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Centro nevralgico delle nuove rotte commerciali, dei gasotti e a un tiro di schioppo da Siria, Libia e Turchia. La Grecia sta assumendo un nuovo ruolo all’interno delle dinamiche mediterranee e gli Stati Uniti l’hanno individuata come nuovo hub militare per navi e caccia.

Dopo le numerose indiscrezioni apparse negli ultimi mesi anche su queste colonne circa la progettazione di nuove basi, ecco la prima ammissione ufficiale. L’occasione è la visita ad Atene del Generale Joseph Dunford, presidente del Joint Chiefs of Staff.

WASHINGTON-ATENE

Se si guarda alla geografia, alle operazioni correnti in Libia, alle operazioni in corso in Siria, e alle potenziali altre operazioni nel Mediterraneo orientale, la geografia della Grecia e le opportunità qui sono piuttosto significative”. Lo ha detto il Generale Joseph Dunford, Presidente del Joint Chiefs of Staff, che tra l’altro è il primo ufficiale dei Marine Corps a servire in quattro diverse posizioni a quattro stelle.

L’occasione è la visita ufficiale nella capitale ellenica, ricevuto dal capo dello Stato maggiore della Difesa nazionale ellenica, l’ammiraglio Evangelos Apostolakis, che 24 ore prima era stato in visita in Italia.

Nessuna base specifica è stata finora identificata, ha detto, tuttavia, diverse opzioni sono in corso di valutazione da parte del generale Curtis Scaparrotti, capo del Comando europeo degli Stati Uniti. Prima fra tutte la base som di Souda Bay a Creta, che verrà ampliata per consentire manovre più comode ai sottomarini nucleari classe Virginia.

Poi quella di Alessandrupoli, al confine settentrionale con la Turchia, passando per una nel Peloponneso, per l’aeroporto militare di Larissa (dove dallo scorso aprile operano i droni MQ-9) e per una base che potrebbe essere realizzata ex novo per le fregate su un atollo disabitato. Inoltre la portaerei Truman tre mesi fa ha fatto uno scalo di test nei porti ellenici e la USS New York a Corfù.

OBIETTIVO

L’obiettivo è una programmazione infrastrutturale per i prossimi dieci anni, iniziata (dopo il fallito golpe in Turchia) con l’arrivo ad Atene dell’Ambasciatore Geoffrey Pyatt da Kiev, dove era stato inviato per le sue competenze in materia energetica e che, oggi, tornano utili al Pentagono nell’Egeo.

Da qui infatti sarà possibile tenere sotto osservazione i sommovimenti relativi al dossier idrocarburi, con Exxon Mobile e Total impegnate nelle perforazioni a Cipro in cerca di gas, e in Grecia in cerca di petrolio; la situazione siriana senza “gli inconvenienti” presenti nella base turca di Incirlik che, ufficialmente, non sarà smantellata ma da cui sono stati trasferiti in massa mezzi e tecnologie in terra di Grecia già dalla scorsa primavera.

Tra l’altro sarà possibile per gli Usa monitorare la costruzione della prima centrale nucleare turca che Erdogan farà costruire in partnerhip con i russi di Rosatom ad Akkuyu, proprio di fronte alla punta settentrionale di Cipro occupata. Si tratta dell’opera infrastrutturale più costosa mai eseguita in Turchia, del valore di diciassette miliardi di euro.

È la ragione per cui da un anno e mezzo l’Egeo è diventato “altamente” trafficato: non solo uomini e mezzi delle due superpotenze ufficialmente impegnate nel monitorare il caso siriano, ma anche pescherecci-spia che pattugliano continuamente le isole. Un anno fa a Salamina venne identificato e arrestato un agente turco sorpreso a fotografare la locale base navale ellenica.

Al contempo Pechino ha alzato il livello di sicurezza al Pireo, dove Cosco Cina ha privatizzato l’hub containers.

In quest’ottica sono iniziati i lavori di ammodernamento (dopo la sua costruzione, 60 anni fa) dell’Ambasciata Usa ad Atene, per ben 342 milioni di dollari. Il progetto contribuirà per 1,2 milioni al mese all’economia di Atene dando lavoro a 620 persone, di cui 500 greci. Prevista una sala di controllo sotterranea capace di fare da raccordo con il nuovo cavo di fibra ottica che passa dal Mediterraneo.

Inoltre pare che la tecnologia Usa sia stata utile ad avviare i lavori che permetteranno alla piccola isola di Tilos di diventare la prima del Mediterraneo ad essere alimentata da soluzioni sostenibili al 100%.

DUNFORD

“Le relazioni militari tra Stati Uniti e Grecia sono più forti che mai e sono una testimonianza del partenariato strategico che abbiamo forgiato nel corso degli anni come stretti alleati e amici della Nato che condividono valori democratici e forti legami culturali”, ha detto il Generale Dunford per poi volare alla volta dell’India dove si trova con il Segretario Mike Pompeo.

“La Grecia continua a essere un pilastro della stabilità e della sicurezza nella regione, fornendo una leadership chiave in una moltitudine di sfide alla sicurezza, includendo l’antiterrorismo e la sicurezza marittima. Siamo molto grati al popolo greco per il suo forte sostegno nell’ospitare le forze militari statunitensi in luoghi come Souda Bay e non vedo l’ora di lavorare con l’esercito greco per espandere la nostra cooperazione bilaterale di sicurezza “.

twitter@FDepalo

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