Skip to main content

Il Decreto sicurezza voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini e approvato dal Parlamento non piace ai sindaci, per lo meno a cinque sindaci di importanti città come Firenze, Palermo, Napoli, Reggio Calabria e Parma. Ieri si è tenuta una manifestazione proprio a Palermo da dove è partita la “rivolta” dei sindaci. La risposta dell’Anci non si è fatta attendere appoggiando la protesta dei sindaci contro il decreto Salvini. Di contro, però, c’è anche una pattuglia di sindaci che chiede all’Anci di assumere un ruolo meno parziale e di rispettare l’applicazione del decreto.

Tra questi c’è il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi (Fratelli d’Italia) che, raggiunto da Formiche.net, chiarisce la sua posizione in merito al decreto. “Il mio è un giudizio doppio. Sul metodo io posso dire che rappresentiamo le istituzioni e le leggi le dobbiamo fare applicare per l’ambito di competenza che ci riguarda, tanto più che nella fattispecie questa sorta di disobbedienza non riguarda il sindaco che pure può dare atto di forme di protesta legittime” – dice il sindaco del capoluogo abruzzese – “Qualche anno fa ho fatto uno sciopero della fame prolungato contro il mancato trasferimento dei fondi per la ricostruzione ma lo sciopero della fame l’ho fatto io, non è che l’ho fatto fare al segretario comunale, al dirigente o a un funzionario”.

Il sindaco Biondi, però, entra anche nel merito della questione. “La gestione dell’immigrazione avuta fino ad ora è stata criminogena perché abbiamo, negli anni, con questa logica dell’accoglienza totale creato un esercito industriale di riserva che è servito da un lato per abbassare la qualità dei diritti dei lavoratori agitando lo spauracchio della presenza di tanta manodopera meno onerosa in termini di diritti. E poi perché abbiamo sotto gli occhi storie di convivenze difficile e di territori a rischio, basta vedere le immagini dell’ex Moi di Torino per capire a che cosa porta un certo tipo di gestione dell’immigrazione incontrollata. Dato che non sappiamo dare risposte facciamo passare l’occidente come un Bengodi in cui chiunque può avere soddisfazione. Questo fa si che, dato che la realtà è molto diversa dalle aspettative, una parte dei migranti sia consegnata al lavoro nero, alla manovalanza della criminalità organizzata e, nel caso delle donne, alla prostituzione”. La linea di Biondi non è, però, una promozione su tutta la linea del decreto.

“Il decreto sicurezza è perfettibile e che non tutte le conseguenze siano facilmente gestibili siamo d’accordo. Ma da questo a dire che sia incostituzionale quando è controfirmato dal Presidente della Repubblica come tutti i decreti mi sembra che ce ne passi” – conclude Biondi – “Alcuni concetti sono tagliati con l’accetta, ad esempio la scelta di garantire le risorse agli Sprar solo ai minori non accompagnati, il rischio è di ritrovarsi qualcun altro non assistito e affidato ai servizi sociali. Da un lato si tagliano le risorse dello Stato e dall’altro si aumentano quelle dei Comuni. Ci possono essere effetti negativi. In ogni caso mi sembra un testo di buon senso”.

TOMASI (PISTOIA):”L’ANCI NON RAPPRESENTA LA NOSTRA POSIZIONE”

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi (Fratelli d’Italia). “Il decreto mi convince perché noi abbiamo vissuto il picco di massima immigrazione, regolare e irregolare, con leggi vecchie di 20 anni. L’Italia è stata travolta da un’immigrazione enorme e senza leggi” – dice Tomasi a Formiche.net – “Riconosciamo al ministro dell’Interno di porre delle regole”. Il sindaco è duro sulla posizione dei sindaci in rivolta. “La questione è che non si disapplicano leggi dello Stato, questo apre un fronte di conflitto istituzionale gravissimo” – continua il sindaco toscano – “Cosa succederebbe se ogni sindaco, a propria discrezione e a seconda del governo che è in carica potesse o meno disattendere a leggi dello Stato o della Regione? Sa quante sono quelle che a me non piacciono e rallentano la macchina organizzativa? Cosa faccio le disattendo tutte in base alla mia coscienza? No la legge si rispetta e se la si vuol cambiare lo si fa anche con l’Anci”. Il sindaco Tomasi è molto duro anche con la posizione assunta dal’Anci che sposa, di fatto, la posizione dei sindaci “rivoltosi”.

