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Terremoto politico in Andalusia. Il risultato delle elezioni autonome ha confermato il tramonto dei partiti tradizionali, che hanno perso circa il 13% dei consensi. Il Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe) del primo ministro Pedro Sánchez ha registrato il peggior risultato della sua storia, ottenendo 33 seggi. Dopo 36 anni di governo ininterrotto in Andalusia, finisce così l’egemonia socialista nella comunità autonoma più abitata della Spagna. Il potenziale alleato a sinistra del Psoe, Adelante Andalusia, ha raccolto solo 17 seggi, mentre il Partito Popolare ha ottenuto 26 seggi e Ciudadanos 21.

Grande sorpresa invece per Vox, il giovane partito di estrema destra (qui l’approfondimento di Formiche.net). Vox ha ottenuto 12 seggi ed è entrato per la prima volta in Parlamento nell’era post-franchista. Un risultato positivo per la proposta anti-immigrazione, anti-europeista e anti-indipendenza catalana.

In una conversazione con Formiche.net, Paloma Román, direttrice del dipartimento di Scienze politiche e  dell’amministrazione dell’Università Complutense di Madrid, spiega il significato del risultato elettorale in Andalusia e lo scenario politico della Spagna: “Prima di ieri i socialisti erano tranquilli, pronti a convocare elezioni generali sicuri del trionfo, con un consenso intorno al 28-30%. Tuttavia, i sondaggi si sono rivelati poco affidabili. Senza aspettarselo, hanno perso in Andalusia”.

La politologa non crede che si debba parlare di “penta-partidismo”, come hanno anticipato alcuni media oggi alla luce del risultato del partito Vox. Tuttavia, la performance del partito di estrema destra deve fare riflettere e reagire gli altri. “Può darsi che Vox abbia raccolto un elettorato trasversale, ma sicuramente ha conquistato il voto della destra scontenta del Partito Popolare – spiega Román -. Ieri in Andalusia Vox ha ottenuto la metà dei voti del Pp, un risultato incredibile per un partito giovane, nei confronti di una forza politica consolidata. I popolari dovranno reagire perché hanno toccato il loro territorio”.

Il discorso anti-europeo e anti-immigrazione irrompe con forza. La proposta di Vox ha punti di coincidenza con i partito di estrema destra in Europa (non sovranisti, che per loro in Spagna intendono gli indipendentisti catalani). “Vox sicuramente entrerà nel Parlamento europeo – anticipa Román -, già che il sistema elettorale non ha barriere. Se con il proporzionale delle autonome spagnole – con il 5% – sono riusciti ad entrare in tutti i distretti, non ci sono dubbi che ce la faranno alle europee”.

Anche per il partito Podemos è arrivato un momento di una profonda riflessione sul da farsi. La professoressa sostiene che il movimento anti-sistema di Pablo Iglesias “ha perso spazio e deve ripensare come rafforzarsi. Devono chiarire un accordo stabile con i socialisti per non continuare a perdere”.

Il momento dunque è delicato e merita una reazione da parte di tutta la leadership politica: “In Spagna ci siamo abituati che i momenti di profonda stabilità non esistono più. I tempi sono cambiati. Per la prima volta è entrata nello scenario politico una forza di estrema destra, che qui non c’era. Non penso che siano una minaccia imminente per lo scenario europeo, ma più un momento di necessaria riflessione per tutti i partiti, che devono cambiare la strategia messa in atto finora”.

sanchez

La performance di Vox in Andalusia è un anticipo delle europee. L’analisi di Román

Terremoto politico in Andalusia. Il risultato delle elezioni autonome ha confermato il tramonto dei partiti tradizionali, che hanno perso circa il 13% dei consensi. Il Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe) del primo ministro Pedro Sánchez ha registrato il peggior risultato della sua storia, ottenendo 33 seggi. Dopo 36 anni di governo ininterrotto in Andalusia, finisce così l’egemonia socialista nella comunità…

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