Skip to main content

Ci siamo. Da lunedì entrerà in vigore la riforma economica pensata dal presidente Nicolás Maduro per risollevare l’economia del Venezuela. La formula è semplice, anche troppo. Per fermare l’inflazione, il governo ha pensato di togliere cinque zero alla moneta nazionale, il Bolívar Fuerte, e cambiarle il nome. Si chiamerà Bolívar Sovrano.

In un video diffuso giovedì, il capo dello Stato venezuelano ha spiegato che questo metodo ha come finalità quello di “stabilizzare la vita monetaria e finanziaria dei venezuelani”.  “Il Bolívar Sovrano – ha aggiunto – avrà una base di cambio nella moneta Petro, il cui prezzo si determina sul valore del prezzo del petrolio venezuelano”. Non ha aggiunto però altri dettagli tecnici.

La “riforma economica” di Maduro era stata programmata per il 26 luglio, ma il nuovo conio monetario non era ancora arrivato, per cui è stata rimandata al 4 agosto e poi ancora per il 20 agosto. Ora però dovremmo esserci.

Secondo le ultime proiezioni del Fondo Monetario Internazionale presentate lunedì, l’inflazione del Venezuela potrebbe arrivare a 1.000.000% alla fine del 2018. Un’iperinflazione che è paragonata dall’organizzazione internazionale a quella vissuta in Germania durante il 1923 dopo la Prima Guerra Mondiale. I tedeschi sono stati i primi nella storia a ristrutturare la loro moneta togliendo 12 zero.

Non è la prima volta che il regime chavista cerca di iniettare vigore all’economia con la sottrazione di zero al conio monetario e il cambio del nome). Nel 2008 il presidente Hugo Chávez tolse 3 zero al Bolívar, ribattezzandolo Bolívar Fuerte. I risultati però non sono stati dei migliori.

Un report del Centro in Economia e Finanze dell’Università Icesi ricorda che negli ultimi 100 anni il provvedimento di togliere zero alla moneta è stato adottato 80 volte in molti Paesi. Il 36% di questi casi sono concentrati in Europa, il 21% in Asia e il 26% in America. L’Argentina l’ha fatto quattro volte, il Cile due e il Brasile cinque.

Per alcuni analisti, nel caso del Venezuela la ricetta potrebbe essere insufficiente. Hugo Faría, professore di Economia dell’Università di Miami, ha dichiarato alla Cnn che “se Maduro ha a cuore il benessere dei venezuelani per davvero, perché non fa circolare nel Paese valute più forti? Come succede in Perù, dove la moneta locale convive con il dollaro americano, per evitare un eccesso di emissione di valuta da parte della banca centrale”. L’esperto prevede un aumento ulteriore dell’inflazione perché la riforma è “cosmetica e superficiale” e non arriva al nodo del problema economico del Venezuela.

Non tutti però la pensano così. La strategia economica di Maduro è elogiata sul sito russo Sputnik, che rimarca la decisione di legare la nuova unità monetaria alla criptomoneta venezuelana chiamata Petro, a sua volta legata alle riserve petrolifere del Paese.

Forse perché l’altra novità finanziaria del Venezuela riguarda Mosca ed è la dichiarazione del Petro come la seconda moneta ufficiale del Paese. Molti stipendi del settore pubblico e beni e servizi saranno infatti pagati con il Petro. La notizia sta rivoluzionando il mondo delle valute digitali. È la prima volta che uno Stato riconosce come ufficiale una criptomoneta, nata come valuta decentralizzata. Il progetto del Petro è nato per aggirare le sanzioni internazionali imposte ad alcuni funzionari del governo venezuelano. E conta della consulenza di esperti finanziari russi. Negli Stati Uniti, invece, il presidente americano Donald Trump ha vietato qualsiasi transazione o acquisto con il Petro di Maduro.

