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Nazionalizzata, rientrata in Borsa dopo lo stop della Consob e passata tutto sommato indenne attraverso le Forche Caudine della commissione banche (qui lo speciale di Formiche.net), per Mps il 2018 vuol dire soprattutto una cosa: cominciare a ridurre la montagna di npl che negli anni ha affossato la banca, costringendo lo Stato a nazionalizzare il Monte. Un’operazione di grandi pulizie chiesta in modo abbastanza esplicito dalla Bce e concordata direttamente con Siena. Non che le altre banche se ne stiano con le mani in mano, come dimostrano altre operazioni di smaltimento messe in campo da banche di minori dimensioni, come la Popolare di Bari (qui il focus).

26 MILIARDI DI NPL

D’altronde sono fin troppo evidenti i guai causati dall’accumulo di incagli al sistema bancario italiano. E a Siena hanno deciso di prendere il toro per le corna, architettando una maxi-cartolarizzazione da 26 miliardi di npl, il 10% dello stock nazionale in pancia alle banche italiane. Primo atto importante a firma del rinnovato board Mps, presieduto da Alessandro Falciai e coordinato dal riconfermato ceo Marco Morelli (nella foto, a sinistra). L’operazione di pulizia dell’attivo, trapelata alla metà di ottobre, è di fatto tra le maggiori opere di ingegneria bancaria degli ultimi anni e tira direttamente in ballo Quaestio sgr, meglio conosciuta per essere il gestore dei fondi salvabanche Atlante I e II.

IL RUOLO DI QUAESTIO SGR

I dettagli sono stati resi noti dalla banca poco prima di Natale. Mps cederà a Italian Recovery Fund, gestito da Quaestio, il 95% delle tranche mezzanine, a un prezzo nominale del 21% rispetto al valore di libro mentre il resto rimarrà a Mps in ottemperanza all’obbligo previsto dalla normativa europea sulle cartolarizzazioni. Il tutto avverrà sotto la Gacs, la garanzia pubblica, che Rocca Salimbeni sta tentando di ottenere. Proprio in questi giorni poi, come trapela dalla banca senese, Mps sta ultimando i dettagli del piano di recupero, ovvero la road map che porterà all’effettivo rientro dei prestiti. Compito non facile viste le dimensioni del portafoglio, che risulta uno dei più ampi mai arrivati sul mercato.

IL TIMING DI SIENA

Il tempo è dalla parte di Mps ma anche da quella della Bce. Che attende di verificare gli effetti contabili dell’operazione, cioè i benefici in termini di bilancio. Se non ci saranno intoppi, la cartolarizzazione, che partirà ufficialmente domani, terminerà a giugno quando, contestualmente al deconsolidamento del portafoglio npl, Mps cederà a Quaestio le tranche di sofferenze junior. E solo allora si conosceranno i benefici del piano sugli npl.

Ecco come nel 2018 Mps farà pulizia degli npl

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