Skip to main content

Pare (purtroppo me la sono persa) che RAI DUE abbia mandato in onda una trasmissione “Povera Patria”, nella quale si denunciava il signoraggio bancario come lesivo della sovranità popolare, oltre che l‘espropriazione dei suoi proventi da parte della Bce. Un’affermazione che ha del ridicolo, ma che diventa improvvisamente drammatica se diffusa a milioni di telespettatori-elettori con la credibilità di una TV pubblica. Senza affrontare tutti gli argomenti sollevati da quell’improvvido servizio, vorrei concentrarmi sulla natura del signoraggio.

Il signoraggio è la differenza fra il costo di produrre moneta e il suo valore nominale. Nel medioevo, se uno prendeva dieci grammi di oro ed andava ad una zecca, pagava il ‘diritto di signoraggio’, ossia il sovrapprezzo preteso dalla zecca per coniare una moneta; aveva così, in cambio dell’oro, una moneta con un valore di scambio, in termini di potere d’acquisto, superiore a quello del semplice contenuto aureo.

Oggi, con le monete prive di valore intrinseco, il signoraggio è ancora la differenza fra il valore di una moneta e il suo costo di produzione; che però è enormemente aumentata, dato che stampare (in grandissime quantità) banconote (per esempio da 50 euro) costa parecchio meno del loro valore di scambio. Ad esempio (dati Bce), al primo gennaio 2018 nell’area dell’euro c’erano in circolazione 9.570 milioni di banconote da 50 euro (il taglio più diffuso), per un controvalore nominale di 478,5 miliardi di euro: stamparle, è costato sicuramente meno di 478,5 miliardi di euro!

Ebbene, dove vanno a finire i proventi di questo signoraggio, di questa differenza? Vanno alla Banca Centrale Europea, che però li trasferisce interamente (al netto dell’accantonamento per riserva obbligatoria) alle singole Banche Centrali Nazionali, in proporzione alla loro quota di possesso della Bce stessa (nel caso della Banca d’Italia, il 12,5%). E che ne fa la Banca d’Italia? Eroga 15.600 (quindicimilaseicento) euro a ciascuna delle banche commerciali che posseggono il capitale di Bank’Italia più il 4% massimo sui frutti di operazioni che la banca ha effettuato nell’anno precedente con profitto e che ammontano normalmente intorno ai 50-60 milioni (già: milioni, non miliardi!) annui. Il resto va al Tesoro. Insomma, i soldi del signoraggio sull’euro vanno ad ogni singolo Tesoro nazionale, ossia, nel nostro caso, a finanziare la spesa pubblica italiana!

Come, d’altronde, è sempre stato. Sia nella breve fase (dal 1975 al 1981) in cui la Banca d’Italia si era obbligata ad acquistare i titoli del debito pubblico non collocati sul mercato, sia dopo il divorzio; sia ancora quando il suo capitale è stato “privatizzato”.

Naturalmente non esiste solo la moneta in circolazione, ossia monete sonanti e banconote fruscianti: quelle sulle quali si applica il concetto di ‘signoraggio primario’. Esiste (ed è preponderante) anche una moneta creditizia, “creata” dalle banche commerciali: quando si chiede un mutuo, la banca che lo eroga ci mette a disposizione una forma di moneta. Ma, in questo caso, i proventi dall’operazione sono trasparenti e noti: è il costo del mutuo (il valore attuale del tasso annuo effettivo globale, o TAEG). Ed è un problema prettamente contrattuale, privato. Posso accettare o meno di pagare un certo interesse per avere la disponibilità immediata di una certa somma.

Evito di mettere in mezzo considerazioni sulla propensione a generare inflazione dovuta all’esercizio distorto del signoraggio, sulla natura pubblica di chi emette moneta indipendentemente dalla natura societaria, etc. Tutti elementi però che, pare, nella trasmissione, hanno aggiunto confusione a confusione.

Ora, finche le fake news arrivano da qualche blog di autorevoli sconosciuti che però, diffondendo balle, sono diventati ampiamente noti sui social media (e per una strana alchimia di interessi nell’ambito della comunicazione, chiamati anche a testimoniare ed amplificare la diffusione delle loro balle sui media tradizionali, come la televisione)… ci può stare. Ma che sia addirittura il servizio pubblico, che dovrebbe garantire la correttezza dell’informazione, a diffondere informazioni incomplete, fuorvianti ed errate… è veramente agghiacciante. E pare pure che in trasmissione fosse presente anche il Ministro Savona, che non avrebbe proferito parola sui contenuti del servizio, pur sapendo bene cosa sia il signoraggio. Un pessimo segnale che si assomma ad un segnale ancor più sconfortante.

Certo che, con questa TV pubblica, viene davvero da esclamare: “Povera Patria”!

