Skip to main content

La Germania sta attraversando un momento di grave crisi politica. Sono passati due mesi da quando il 24 settembre i tedeschi si sono recati alle urne, e il partito della Merkel, pur avendo vinto, non ha ottenuto la maggioranza assoluta. Da qualche giorno, però, i colloqui per la formazione di un nuovo governo si sono interrotti. E tra ipotesi di nuove elezioni, ‘grosse Koalition’, dimissioni della cancelliera e una nuova coalizione Giamaica, non è ancora chiaro che cosa succederà. È certo, però, che in poco tempo l’Europa ha subito un nuovo duro colpo. Il collasso dei colloqui di coalizione della Germania, infatti, è l’ultimo episodio di una lunga serie: la crisi bancaria, la guerra in Ucraina, la crisi dei ‘rifugiati’, la Brexit, il secessionismo catalano e ora la corazzata Merkel indebolita. È Londra a guardare con maggiore interesse il momento di impasse: c’è la Brexit sullo sfondo.

Per l’Indipendent le turbolenze politiche della cancelliera più famosa d’Europa sono “cattive notizie per la Gran Bretagna” anche perché arrivano in un momento in cui i negoziati di ‘divorzio’ sono, probabilmente, al giro di boa. E a lanciare preventivamente un duro attacco a quella fetta di politica inglese che sembra gongolare è Thomas Matussek, ex ambasciatore tedesco per il Regno Unito. “Penso che l’instabilità tedesca, la sua crisi, sia una cattiva notizia per l’Inghilterra, è una brutta notizia per l’Europa ma, soprattutto, è una pessima notizia per i tedeschi”, ha riferito alla stampa, aggiungendo che la crisi a Berlino solo apparentemente “non fa alcuna differenza operativa” per la posizione che la Ue ha assunto sulla Brexit, ma “nel medio e lungo termine, ovviamente, le cose finiranno con il complicarsi se mancherà l’input tedesco”.

Nel dibattito si è voluto inserire fin da subito l’ex ministro conservatore inglese Iain Duncan Smith, e noto Brexiteer, che ha detto la sua questa volta al Times: “Nel guardare quello che sta succedendo in Europa, l’idea che da questa situazione caotica possa arrivare un migliore accordo [per la Brexit] non è precipuamente giusta. Dovremmo stare con due piedi in una scarpa”. Per poi esortare la May a “sedersi”, e quindi a starsene buona perché questo clima potrebbe far precipitare i negoziati. Anche per gli editorialisti di Politico, David M. Herszenhorn e Matthew Karnitschning, una Merkel indebolita renderà la Brexit più difficile. Secondo i due analisti, infatti, solo gli incompetenti possono guardare alla crisi politica tedesca come a qualcosa su cui scherzare: la Merkel, dal loro punto di vista, è l’unico leader europeo che avrebbe potuto cambiare la dinamica complessiva dei negoziati e, adesso, lo stato delle cose, non la metterà nella posizione di fare alcuna “mossa coraggiosa”. Tant’è vero che, se già nell’ultimo periodo la Germania e i suoi elettori non hanno mostrato molto interesse per la Brexit, pochi a Berlino, ormai, sembrano particolarmente propensi a dare una mano al primo ministro inglese come lo erano solo un paio di mesi fa. Ma è soprattutto su una cosa che insistono: finché sarà in carica, la Merkel rimarrà la figura chiave dell’Unione capace di oscurare il resto dei problemi e lasciare il Regno Unito sul “sedile posteriore”.

Al Telegraph, il più importante dei quotidiani conservatori, non si sono voluti sbilanciare troppo. Limitandosi a notare come la crisi tedesca non poteva arrivare in un momento più delicato per i negoziati, hanno lasciato alle colonne del Guardian lo spazio per un lungo editoriale sulla impasse tedesca vista da Londra. L’incertezza politica distoglierà ulteriormente l’attenzione dal Regno Unito, scrivono. Anche se a dover essere più preoccupati, hanno aggiunto, dovrebbero essere i tedeschi, perché questa crisi potrebbe essere nient’altro che l’inizio dell’era post-Merkel. Decisamente su alte lunghezze d’onda sono invece gli esponenti di spicco dei tory. Pare, infatti, che i più famosi Brexiteers di Londra stiano invitando Theresa May a sfruttare il caos politico che ha travolto Angela Merkel a loro favore.

I parlamentari tory, che lamento come gli eurocrati stiano bloccando i colloqui nel tentativo di indurre la Gran Bretagna a versare più liquidità per l’accordo di divorzio, sono convinti che adesso il baricentro europeo si sia spostato dalla loro parte. Alcuni deputati conservatori vedono con estremo favore il momento e sono convinti che l’impasse dovrebbe indurre Bruxelles a velocizzare i colloqui in modo da consentire al suo stato più grande, e forte, di concentrarsi sui problemi. L’esponente di punta dei Brexiteer, Jacob Rees-Mogg, è convinto che “la debolezza politica del più forte stato dell’UE renda più robusta la posizione negoziale della Gran Bretagna”. Il deputato tory, Nigel Evans, ha dichiarato al Daily Mail che, se fino ad oggi la Germania ha alimentato i loro problemi, adesso “dovrebbe mettersi a dare priorità ai fatti di casa propria”. Per poi aggiungere, “non mi glorio certo della crisi politica tedesca, ma quando i più si mettono ad indicare Theresa May come una ‘debole’, dovrebbero guardare prima al governo di Berlino per capire chi sia veramente in difficoltà”. Per il deputato di Mansfield, Ben Bradley, “la politica interna dovrebbe tornare in primo piano nell’agenda della Merkel. E speriamo che questo momento sia per la cancelliera un incentivo ad accorciare i tempi dell’operazione Brexit”.