“L’Anci ha preso una strada sbagliata, ha scelto di schierarsi da una parte politica e di non rappresentare tutti. Anche questo è un atteggiamento gravissimo perché quando siamo stati chiamati a discutere, per esempio, delle risorse del Patto periferie, ci sono state riunioni a livello nazionale e abbiamo preso una linea condivisa tra tutti i sindaci” – continua Tomasi a Formiche.net – “Su questa questione, invece, che sembra che qualcuno la ritenga la questione delle questioni, l’Anci ha preso una posizione, anche attraverso il presidente, non ascoltando tutte le voci. Una posizione che io ritengo sbagliata e dalla quale io mi dissocio”. La critica è forte anche sulla riunione prevista per il 10 gennaio tra l’Anci e il governo proprio per discutere dell’applicazione del decreto. “Qual è la posizione dell’Anci? Io non ho concorso a formare la posizione dell’Anci. Cosa vanno a dire?” – conclude Tomasi – “Io sono assolutamente contrario alla posizione dei sindaci “rivoltosi”, la ritengo assolutamente strumentale e credo che abbia solo uno scopo di carattere politico e propagandistico e sono pronto a dimostrarlo nei fatti”.

CECCARDI: “L’ANCI? UN SINDACATO DEI SINDACI DEL PD. CI RIENTRO SOLO SE CAMBIANO I VERTICI”

Ancora più dura la posizione di Susanna Ceccardi, sindaco leghista di Cascina (Pisa). “Non mi stupisco che la rivolta dei Sindaci del Pd contro l’applicazione di una norma statale sia capeggiata da Leoluca Orlando, uno che, curriculum alla mano, di vicende giudiziarie se ne intende bene. Mi sorprendo, piuttosto, che ci siano colleghi che lo assecondino”, dice in un comunicato. Formiche.net le ha chiesto una opinione sul vertice tra Anci e governo previsto per il 10 gennaio e il suo commento è stato tranchant. “Sono uscita dall’Anci due anni fa perché l’associazione con il tempo si è trasformata in un sindacato dei sindaci del Pd. Mi auguro che l’anno prossimo le elezioni cambino l’assetto per farla diventare un’associazione equilibrata. Solo allora rientrerà volentieri con il mio Comune”.

decreto

Il Decreto sicurezza e il ruolo dell'Anci. Parlano Biondi, Tomasi e Ceccardi

Il Decreto sicurezza voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini e approvato dal Parlamento non piace ai sindaci, per lo meno a cinque sindaci di importanti città come Firenze, Palermo, Napoli, Reggio Calabria e Parma. Ieri si è tenuta una manifestazione proprio a Palermo da dove è partita la "rivolta" dei sindaci. La risposta dell'Anci non si è fatta attendere appoggiando…

moavero

Difesa, Mediterraneo, Iran e Cina. I temi di Moavero a Washington

La visita a Washington del ministro degli Esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi, s'è conclusa con una cena di lavoro con il suo omologo, Mike Pompeo, il segretario di Stato e attualmente il membro dell'amministrazione più vicino al presidente Donald Trump. L'appuntamento serale tra i capi della diplomazia dei due paesi è stato il più rilevante, dal valore politico-strategico, tra parigrado. Cerimoniere…

sfida social

Nuova sfida social per Meb. L’opinione di Corrado Ocone

La lotta politica oggi si gioca anche sui social, come è noto. E ciò avviene per un doppio ordine di motivi: sia perché una politica de-ideologizzata quale è (per fortuna) l’attuale punta molto sugli aspetti emozionali e simbolici; sia perché i social sono in qualche modo l’equivalente della piazza di un tempo, il luogo ove il politico si svela, o…

giannuli, Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle non ha capito i propri errori. E torna in trincea

