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In questa terza domenica di giugno a rubare la scena politica sono loro. Questo il dato di fatto. La notizia è però che Matteo 2 torna a parlare a Matteo 1. E lo fa questo pomeriggio nel programma di Lucia Annunziata su Rai 3. Il terreno è principalmente quello delle mosse sull’immigrazione. Ma a Renzi non sfuggono le difficoltà dei 5 Stelle e i ritardi nel portare avanti alcuni punti del programma, flat tax, reddito di cittadinanza e abolizione della legge Fornero in primis.

“La Aquarius – twitta Salvini – approda in Spagna. Per la prima volta una nave partita dalla Libia e destinata in Italia attracca in un Paese diverso: segno che qualcosa sta cambiando, non siamo più gli zerbini d’Europa”.

E se Salvini annuncia con orgoglio l’arrivo dell’Aquarius in Spagna, tanto da far seguire un altro tweet: “La cosa che più mi emoziona è quando mi sento dire in questi giorni: “GRAZIE, perché ci state restituendo l’orgoglio di essere cittadini italiani”. Non facciamo miracoli ma, alla faccia di insulti e attacchi a reti unificate, vi assicuro che IO NON MOLLO!”, Matteo Renzi non si lascia sfuggire l’occasione per cogliere da questo evento un segno – dal suo punto di vista – negativo:

“Salvini ha fatto il bullo con 629 rifugiati, dei poveri disgraziati. Ma non cambia nulla, è una colossale operazione successo dal punto di vista mediatico: tanto di cappello, Salvini è stato come un bravissimo regista che ha fatto uno spot”, ha detto l’ex presidente del Consiglio in Mezz’ora in più.

Secondo Renzi “in Ue non cambia nulla e anzi l’Italia è più isolata. Si può essere d’accordo sull’aiutarli a casa loro, sull’investire in cooperazione internazionale ma non puoi farlo sulla pelle di 629 persone. Un milione di like non vale una vita”.

Non contento poi, da Seregno dove si trova per la campagna elettorale, il ministro dell’Interno lancia una provocazione: “In questi minuti sta sbarcando in Spagna una nave con 660 migranti, grazie, io spero ne accolga altri 66 mila, noi non ci offendiamo. Se poi arrivassero i maltesi, i portoghesi, ripeto, noi non ci offendiamo”.

Trionfo vs dissociazione: “Una parte delle persone può essere convinta da Salvini ma noi siamo un’altra cosa. Posso perdere dei voti, ma non io lascio persone annegare le persone. Questo tipo di scelta di Salvini non ha alcuna conseguenza pratica” ma fa crescere “una deriva culturale, una trumpizzazione. Oggi i migranti, domani saranno le pistole per tutti…”, dice Matteo Renzi a In mezz’ora in più.

Il senatore del Pd legge poi così i primi passi del governo gialloverde: “Il Movimento 5 Stelle non è vittima di Salvini, è complice di Salvini. Oggi Salvini è il leader naturale con il Movimento 5 Stelle. Vorrei dare un abbraccio affettuoso a quel popolo di intellettuali, attori, cantanti, filosofi, che l’anno scorso dicevano che noi del Pd non eravamo di sinistra, che lo era il M5s. M5s ora complice di Salvini, è una corrente a rimorchio della Lega”.

Ma non solo: “Credo che i Cinquestelle siano molto in difficoltà, vediamo che cosa sapranno fare, di reddito di cittadinanza non si parla più, sono passati 105 giorni dalle elezioni”, commenta l’ex premier su Rai Tre. “I Cinquestelle sono anche sotto botta per le vicende romane”, aggiunge Renzi.

Quindi il test sul cambiamento: “Salvini ha concentrato tutto sui migranti e non si parla più di legge Fornero e flat tax. Aumentano il costo del gasolio e tagliano bonus cultura, mi sembra un bel governo del cambiamento”.

E poi – ricorda Renzi – ci sono ancora da formare le Commissioni: “Dopo 105 giorni non sono state fatte le commissioni perché non sono d’accordo sulle presidenze, non e’ mai successo in 70 anni di storia repubblicana”, dice parlando delle commissioni permanenti parlamentari di Camera e Senato.

Non solo immigrazione dunque. E l’ex segretario del Partito democratico si toglie un ultimo sassolino dalla scarpa. Come quando approfittando di un lapsus della conduttrice che ha confuso il suo nome con quello di Matteo Salvini, ironizza: “Sbagliare Matteo? È capitato anche alla sinistra del Partito democratico che nel 2017 hanno fatto la guerra al Matteo sbagliato”.

Obiettivi futuri? Sicuramente non un altro partito. “Non scherziamo. Che ce ne sono pochi?”, risponde Matteo Renzi a Lucia Annunziata che gli chiede se tra le sue intenzioni ci fosse quella di fare in Italia il partito del presidente francese Macron. “Con En Marche lavoriamo in vista delle europee del 2019”, commenta Renzi.

L'Aquarius, l'emozione di Salvini e i sassolini di Renzi. Cronaca di una domenica di giugno

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