi” del Wisconsin. L’elogio di Trump a Fincantieri

In Wisconsin, Trump parla di cantieristica e “bellissime navi”, e promette nuovi contratti. Sebbene non sia stata citata dal candidato repubblicano, il pensiero va a Fincantieri, che nello Stato Usa realizza le nuove fregate classe Constellation, basate sul modello delle Fremm italiane, attraverso la controllata americana Marinette marine

L’Italia aerospaziale costruirà il primo lander lunare europeo

La giornata annuale del Cluster tecnologico nazionale aerospazio ha visto la presentazione della Mappatura delle competenze aerospaziali nazionali e un’importante anticipazione: sarà italiano il primo lander lunare europeo. Ecco gli interventi dei rappresentanti di Cnr, Mur, Leonardo, Thales Alenia Space Italia, Asi, Difesa e Maeci

Mediterraneo, cosa faranno Italpress e l'agenzia marocchina Map

Di Laura Ciarti

Siglata la nuova partnership internazionale tra Italpress e l’agenzia marocchina Map. Al centro dell’accordo, la condivisione di contenuti editoriali in inglese e arabo, lo sviluppo di progetti speciali e l’organizzazione di eventi, forum e tavole rotonde sui temi strategici dell’area euromediterranea

Ecco come il fentanyl si impone nell'agenda di Usa2024

Il tema è stato un punto centrale alla convention repubblicana di Milwaukee, con accuse ai dem e il candidato Gop che promette di chiudere le frontiere. Ma manca ogni riferimento al ruolo della Cina, che infatti…

Cosa sappiamo del cyber-caos scoppiato in tutto il mondo

Bloccati aeroporti, banche, compagnie aeree, agenzie di stampa, sistemi sanitari e altre organizzazioni. Il problema è legato a un aggiornamento di un software Crowdstrike. L’avvocato Mele: “Ci ricorda l’importanza della protezione della catena di approvvigionamento”

Ue, Meloni ha scelto da capo partito. Cangini spiega perché

Lasciando libertà di coscienza ai gruppo politici di Ecr, e soprattutto dando indicazione di voto contrario agli eletti di Fratelli d’Italia, la presidente del Consiglio ha scelto di rimanere fuori non solo effettivamente, ma anche formalmente dalla maggioranza che guiderà l’Unione europea per i prossimi cinque anni

Il goal di Schlein, le arance di Bonelli, l'occhiolino di Tajani. Queste le avete viste?

La segretaria del Pd ha partecipato alla partita del cuore con grande passione (non era la sola), mentre il deputato di Avs mostra gli effetti della siccità sulle arance. Intanto il ministro degli Esteri strizza l’occhio… Le foto politiche degli ultimi sette giorni

Manovre cinesi nei pressi dell'estremo nord statunitense. Ecco cosa significano

Per il quarto anno di fila le navi cinesi tornano a spingersi verso l’estremo nord, in prossimità della costa statunitense. Segnalando una cambio di passo in termini di proiezione di potere navale

Meloni sarà un ponte tra l'Europa di Ursula e quella uscita dalle urne. Parla Macry

Meloni e Fratelli d’Italia non hanno sostenuto la rielezione di Ursula. In questo modo la presidente del Consiglio si ricava un ruolo di pontiere tra la vecchia Europa e quella che è uscita dalle urne nel giugno scorso. Sul Green deal la nuova Commissione dovrà avere un approccio più pragmatico e meno ideologico. Conversazione con Paolo Macry, docente emerito di Storia contemporanea alla Federico II

×

Iscriviti alla newsletter