Il Movimento 5 Stelle ha avuto la capacità di esprimere una parte del disagio sociale e di canalizzarlo in forme politiche. Co-protagonista del populismo all’italiana, è stato premiato dagli elettori ed è giunto al governo della nazione. A quel punto aveva la possibilità di elaborare una proposta politica tesa a rispondere alle diverse istanze che provengono dalle realtà socioeconomiche italiane,…

sophia antonio Italia ppe cattolici europa

Un proposito per il 2019. Ritrovare il senso di comunità in Europa

Il 2018 è stato, per l’Italia, un anno per nulla semplice. Profondi cambiamenti hanno attraversato il nostro Paese che però non rappresenta affatto un caso isolato se si guarda a ciò che è accaduto e sta accadendo nel resto dell’Europa a partire dalla Francia e dalla Gran Bretagna senza voler allargare lo sguardo alle maggiori potenze mondiali degli Stati Uniti…

albania

L'Albania parte in quarta, numeri record e sguardo all'Ue

Altro che burocrazia, austerità e assistenzialismo. Se anche Moody's accende un focus sull'Albania significa che il trend di crescita, quantificato in due volte quello della vicina Grecia, è ormai un dato di fatto. Per il 2019 è prevista una crescita del 4% anche grazie ad un sistema che punta a favorire gli investimenti stranieri, l'internazionalizzazione degli atenei, lo sviluppo degli…

louvre pei

Il Louvre, il mistero del Salvator Mundi e l'imbarazzo francese con Abu Dhabi

La questione è degna della penna di Dan Brown. Il mistero della paternità del quadro, su cui si scontrano le perizie più autorevoli e archivi coronati, l’eccellenza dell’artista, maestro del Rinascimento italiano, la cifra record raggiunta dalla vendita, il ruolo di mediazione di un misterioso quanto potente principe saudita, che avrebbe agito per conto di Abu Dhabi, senza contare le…

groko

Ecco la fase due della Groko tedesca, basterà ai centristi?

Il punto di domanda è se basterà a fermare l'emorragia di voti che sta ingrossando le fila di Verdi, liberali e Afd la fase due della GroKo in Germania. Una mossa che sta prendendo corpo e forma anche dopo la tre giorni di meeting promossa dal gruppo parlamentare della Csu, nel monastero di Upper Bavarian Seeon. Da un lato i…

rifiuti

Vi spiego il grande complotto della spazzatura

Il primo teorema dell’utopia politica stabilisce che dietro ogni promessa elettorale non mantenuta si cela un complotto. Anzi, più d’uno. Il primo corollario, cosiddetto “antico romano”, postula infatti che cui prodest, ipse fecit, per cui ad ogni possibile beneficiario corrisponde un diverso complotto. Ciò è confermato dal secondo corollario, cosiddetto “geometrico”, in base al quale “Per ogni problema passano infiniti…

autonomia regionale

Viaggio in Italia con Maria Laura Simeone. I percorsi letterari alla scoperta di miti e memorie

Da Johann Wolfgang Goethe ad Alphonse de Sade, da Theodor Mommsen a Felix Mendelssohn Bartholdy, da Vincenzo Cardarelli ad Alfredo Panzini, da Guido Piovene a Guido Ceronetti, da Corrado Alvaro a Mario Soldati, senza dimenticare George Sand e Stendhal, Montaigne e Dickens, il fascino del viaggio in Italia ha contagiato i letterati europei fin da quando la “scoperta” del Belpaese…

×

Iscriviti alla newsletter