Skip to main content

L’Italia è ancora oggi la seconda potenza industriale in Europa e la settima al mondo, e questo risultato non è frutto del caso ma dello sforzo costante di adattamento e rinnovamento di un sistema produttivo straordinariamente vitale, basato su un modello di imprenditorialità diffusa che ha nelle economie di specializzazione la sua principale arma competitiva e nelle aree dei distretti industriali il luogo in cui risiedono saperi taciti e capitale sociale difficilmente imitabili dalla concorrenza internazionale.

La crisi economica che ci siamo lasciati alle spalle ha intaccato pesantemente questo patrimonio del Paese, ma al tempo stesso ha accelerato un processo di evoluzione nelle logiche di produzione già in corso fin dagli inizi del nuovo millennio, che si sostanzia in uno spostamento verso prodotti di più alta qualità e in uno sguardo che travalica sempre più i confini dei territori di origine delle imprese, alla ricerca di partner strategici di sviluppo oltre che di nuovi mercati potenziali di sbocco.

Non possiamo però ignorare che alla capacità di resilienza mostrata dall’industria italiana nel suo insieme abbia purtroppo corrisposto anche una crescente e preoccupante divaricazione al suo interno tra chi è stato in grado di cavalcare il cambiamento e chi è stato costretto a subirlo. È il tema – comune a tutto il mondo occidentale – della crescente disuguaglianza di opportunità e di risultati, che si osserva tanto nella distribuzione del reddito tra i cittadini, quanto, a monte,  nella distribuzione degli utili tra le imprese.

Perché se pensiamo che all’interno di ciascuna di queste imprese lavorano, o lavoravano, imprenditori, manager, quadri, operai, impiegati, capiamo quanto il tema dell’eterogeneità nello sviluppo delle imprese sia indissolubilmente legato a quello dello sviluppo delle persone, e quindi della società nel suo complesso. E di quanto la sfida per una società inclusiva e sostenibile nel lungo periodo non possa essere vinta senza una politica che metta al centro l’attività d’impresa e quindi la sua capacità di creare lavoro diffuso, qualificato e ben retribuito.

Ciò è stato detto con chiarezza lo scorso febbraio in occasione delle Assise Generali di Confindustria tenutesi a Verona. E ciò viene ribadito da mesi anche al nuovo governo in carica che, dopo un periodo di chiusura pregiudiziale alle istanze del mondo produttivo, appare finalmente permeabile al dialogo costruttivo con le Parti Sociali. Siamo convinti che per disegnare una politica industriale che non accentui l’eterogeneità tra le imprese ma che, al contrario, le ricompatti verso percorsi virtuosi di crescita, si debba intervenire in modo coordinato su diversi piani, che corrispondono ad altrettanti vincoli strutturali.

C’è bisogno di allentare il vincolo finanziario per gli investimenti, perché per investire servono ovviamente adeguate risorse che non sempre sono nella disponibilità delle imprese, per numerose ragioni che rappresentano altrettanti ambiti di intervento della policy. C’è altrettanto bisogno di adeguate risorse umane per fare sì che l’impresa sia effettivamente in grado di trasformare la maggiore complessità richiesta dagli investimenti in opportunità di creazione di valore. La complessità è tecnica e organizzativa, e richiede un forte impegno sul tema della formazione e su quello dell’allineamento tra domanda e offerta di competenze sul mercato del lavoro, a tutti i livelli di qualifica.

Serve poi rafforzare la logica di sistema, per far si che le competenze e le risorse attualmente frammentate tra una moltitudine di imprese, in una moltitudine di territori, siano maggiormente valorizzate con politiche che, superando anche i confini tradizionali delle aree di distretto, aggreghino gli sforzi imprenditoriali intorno a progetti comuni d’investimento.

Per ultimo, è indispensabile eliminare il vincolo delle infrastrutture. Trasporto merci, logistica e banda ultra-larga sono le aree di intervento prioritarie affinché le imprese italiane rimangano connesse all’interno della rete globale degli scambi e prosperino grazie a questi scambi. Non si tratta, con tutta evidenza, di proposte volte a favorire gli interessi di una lobby. Si tratta piuttosto di costruire un ecosistema favorevole alla competitività delle imprese affinché ci sia crescita duratura, senza la quale non possiamo lottare efficacemente per mantenere unito questo Paese.

