Skip to main content

Il prof. Paolo Savona, illustre economista, oggi ministro per gli Affari dell’Ue, ebbe tempo fa a censurare il comportamento dei responsabili europei e italiani che, prendendo a pretesto le inadempienze delle genti e delle classi dirigenti del sud, (accidia, trascuratezza, superficialità) chiedevano autoassoluzioni, per la mancata attuazione nel Mezzogiorno di politiche di sviluppo economico e civile. Egli, come risposta a tale condotta, scosse le coscienze dei cittadini meridionali perché si risvegliassero, liberandosi dai troppi vincoli imposti in sede nazionale ed europea, e sforzandosi di recuperare fiducia nelle proprie autonome capacità e possibilità di riscatto. Un po’ come Sturzo che all’inizio del XX secolo ebbe a sottolineare: il Mezzogiorno salvi il Mezzogiorno! Paolo Savona come punto di approdo del suo articolato e condivisibile ragionamento invitava i cittadini del sud d’Italia a dar vita alla “nascita di un partito meridionale e meridionalista, non indipendentista, che rivendichi con forza il rispetto dei principi di libertà e di equità del contratto sociale che ci lega all’Italia e all’Europa”.

L’insigne economista, insomma, immaginava la costituzione di un partito al sud e del sud che potesse concretamente impegnarsi per la riduzione del gap socio/economico tra le due zone della penisola, funzionale al progresso armonico del sistema Italia. L’idea della costruzione di una forza politica con caratteristiche derivanti dalla storia culturale, etica, politica, sociale, economica del Mezzogiorno è una proposta affascinante ma anche problematica e irta di difficoltà.

Quello che ieri però poteva essere solo un auspicio oggi è una necessità impellente, alla luce delle manovre che provengano dagli ambienti leghisti. La mai sopita idea di realizzare una macroregione del nord chiamata “padania”, e che vede protagoniste di sicuro la Lombardia e il Veneto, non si sa se anche l’Emilia e Romagna, con successivo e conseguente trascinamento di Liguria e Friuli Venezia Giulia vive tuttora nella ferma volontà politica di Bossi, Maroni, Zaia, Salvini e nei desideri di molti settentrionali. I promotori di tale disegno, forti dei risultati dei referendum popolari consultivi, (di quasi nessun valore) tenuti nell’autunno scorso in Lombardia e in Veneto, il cui quesito riguardava appunto l’autonomia fiscale nelle regioni in questione (le tasse restano nei loro territori e non vanno a Roma), pretendono dallo Stato centrale decisioni contrarie al nostro ordinamento costituzionale. È chiaro che la materia non riguarda esclusivamente i cittadini di quelle regioni, ma tutti gli italiani, per cui mai sarà possibile che lo Stato premi i ricchi e schiacci i deboli. Unica possibilità, al limite potrebbe essere una legge nazionale che attui un diverso e più moderno e equilibrato sistema fiscale. È risaputo che la nostra Costituzione non prevede referendum popolari sui temi di natura fiscale. Il prof. Savona sa bene che al sud il sistema produttivo, le direzioni strategiche di istituti di credito e di aziende “partecipate”, negli ultimi venti anni, hanno vissuto uno spaventoso sterminio, addirittura Napoli non è più sede di direzioni di giornali, neppure più quella dello storico Il Mattino.

Se si dovesse scrivere la storia di tutte le aziende morte e che sono state causa di crescita di povertà al sud ci vorrebbe, non un articolo di giornale, ma corposi trattati. È giusto allora, rimettere al centro, dopo decenni di profondo oblio, la “questione meridionale”, alla luce delle dinamiche mondialiste e delle politiche economiche nazionali ed europee, rilanciando la tesi che il problema del Mezzogiorno è problema nazionale, nel senso che gli effetti derivanti dai singoli aspetti si ripercuotono in tutto il Paese, per cui è dovere nazionale risolverlo nella sua intera portata. E allora, se si segue con rigore culturale e politico il pensiero dell’illustre economista è possibile la nascita di un partito che possa avere attenzione per i citati punti direttamente legati agli interessi dello sviluppo del Mezzogiorno. Un partito, quindi, che abbia come momento fondante moderne strategie di sviluppo al Sud in coerenza con quanto avviene a livello nazionale ed europeo.

europa

Paolo Savona e il partito del sud al sud

Il prof. Paolo Savona, illustre economista, oggi ministro per gli Affari dell’Ue, ebbe tempo fa a censurare il comportamento dei responsabili europei e italiani che, prendendo a pretesto le inadempienze delle genti e delle classi dirigenti del sud, (accidia, trascuratezza, superficialità) chiedevano autoassoluzioni, per la mancata attuazione nel Mezzogiorno di politiche di sviluppo economico e civile. Egli, come risposta a…

