Skip to main content

Ancora una volta via Twitter, il presidente degli Stati Uniti interviene sul tema del rapporto con la Russia e lo fa non solo per giustificare la telefonata di congratulazioni a Vladimir Putin in occasione della sua rielezione ma anche per sottolineare e ribadire la sua posizione sul tema dei rapporti con Mosca in un’ottica puramente strategica.

Nonostante i dubbi e le perplessità espresse dai suoi più stretti collaboratori – ed in particolare dal gen. H.R. McMasterDonald Trump osserva come sia indispensabile per gli Stati Uniti seguire un percorso di dialogo con la controparte russa, al fine di evitare un isolamento di Mosca all’interno della comunità internazionale: “Ho chiamato il presidente russo Putin per congratularmi con lui per la sua vittoria elettorale (in passato anche Obama lo ha chiamato). I giornali che alimentano le fake news sono impazziti perché volevano che lo evitassi. Si sbagliano! Andare d’accordo con la Russia (e altri) è una buona cosa, non una brutta cosa …”

E per chiarire ancora di più la sua prospettiva ha specificato: “I russi possono aiutarci a risolvere i problemi con la Corea del Nord, la Siria, l’Ucraina, l’ISIS, l’Iran e persino la prossima corsa agli armamenti. Bush ha cercato di andare d’accordo, ma non aveva dalla parte sua “quelli intelligenti”. Obama e Clinton ci hanno provato, ma non avevano l’energia o la chimica (ricordate RESET). PACE ATTRAVERSO LA FORZA!”

C’è da dire che la posizione di Trump trova un fondamento ben consolidato all’interno della comunità degli analisti e degli esperti di relazioni internazionali a Washington. Sin dai tempi della guerra fredda ha preso forma una dottrina strategica che punta sul contenimento della minaccia russa anche attraverso una posizione di dialogo o – in altri termini – di non isolamento.

Secondo Trump, dunque, sarebbe opportuno coinvolgere Mosca ed evitare di porre il Cremlino con le spalle al muro. Di questa strategia beneficerebbe l’intera comunità internazionale e – ancor di più – l’Occidente rispetto ai numerosi conflitti in cui sono coinvolti gli Stati Uniti ed i loro alleati.

Il riferimento ai tentativi di percorrere la stessa strada da parte di Obama, Clinton e Bush sarebbero secondo Trump solo una conferma della correttezza della sua posizione. Il realismo trumpiano – a differenza dei suoi predecessori – sarebbe quel tocco in più per oltrepassare gli ostacoli che hanno bloccato i leader americani negli anni passati.

Nato golfo muro

Ecco la nuova dottrina Trump. La pace attraverso la forza (e con la Russia)

Ancora una volta via Twitter, il presidente degli Stati Uniti interviene sul tema del rapporto con la Russia e lo fa non solo per giustificare la telefonata di congratulazioni a Vladimir Putin in occasione della sua rielezione ma anche per sottolineare e ribadire la sua posizione sul tema dei rapporti con Mosca in un’ottica puramente strategica. Nonostante i dubbi e…

facebook

È tutta colpa di Facebook? Ecco come se ne discute fra Europa e Stati Uniti

Il caso di Cambridge Analityca e tutte le conseguenze sul mondo dei social media che ne sono derivate, hanno messo in luce l’attuale, forte necessità di riflettere sulle modalità con lui la legge può e deve intervenire per regolamentare il web. Judy Dempsey, nonresident senior fellow di Carnegie Europe, sul suo blog Strategic Europe ha chiesto ad una selezione di…

Sarkò, dai sorrisi su Roma al musone verso Parigi (e Tripoli)

Non è saggio, né elegante, iscriversi alla corposa squadra di chi oggi vorrebbe vedere l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy alla Bastiglia, come se fossimo ancora nel 1789. Ma certamente l'occasione dei suoi guai giudiziari può essere utile per ragionare a mente fredda e senza polemiche su quali conseguenze abbiano prodotto i suoi sorrisi su Roma e le sue bombe su…

I movimenti scandinavi per preparare il vertice Kim/Trump

Choe Kang-il, diplomatico di lungo corso e vice direttore dell'ufficio che si occupa delle relazioni con il Nord America al ministero degli Esteri di Pyongyang, è stato intercettato due giorni fa all'aeroporto internazionale di Pechino mentre si stava imbarcando su un volo verso la Finlandia. Quando un giornalista della Yonhap, la principale agenzia stampa sudcoreana, gli ha chiesto un commento sul suo viaggio ha…

Le banche centrali e la trappola della volatilità

Proprio come i governi – quello italiano l’ha trasformato addirittura in uno slogan – anche le banche centrali sono costrette a camminare lungo un sentiero stretto per gestire il nostro tempo straordinario. Un tempo molto difficile da comprendere, come riconosce Claudio Borio, Capo del Dipartimento monetario ed economico nel suo commento alla ultima rassegna trimestrale della Bis. Borio si riferisce agli…

Modelli predittivi per la difesa? Il futuro è nella ricerca made in Italy

Prende il via il progetto di ricerca Pythia, la prima proposta finanziata dall'Unione europea nell'ambito della Preparatory action per la ricerca nella difesa. Il programma, avviato nei giorni scorsi presso la sede dell'Agenzia europea per la difesa (Eda) da suo direttore Jorge Domecq, è diretto a supportare la ricerca e la tecnologia nel settore, con l’obiettivo di definire, tramite un approccio previsionale, le…

Non solo Petro, tutte le monete “fai da te” di Nicolás Maduro in Venezuela

Il Bolívar, la moneta ufficiale venezuelana, è la più svalutata al mondo. Con un’inflazione del 2700% nel 2017 – e la previsione del Fondo Monetario Internazionale per il 2018 di 1300% -, il governo del presidente Nicolás Maduro ha cercato di stampare moneta per fare fronte alla crisi economica. Ora, però, mettere in circolazione banconote senza valore non basta. E…

iran

Ecco come il Pentagono vuole collegare il cervello dei soldati agli equipaggiamenti militari

Tra robotica, piattaforme senza pilota e attici cibernetici, il modo di fare la guerra sta rapidamente evolvendo. Nel giro di qualche anno potremmo assistere a scontri tra truppe di robot e sistemi unmanned controllati, con il solo pensiero, da militari comodamente seduti a diversi chilometri di distanza dal campo di battaglia. In tutto questo, la differenza la farà la rapidità con…

CARLO CALENDA

Tim, Elliott si aggiudica il sì di Calenda

Elliott non spaventa il governo italiano, anzi. L'avanzata del fondo americano di Paul Singer, che punta a scalzare l'attuale azionista di riferimento Vivendi (qui lo speciale di Formiche.net) piazzando un proprio board alternativo a quello odierno, salvando solo il ceo Amos Genish, può avere un senso e un fine. Almeno a sentire il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, intervenuto questa…

Se l'Italia spinge l'acceleratore sulle rinnovabili e guadagna in bolletta. Il rapporto Gse

Rinnovabili su, bollette giù. Un sogno che, forse, si avvera in Italia. Almeno secondo le analisi del Gse, il Gestore dei servizi energetici, che questa mattina a Roma, presso l'auditorium dell'ente, ha presentato il rapporto 2017, illustrato dal presidente del Gse, Francesco Sperandini, dal responsabile Studi Luca Benedetti, alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. Secondo i dati…

×

Iscriviti alla newsletter