Skip to main content

“Molti nemici molto onore”. Fiera della sua tradizione così avrebbe già dovuto rispondere Giorgia Meloni alle dichiarazioni, “prudenza nel toccare gli equilibri costituzionali”, del cardinale Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (Cei) da quasi tutti interpretate come fortemente critiche del premierato. Oppure, forse, il “chisseneimporta” pronunciato in tv ospite di Monica Maggioni relativamente al possibile esito negativo del referendum costituzionale vale anche per le opinioni dei vescovi.

Qui non mi interessa tanto parlare della luna, ovvero del premierato, ma del dito, quello dell’attivissimo, presenzialista Cardinale Zuppi. Reduce dalla sua missione di pace in Russia, dove, presumo (ahi le mie “degenerazioni” professionali) avrà fatto valere le sue letture e conoscenze scientifiche su guerra e pace, mettendo in guardia Putin dal scivolamento verso la Terza Guerra Mondiale (lasciamo l’Ucraina alla Russia come abbiamo lasciato i Sudeti alla Germania nazista: appeasement), Zuppi e i suoi vescovi si fanno ingegneri costituzionali. No, no chiederò quali libri/articoli scientifici hanno letto in materia e neppure quali esperti hanno consultato, meglio non quelli, laici, progressisti, che dicono che il papa è l’unico che capisce tutto, prima di tutti. Il problema che voglio porre è quello del dibattito pubblico, in pubblico.

Quando il papa e i vescovi esprimono le loro posizioni, non in materia di fede, ma nel campo largo della politica, non è solo opportuno, ma anche produttivo confrontarsi apertamente con quelle posizioni? Il silenzio è talvolta accettazione, più spesso indifferenza e servilismo. La non solo mia idea di pluralismo è che il confronto fra più affermazioni, fra più posizioni, più soluzioni è essenziale, costitutivo e decisivo in qualsiasi regime democratico. Quindi, se gli ecclesiasti si occupano di tematiche sociali, economiche, internazionali, Unione europea compresa, politiche e costituzionali, le critiche a quanto esprimono sono non soltanto legittime, ma auspicabili e persino doverose. “Sia il nostro parlare ‘sì, sì’, ‘no, no’”. Nutro molti dubbi sulla chiusa: “Il di più viene dal Maligno”. Al contrario, il Maligno preferisce il non detto nel quale fa proliferare per l’appunto l’indicibile, le più strane oscure e confuse commistioni.

Sono andato troppo in là, inaccettabilmente? Attendo il contraddittorio che certamente servirà a chiarire le modalità e gli eventuali limiti alle dichiarazioni episcopali e papali. Personalmente, riservandomi il diritto di critica, di limiti non ne porrei. Chiedo chiarezza, confronto, argomentazione e trasparenza. Con spirito di servizio. Anche alla politica.

camera pasquino

Perché la Cei boccia il premierato? È tempo di confronto (anche pubblico). Scrive Pasquino

Quando il papa e i vescovi esprimono le loro posizioni, non in materia di fede, ma nel campo largo della politica, non è solo opportuno, ma anche produttivo confrontarsi apertamente con quelle posizioni? La non solo mia idea di pluralismo è che il confronto fra più affermazioni, fra più posizioni, più soluzioni è essenziale, costitutivo e decisivo in qualsiasi regime democratico. Il commento di Gianfranco Pasquino, accademico dei Lincei e professore emerito di Scienza politica

Un Vangelo da supermarket. La recensione di Ciccotti

Tratto da un romanzo di Barbara Alberti, “Vangelo secondo Maria” (1979), il film omonimo (2024) di Paolo Zucca propone una Maria ribelle, proto-femminista, che non vuole avere un figlio. Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann danno una buona prova ma il soggetto, troppo d’avanguardia, non scalda lo spettatore. Un film pensato per i Paesi protestanti? Una nota di Eusebio Ciccotti

Su Taiwan occorre tornare indietro nel tempo. L'opinione di Valori

La sovranità e il territorio sono intrinseci alla Cina. Il territorio non è giammai cambiato e lo status di Taiwan come parte del territorio cinese resta immutato. L’opinione di Giancarlo Elia Valori

Antonio Padellaro, je ne regrette rien. La lettura di D'Anna

Quasi cinquanta anni di politica e cronaca vissuti in prima fila nelle redazioni e dalla cabina di regia dei principali giornali e periodici nazionali. Un diario d’esperienze professionali, spesso inedite, che Antonio Padellaro ha riversato in un libro che non dimentica nulla. La recensione di Gianfranco D’Anna

Un Truman Show durato otto anni. Così l’Fbi ha incastrato una spia cinese

Alexander Yuk Ching Ma, ex Cia, si è dichiarato colpevole. Nel 2004 fu assunto come linguista dall’Fbi, che però sapeva dei suoi contatti con l’intelligence di Shanghai e ha apparecchiato tutto per monitorarlo e ricostruire i suoi contatti

Piano Mattei, perché serve una politica euro-mediterranea. Scrive Paganetto

La collaborazione tra privato e pubblico in un quadro euro-mediterraneo, con l’assunzione pubblica di una parte dei rischi di investimento a fronte delle forti condizioni di incertezza presenti nei Paesi africani, può essere la strada vincente per il successo del Piano Mattei. Il commento di Luigi Paganetto, presidente della Fondazione Economia Tor Vergata

Nell'Indo Pacifico i droni di replicator sono già attivi. Ed è solo l'inizio

In una dichiarazione ufficiale, la viceministra della Difesa statunitense ha affermato che i primi sistemi dell’avanzatissimo programma stanno già venendo inviati nel Pacifico

L’Italia si unisce all’appello internazionale per salvaguardare i civili di Rafah

Nel trend internazionale che chiede a Israele di evitare un’operazione su larga scala a Rafah, l’Italia c’è. I ministri Crosetto e Tajani esprimono preoccupazione per quanto sta accadendo nel sud della Striscia

La prudenza di Giorgetti sugli asset russi è giusta. De Mattia spiega perché

La cautela fatta trapelare da Giancarlo Giorgetti in merito all’uso dei proventi legati ai beni strappati a Mosca, ha le sue ragioni. Si rischia di infrangere il diritto internazionale oltre a proporre al mercato strumenti non del tutto sicuri. Sui tassi la Bce va per conto suo, per questo le intese politiche nei summit contano poco. Colloquio con l’economista e già dirigente di Bankitalia

Cosa vuole la Cina da Corea del Sud e Giappone?

La Cina cerca di guidare un dialogo complesso con Corea del Sud e Giappone. I due alleati americani non si fidano di Pechino, ma nell’ottica pragmatica del momento non rompono le relazioni. E intanto Washington…

×

Iscriviti alla newsletter