Bolívar Sovrano e criptomoneta Petro, la riforma monetaria di Maduro (che piace a Mosca)

Ci siamo. Da lunedì entrerà in vigore la riforma economica pensata dal presidente Nicolás Maduro per risollevare l’economia del Venezuela. La formula è semplice, anche troppo. Per fermare l’inflazione, il governo ha pensato di togliere cinque zero alla moneta nazionale, il Bolívar Fuerte, e cambiarle il nome. Si chiamerà Bolívar Sovrano. In un video diffuso giovedì, il capo dello Stato…

Israele, ecco il nuovo “forziere” del gas mediterraneo

212 miliardi di metri cubi di gas e 101 barili di idrocarburi liquidi: sono il potenziale delle nuove risorse presenti nei giacimenti offshore israeliani. Significa che, al netto dei nuovi gasdotti e delle interferenze dei players contrari, è Israele che ha in mano il pallino delle nuove dinamiche legate agli idrocarburi. Fatti, analisi e scenari. NUOVO FORZIERE Secondo il Ceo…

popolo sovrano

Patrioti e nazionalisti tra popolo sovrano e bene comune

L’analisi dei sistemi politici è molto antica, giungendo praticamente a collimare con la storia stessa della filosofia. Già Platone e Aristotele avevano perfettamente individuato, sia pure in modo opposto, il problema comune di una demarcazione fondamentale tra il bene e il male, ossia tra forme di governo giuste e corrotte. In particolare, lo Stagirita, nella Politica, ha spiegato, con un…

colin crouch italia governo europa montenegro unione europea stress test

Ue, a settembre stress test (da cardiopalma). Parla Giuseppe Pennisi

Settembre è sempre un mese speciale. Per D’Annunzio, è il tempo in cui i pastori d’Abruzzo “Lascian gli stazzi”. Per Tom Jones, nella nota canzone della commedia musicale The Fantasticks, è il periodo dell’inizio dell’amore, quindi, da ricordare per sempre. Per i principali governi dell’Unione europea questo settembre 2018 non ha nulla né di dannunziano né di romantico: è il…

trump stato islamico, isis, al qaeda

La guerra contro l'Isis non è (ancora) finita. Ecco perché

La sconfitta militare dell’Isis è oggettiva, anche se non definitiva, eppure oggi non si sa quanti siano ancora i combattenti in Siria e in Iraq e anzi la contraddizione sulle cifre negli ultimi mesi è stata tragicomica, considerando che non parliamo di caramelle. Un’indicazione minimamente attendibile, tra i 20mila e i 30mila, viene dall’Analytical Support and Sanctions Monitoring Team dell’Onu…

Viva Cossiga. Il ricordo di Mario Caligiuri

Otto anni fa ci lasciava Francesco Cossiga e oggi ci manca più che mai. Al politico sardo sono state dedicate innumerevoli definizioni: da Kossiga Boia all’uomo che guardò oltre il muro. Rileggere la sua vicenda umana e politica non solo può aiutare a comprendere il passato ma ad avere la capacità di prevedere l’avvenire. Laureatosi a diciannove anni e mezzo,…

Fare leva sulle donne è una cura per fermare il declino: lo smart working diffuso

Lo abbiamo detto qualche post fa. Anche se i trend ci raccontano che ci stiamo avviando verso il mondo delle Donne 4.0 e, dunque, verso una mutazione straordinaria del mondo economico e sociale, le statistiche del mondo del lavoro femminile, pur in continua crescita, mettono in luce una realtà comunque inammissibile. Le ingiustizie e le discriminazioni continuano a essere la…

fitch

L'Italia in rotta verso Caracas

Dovremmo proprio evitare di fare anche stavolta quello che a noi italiani riesce benissimo, cioè cascare dalla padella alla brace. Già, perché invece proprio in queste ore stiamo facendo così e ora proviamo a spiegare perché. A monte (la padella) c’è la privatizzazione delle nostre autostrade, fatta in fretta e furia alla fine degli anni ’90 (sostanzialmente dai governi di…

Accuse alle ONG:Francesca Landi: serve una contro-narrazione?

Quanto è accaduto e quando accade nel Mediterraneo in questi anni, la follia di stati che destabilizzano paesi e intere regioni senza porsi il tema delle conseguenze, le ondate migratorie e l'incapacità della vecchia Europa di gestire i flussi di migranti richiedenti asilo e non impongono molte riflessioni. Io non ho una verità precostituita e sto cercando di capirne di…

Venezuela

Vi racconto come sono andate a finire le nazionalizzazioni in Venezuela

Quando si parla di nazionalizzazioni, di ridare il potere allo Stato (nessuno vuole come lui il benessere dei cittadini) è inevitabile pensare al discorso sovranista in Venezuela del presidente venezuelano Hugo Chávez (qui il commento del direttore Roberto Arditti). Era il 2006 e, da un giorno all’altro, Chávez annunciò una riforma energetica per ridare allo Stato e ai venezuelani il…

×

Iscriviti alla newsletter