Lo scambio di accuse fra i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, finirà col “far prevalere la linea della premier Giorgia Meloni che, essendo politicamente più forte di entrambi, ancora una volta riuscirà a mediare. A Salvini, però, do un consiglio: si concentri sul territorio e lasci la politica estera a chi la conosce”. Schlein? “Il Pd è forte, ma il campo largo non esiste come prospettiva di alternativa di governo”. Conversazione con il sondaggista, Nicola Piepoli
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Dall’IndoMed all’Artico, ecco perché Trump punta sulle navi
Lo spazio marittimo torna ad essere il luogo per eccellenza in cui si definiscono i nuovi rapporti di forza. Non più solo arena di commerci, ma teatro in cui si esercitano influenza, deterrenza e presenza strategica: in una parola una dimensione essenziale della geopolitica globale
Europa slegata in movimento. La Marina francese grande protagonista nell’Indo-Pacifico
La Marina francese torna nell’Indo-Pacifico dopo 56 anni con il gruppo d’attacco della portaerei Charles de Gaulle. La missione Clemenceau 25 rafforza le alleanze e tutela gli interessi francesi in un’area strategica, tra esercitazioni e manovre geopolitiche
Perché la Strategia europea per la regione adriatico-ionica è importante
L’ambasciatore Giovanni Castellaneta, prestigiosa personalità della diplomazia italiana che, come noto, ha svolto la sua attività diplomatica come ambasciatore d’Italia in Iran (1992-1995), in Australia (1998-2001) e negli Stati Uniti d’America (2005-2009), è stato premiato come Marchigiano ad honorem. L’ambasciatore è anche l’attuale Segretario generale della Iniziativa Adriatico Ionica, organizzazione internazionale nata nel 2000, con la firma della “Dichiarazione di Ancona” da parte dei ministri degli Esteri dei sei Paesi fondatori: Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia e Slovenia. Il racconto di Giorgio Girelli, ambasciatore di San Marino
Le lunghe notti turche contro l’autoritarismo. Ragioni e implicazioni delle mosse di Erdoğan
L’arresto del sindaco di Istanbul Imamoğlu segna sicuramente un punto di svolta nel futuro politico del Paese e un ulteriore passo verso un processo di consolidamento dell’autoritarismo del governo di Recep Tayyip Erdoğan ormai alla guida del Paese da oltre 20 anni. Lunghe sono le notti di protesta a Istanbul e in tutto il Paese. Il rischio è ora che dinamiche interne e internazionali convoglino sempre più in un imbuto senza via di ritorno. L’analisi di Jacopo Franceschini, Università Kadir Has (Istanbul), theSquare Centre (Milano); Riccardo Gasco, Università di Bologna, IstanPol Institute; Samuele Carlo Ayrton Abrami, ricercatore Cidob (Barcellona), Mercator-Istanbul Policy Center
Washington sta mediando per un accordo tra Russia e Ucraina sul Mar Nero
Le delegazioni di Kyiv e Mosca discutono con gli Stati Uniti la possibilità di un cessate il fuoco parziale nelle acque del Mar Nero, con la sospensione degli attacchi a porti e strutture marittime per garantire il commercio. Sulla scia dell’accordo sul grano abbandonato due anni fa
Deepseek non piace a tutti. Perché le piccole banche cinesi la snobbano
Da quando Pechino ha imposto alla finanza nazionale l’utilizzo della tecnologia low cost che sta sta sfidando l’Occidente, non tutti gli istituti della Cina se la sono sentita di rispondere affermativamente. Ecco perché
Pechino ha un dispositivo per tranciare i cavi sottomarini
Un nuovo dispositivo sviluppato dalla Cina, in grado di operare a profondità fino a 4.000 metri, è stato progettato per tagliare cavi sottomarini corazzati. Crescono le preoccupazioni sulla sicurezza globale in scenari di crisi geopolitica
Riqualificare le periferie conviene a tutti. L'impegno della Fondazione Carli a Caivano raddoppia
Inaugurata la targa in memoria dello statista Guido Carli nella biblioteca della città. Un nuovo progetto ai nastri di partenza, mentre partono i piani anti-degrado del governo in altre otto aree d’Italia. Per gli ultimi serve uno sforzo straordinario. L’intervento di Romana Liuzzo, presidente Fondazione Guido Carli
Mosca e Oslo di nuovo ai ferri corti nelle Svalbard. Cosa è successo
Le tensioni tra Russia e Norvegia sulle Svalbard si intensificano, con Mosca che accusa Oslo di violare il Trattato del 1920. Il Cremlino adotta una strategia a due facce: da un lato minaccia il confronto militare, dall’altro cerca un dialogo con Washington