L'Europa rischia di rimanere in panchina a guardare la partita tra Cina e Usa. Parla Giovanni Tria

Qualcuno si sarà a abituato a definirlo un realista. Definizione che ci sta tutta se si considerano i tanti chiodi con cui, la scorsa settimana (qui l'approfondimento di Formiche.net) Giovanni Tria (nella foto) ministro dell'Economia, ha puntellato la linea dell'Italia gialloverde nei confronti dell'Europa. Pochi sogni, discutere sì ma i conti pubblici non vanno sballati, il messaggio di fondo. Da…

Phisikk du role - Salvini, ovvero essere John Malkovich

Vent’anni fa uscì nelle sale uno strano film, peraltro molto amato dalla critica, che ruotava attorno all’idea fantascientifica di entrare e uscire dalla testa di John Malkovich, penetrando nei suoi labirinti mentali. Chi è che una volta nella sua vita non ha desiderato entrare nei circuiti mentali di qualche altro, per capirne i comportamenti, le emozioni, interpretarne i progetti, le…

La reflazione e il consumatore usa e getta

L’America di Trump sembra sempre più determinata a fare leva sulla condizione di importatore netto in cui si trovano gli Usa, usando il vasto mercato interno americano come una potente arma negoziale. The Donald rilancia nell'escalation del conflitto sul commercio internazionale, con un ordine nel corso della notte, di imporre nuovi dazi per ulteriori 200 miliardi di dollari - il…

Con Galantino all'Apsa il papa ridisegna la Chiesa italiana. Parla Alberto Melloni

Il segretario della Conferenza episcopale italiana Nunzio Galantino è stato nominato direttamente da Papa Francesco alla guida dell’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica, ovvero la tesoreria della Santa Sede, rilevando in questo modo il posto del cardinale Domenico Calcagno, uscente per motivi di età. La nomina è arrivata nonostante mancassero ancora nove mesi alla fine dell'incarico di Galantino presso…

Corridoi umanitari e Africa. Vi racconto l'incontro tra Macron e la comunità di Sant'Egidio. Parla Mario Giro

Ex vice ministro degli esteri, nome di punta da decenni della Comunità di Sant’Egidio su tutti gli scenari africani, Mario Giro è stato protagonista della colazione di lavoro con il presidente francese Macron e il suo numeroso seguito, che comprendeva ministri di primo piano, come quello dell’interno, presso l’ambasciata francese a Roma. Preparata con cura da mesi, quando di governo gialloverde nessuno…

Il piano di Macron per (ri)conquistare i cattolici francesi

Emmanuel Macron è arrivato in Vaticano. Alle 10:30 è stato ricevuto da Papa Francesco. Accompagnato dalla moglie Brigitte, da una delegazione di ministri (Gérard Collomb e Jean-Yves Le Drian), e da esponenti del mondo cattolico (Veronique Fayet del Secours catholituq e Xavier Emmanuelli della Samu social), il presidente francese si è riunito con il Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro…

Tutte le convergenze tra Macron e papa Francesco

Una lunga e solenne camminata dentro i palazzi vaticani ha preceduto l’incontro tra il presidente francese Emmanuel Macron e Papa Francesco, alle ore 10.30 nel Palazzo Apostolico. Francesco ha accolto Macron con un grande sorriso offerto ai presenti e alle schiere di fotografi, e da una cordiale stretta di mano, entrambe ricambiate dal presidente francese. Il saluto finale, invece, è…

Luca Morisi spin doctor Salvini

La campagna elettorale non finisce mai. Parola di Luca Morisi, spin doctor di Matteo Salvini

Sei un agnello dal piede caprino. Non ho il piede caprino – rispose Togliatti a De Gasperi – ma scarpe normali appena fatte risuolare per apporle in una parte del corpo che non voglio nominare. Questo scambio di battute avveniva nel lontano 1948 a chiusura di una campagna elettorale che abbandonava i toni misurati cui gli elettori erano abituati. La…

I dubbi sull'iniziativa francese nel campo della Difesa. Parlano Camporini e Tricarico

Nel Vecchio continente sta andando in scena una partita a scacchi complessa e intricata. L'ultima mossa di Emmanuel Macron si chiama “European intervention initiative” e punta a creare una struttura estranea all'Unione europea e alla Nato che dovrebbe servire per garantire una risposta rapida in caso di crisi, militari e civili. Angela Merkel segue il presidente francese e conferma che,…

×

Iscriviti alla newsletter