 

manifattura, industria

Servono imprese competitive per un Paese che vuole crescere

Di Marcella Panucci

L’Italia è ancora oggi la seconda potenza industriale in Europa e la settima al mondo, e questo risultato non è frutto del caso ma dello sforzo costante di adattamento e rinnovamento di un sistema produttivo straordinariamente vitale, basato su un modello di imprenditorialità diffusa che ha nelle economie di specializzazione la sua principale arma competitiva e nelle aree dei distretti…

f35

Erdogan preme su Putin per il via libera in Siria

Fra Turchia e Russia va tutto bene. Parola di Recep Tayyip Erdogan. Il presidente turco, però, sta faticando, e non poco, per ottenere dall’omologo russo, Vladimir Putin, un maggior margine di azione per quanto riguarda la gestione della situazione nel nord della Siria. I due capi di Stato si sono incontrati ieri a Mosca per un colloquio fatto di sorrisi…

Vi racconto come sarà il nuovo Secolo d'Italia. Parla Storace

Francesco Storace torna al Secolo, da direttore. Lo ha deciso la Fondazione Alleanza Nazionale, ripescando da quel mondo targato Msi e dopo An che ha caratterizzato l'ultimo ventennio del centrodestra italiano di governo. Storace infatti oltre che giornalista, è stato anche ministro della Salute, parlamentare e presidente della Regione Lazio. L'occasione della nuova nomina è utile per fare il punto…

Le trivelle spaccano (ancora) il governo

La parola dimissioni fin qui non era mai comparsa. Ma ora sì. Sulle trivelle in mare è scontro nel governo. Da un lato il ministro dell'Ambiente Sergio Costa che annuncia il diniego politico a qualsiasi autorizzazione. Dall'altro il viceministro all'Economia, il leghista Massimo Garavaglia, viceministro dell'Economia, che respinge: "l'iter è in corso, Costa non può fare quello che vuole". Tutto nasce…

xi jinping

Roma-Pechino sempre più vicine. Xi prepara la visita in Italia

Il presidente Xi Jinping sarà a Roma a marzo, dopo che da dieci anni un capo di stato cinese non si recava in visita ufficiale in Italia. Non c'è ancora una data definita (i rumors dicono attorno al 20 marzo), il lavorio diplomatico è intenso, e all'interno di questo quadro venerdì arriverà per incontri con il governo italiano il ministro degli Esteri di…

serraj

Dalla crisi di governo al passo indietro di Serraj. Cosa accade a Tripoli

Una settimana complicata a Tripoli per Fayez al Serraj. La crisi che sta scuotendo l'establishment interna del governo di accordo nazionale ha suscitato reazioni scomposte in seno allo stesso presidente libico, che però pare nelle ultime ore si sia deciso a compiere un deciso passo indietro riguardo le sue recenti scelte. Accusato apertamente dai suoi vice di gestire il potere…

La missione in Brasile del ministro Trenta per sostenere la Difesa made in Italy

Missione brasiliana per il ministro della Difesa Elisabetta Trenta. La titolare di palazzo Baracchini è intervenuta al road show organizzato da Fincantieri nella città di Recife, prima tappa di un tour che punta a coinvolgere l'industria del Paese nell'ambito della proposta italiana (a cui partecipa insieme a Leonardo) per il programma Tamandaré, con cui la Marina brasiliana vuole dotarsi di quattro…

Sapienza

Dialogo e scambio culturale. Ecco La Sapienza oggi, tra generazione Erasmus ed Europa

Di Rebecca Ciavari

“In un momento in cui l’Europa si ripensa e vi sono – anche legittimi – dubbi e paure sulla sua stabilità e sul suo futuro, le università devono continuare a essere un faro di dialogo e scambio culturale”. Sono queste le parole del Magnifico Rettore della Sapienza Eugenio Gaudio, che ha aperto l’inaugurazione dell’anno accademico giovedì 17 gennaio. Al centro…

logistica

L’Aeronautica del futuro punta sulla blockchain

Logistica, formazione del personale e manutenzione a distanza degli assetti. Le applicazioni della tecnologia blockchain sono innumerevoli, anche per l'Aeronautica militare, che da tempo ha colto le opportunità della rivoluzione digitale. Come Pubblica amministrazione complessa, la Forza armata, oggi guidata dal generale Alberto Rosso, ha accettato la sfida, tracciando una strada improntata alla collaborazione con il mondo della ricerca e…

Occhi aperti sull'Africa, più che sul Cfa (e senza salti logici). L'invito di Avvenire

Mentre Famiglia Cristiana sulla vicenda della chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto parla di "sgombero della vergogna", il quotidiano della Conferenza episcopale italiana Avvenire non esita a raccontare di uomini "come pacchi postali". Per il suo direttore Marco Tarquinio, di fronte all'emergenza, il tempo si dilata e chiama alla ricerca immediata di una soluzione realistica e condivisa. Di fronte cioè…

×

Iscriviti alla newsletter