Il signoraggio, questo sconosciuto

Pare (purtroppo me la sono persa) che RAI DUE abbia mandato in onda una trasmissione “Povera Patria”, nella quale si denunciava il signoraggio bancario come lesivo della sovranità popolare, oltre che l‘espropriazione dei suoi proventi da parte della Bce. Un’affermazione che ha del ridicolo, ma che diventa improvvisamente drammatica se diffusa a milioni di telespettatori-elettori con la credibilità di una…

Jerome H. Powell fed

Ecco come si comporterà la Fed di Jerome Powell. Report Allianz

Tutti aspettano la Fed. La Federal Reserve, la banca centrale americana si prepara a riunire il board il prossimo 29 gennaio. Non sarà una riunione come tante altre e non solo perché è la prima del 2019. Il vertice servirà a capire se davvero il governatore Jerome Powell intende porre fine alle politiche accomodanti, fatte di tagli al costo del…

La zampata di Eni nel Golfo, acquisito il 20% di Adnoc

Una doppia operazione quella conclusa da Eni negli Emirati Arabi Uniti: non solo si aggiudica una quota in Adnoc Refining, ottenendo così un ruolo primario tra i partners economici del Golfo ma in questo modo riesce, in prospettiva, a poter incrementare la propria capacità di raffinazione del 35%. ADNOC Ecco che Abu Dhabi diventa terreno per un'interessante acquisizione da parte…

risso

Ecco il ruolo dei social network nell'ascesa di Guaidó in Venezuela

Fino a poco tempo fa, Juan Guaidó era un personaggio poco noto, dentro e fuori dal Venezuela. Impegnato nel movimento studentesco da sempre, è stato nominato presidente dell’Assemblea Nazionale ad inizio del 2019. Il 13 gennaio è stato arrestato per poche ore da agenti dell’intelligence venezuelana mentre era diretto ad un evento nello stato del Vargas. L'inseguimento, degno di un…

Venezuela, perché l'Italia pagherà l'ambivalenza dei Cinque Stelle. Parla Stefano Stefanini

“Stendiamo un velo pietoso”. La gestione diplomatica della crisi venezuelana da parte del governo gialloverde è bocciata in pieno dall'ambasciatore Stefano Stefanini, già rappresentante permanente dell'Italia alla Nato e consigliere diplomatico del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Le condanne tranchant di Alessandro Di Battista e colleghi pentastellati delle “ingerenze” esterne sono causa di un ritardo che, spiega Stefanini ai microfoni…

Trump pensa anche all'opzione militare per il Venezuela. Parola di Graham

Ieri il sito Axios, sempre molto informato sulle dinamiche politiche americane, ha pubblicato uno scoop firmato da uno dei suoi migliori giornalisti, Jonathan Swan, che parte così. "Il senatore repubblicano Lindsey Graham mi ha detto che recentemente, un paio di settimane fa, [il presidente] Trump gli ha parlato della possibilità di usare la forza militare in Venezuela, dove il governo…

Il giorno della memoria e il caso Sea Watch

Nel marzo del 2017 ho avuto il piacere e l'onore di intervistare la Sen. Liliana Segre, per un progetto di ricerca sul tema della società aperta. Le sue parole mi hanno colpito e ogni volta che guardo le notizie dei telegiornali, sulla carta stampata o in internet, mi ritornano alla mente. Con forza. In tante altre interviste, Segre, ha affermato…

L’apertura dei corridoi umanitari in Venezuela? Un’arma a doppio taglio. La tesi di Pino Cabras (M5S)

Giorni fa, il deputato del Movimento 5 Stelle, Pino Cabras, membro Commissione Affari esteri e della Commissione finanze della Camera dei deputati, ha acceso una polveriera per le sue dichiarazioni sulla crisi del Venezuela. Il suo nome è stato aggiunto alla lista di “difensori” di Nicolás Maduro tra la comunità italo-venezuelana, che cerca in tutti i modi di sottolineare come…

venezuela governo

Cosa ci dicono del governo le scaramucce tra Salvini e Di Battista sul Venezuela

Portata a casa, bene o male, la legge di bilancio e varati i provvedimenti monstre del reddito di cittadinanza e “quota cento”, sembrerebbe che la spinta propulsiva del governo gialloverde si stia rapidamente esaurendo. Fibrillazioni sempre più evidenti. Contrasti sempre più forti. Vere e proprie dichiarazioni di guerra, come nel caso della votazione in Senato sulla richiesta di autorizzazione a…

Caro Di Battista, cosa pensa dei giovani prigionieri politici del Venezuela?

Caro Alessandro Di Battista, Ieri davanti alle telecamere di Domenica Live su Canale 5, lei ha chiarito che non tifa e non ha mai tifato il governo di Nicolás Maduro in Venezuela. Ha detto però che, così come c’è molta gente che sostiene l’opposizione venezuelana, ci sono anche tanti sostenitori del governo socialista. Forse lei ha ragione. Lo dichiarano persone…

×

Iscriviti alla newsletter