Insomma, Bruxelles sta guardando a Londra e Berlino con la testa tra le mani.

Che cosa si dice a Londra della crisi politica in Germania

La Germania sta attraversando un momento di grave crisi politica. Sono passati due mesi da quando il 24 settembre i tedeschi si sono recati alle urne, e il partito della Merkel, pur avendo vinto, non ha ottenuto la maggioranza assoluta. Da qualche giorno, però, i colloqui per la formazione di un nuovo governo si sono interrotti. E tra ipotesi di…

Ecco cosa chiedono Auchan, Conad, Coop e Leroy Merlin a Gentiloni su Amazon (e non solo)

La guerra del commercio moderno va combattuta ad armi pari, senza concedere ad Amazon e agli altri colossi dell'e-commerce vantaggi impropri. È questo, in sintesi, quanto chiede l'Associazione Distribuzione Moderna (Adm), che raggruppa le principali aziende del settore della distribuzione, in un manifesto in cinque punti presentato al governo. CHI BATTE I PUGNI L'elenco di soci dell'Adm è nutrito. Al…

Alitalia

Ecco cosa stanno studiando Lufthansa, EasyJet e Cerberus su Alitalia

Su Alitalia i tedeschi di Lufthansa fanno sul serio oppure no? Molto probabilmente sì, Berlino vuole l'ex compagnia di bandiera (qui l'approfondimento di Formiche.net) ma, parola di ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, deve migliorare l'offerta. I commissari Luigi Gubitosi (nella foto), Enrico Laghi e Stefano Paleari, ascoltati questo pomeriggio alla Camera, non sembrano però preoccuparsi più di tanto. Meglio risanare alla…

Carige

Banca Carige, ecco obiettivi, tempi e insidie dell'aumento di capitale

Prima giornata di aumento di capitale particolarmente movimentata per Banca Carige, alle prese con una operazione da 560 milioni (500 milioni di azioni assegnate in opzione a tutti gli attuali soci più 60 a servizio della conversione di obbligazioni subordinate), che è contenuta all'interno di un rafforzamento patrimoniale da 1 miliardo (sono previsti anche la cessione di asset e si…

Vi racconto tutti i travagli del Fatto Quotidiano di Travaglio su Scalfari pro Berlusconi

Già sofferenti, o insofferenti, come preferite, per il filorenzismo di Eugenio Scalfari, sia pure interrotto ogni tanto da scappellotti e altri richiami al giovane segretario del Pd che non si attiene sempre ai consigli del decano del giornalismo politico italiano, al Fatto Quotidiano diretto da Marco Travaglio hanno perso la testa per la preferenza di voto a Silvio Berlusconi espressa…

Fintech, ecco i consigli dell'Antitrust di Pitruzzella alle banche

Le banche non dovrebbero sottovalutare il Fintech, anzi imparare a maneggiarlo con cura. Parola di Antitrust. L'autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella (nella foto) è intervenuta per la prima volta sull'impatto della tecnologia sulla finanza tradizionale, credito in primis (qui lo speciale di Formiche.net dedicato a un'iniziativa sul Fintech), ascoltata dalla commissione Finanze della Camera, la quale sta redigendo un'indagine conoscitiva…

Pensioni, ecco fatti, numeri e fuffe sul diverbio governo-Cgil

A conclusione degli incontri con le confederazioni sindacali il governo ha reso pubblica una Nota di ben tre pagine  che compie – come se fosse una memoria difensiva -  una sintesi degli esiti del negoziato sulle pensioni. Nel documento,  l’esecutivo non si è limitato a puntualizzare il pacchetto delle misure proposte, da inserire nella legge di bilancio 2018, ma ha…

Uber, che cosa rivela l'ammissione (tardiva) del maxi attacco hacker

La compagnia di taxi privati Uber è stata vittima di un cyber attacco, concluso con la sottrazione dei dati di 57 milioni di utenti in tutto il mondo e di 600mila autisti. A dichiararlo è stato l'amministratore delegato in persona, Dara Khosrowshahi. Non solo. Secondo Bloomberg, la società, uno dei simboli della cosiddetta gig economy, lo avrebbe tenuto nascosto e…

Vega

Tutte le ultime novità su Avio

A pochi chilometri da Roma, Avio sta portando avanti un progetto di crescita, sia economico sia tecnologico. L’azienda, che a inizio 900 sviluppava esplosivi, si è nel tempo adattata alle esigenze della società e oggi è leader mondiale nel settore dei lanciatori spaziali. COSA SUCCEDE A COLLEFERRO A Colleferro stanno per essere ultimati i lavori del nuovo stabilimento che ospiterà…

Tutte le divergenze fra Rex Tillerson e Donald Trump

Non è ancora detta l’ultima parola sulla sorte di Rex Tillerson, che molti ritengono in uscita dal Dipartimento di Stato. Sebbene un numero sempre maggiore di analisti sia propenso a considerare il Segretario di Stato come “walking dead” e ad immaginare una sua possibile successione ai vertici di Foggy Bottom, l’ex capo della Exxon Mobile avrebbe ancora qualche carta da…

×

Iscriviti alla newsletter