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Si tratta ancora di indiscrezioni, ma le liste del centrodestra iniziano a prendere forma, regione per regione. Trai candidati, il giornalista Andrea Cangini, ex direttore del QN, il vice presidente della Camera Simone Baldelli e il responsabile nazionale Enti Locali di Fi Marcello Fiori. Le dimissioni di Adriano Galliani dalla presidenza di Mediaset Premium, inoltre, potrebbe significare una sua possibile candidatura al Senato per Forza Italia. Ecco tutti i nomi trapelati, in attesa delle liste ufficiali.

MARCHE

Nelle Marche, secondo le ultime indiscrezioni, per i collegi uninominali per la Camera sarebbero in lizza Marco Fioravanti (Fdi) ad Ascoli, Giuseppe Cognigni (assessore leghista di Civitanova Marche) a Civitanova Fermo, una esponente nazionale di Fdi ad Ancona, Tullio Patassini (assessore leghista di Treia) a Osimo Macerata, l’ex consigliera regionale Fi Elisabetta Foschi a Fano Senigallia e la consigliera comunale di Pesaro Anna Maria Bezziccheri Renzoni nel collegio più a nord. Al senato, invece, per gli uninominali sarebbero in campo invece: ad Ancona Macerata il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini, ad Ascoli Piceno Fermo e Civitanova Marche Graziella Ciriaci (imprenditrice ex consigliera regionale di Fi), a Pesaro Urbino Fano e Senigallia forse Erika Stefani (Lega) o Antonio Baldelli (Fdi). Per il proporzionale Senato i candidati sarebbero Andrea Cangini e Jessica Marcozzi per Fi, Carlo Ciccioli per Fdi e Erika Stefani per per la Lega. Per il proporzionale Camera Marche Sud e Marche Nord invece: per Fi Simone Baldelli e Marcello Fiori, per Fdi Francesco Acquaroli e Antonio Baldelli, per la Lega Giorgia Latini e Luca Paolini.

VENETO

In Veneto, tra i candidati ci sarebbero l’avvocato e senatore Niccolò Ghedini e il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta. Fra gli altri nomi che dovrebbero trovare spazio quello di Lorena Milanato, dell’ex assessore in Regione Davide Bendinelli e di Pier Giorgio Cortellazzo, tutti e tre vice coordinatori del partito. Ci potrebbe essere, inoltre, tra i candidati, anche il principale stampatore di libri italiano, Fabio Franceschi, a capo di Grafica Veneta. La Lega, ai cui candidati dovrebbero andare 16 dei 28 seggi uninominali del Veneto (altri 9 andranno a Forza Italia, 2 a FdI e 1 alla “quarta gamba”), punta sui segretari provinciali, dal padovano Andrea Ostellari al trevigiano Dimitri Coin; solo quello del “Veneto Orientale” dovrebbe trovarsi al proporzionale. Collegi blindati andranno anche all’ex capogruppo al Senato, Massimo Bitonci e all’eurodeputato Lorenzo Fontana. Per la “quarta gamba” il nome individuato è quello del presidente dell’Udc e senatore uscente Antonio De Poli, mentre dovrebbe trovare posto in qualche altra Regione del nord il veneziano Enrico Zanetti, ex viceministro dell’Economia. Rimane invece un giallo la candidatura dell’ex sindaco di Verona Flavio Tosi: le ultime indiscrezioni lo danno si’ in lista, ma lontano dalla città che ha guidato per 10 anni. Sul suo nome infatti pesa il “veto” della Lega, a partire da quello del segretario Matteo Salvini, dopo la rottura che si è consumata nel 2015.

LIGURIA

Con questi nomi per il Parlamento, Toti conta di riprendere il discorso, e il successo, lasciato pochi mesi fa con la trionfale campagna elettorale genovese per l’attuale sindaco Marco Bucci. Nel feudo spezzino della nouvelle vague totiana trovano conferma le indiscrezioni che portano alla candidatura di Manuela Gagliardi, attuale numero due del primo cittadino Pierluigi Peracchini: nome che mette tutti d’accordo, compresa la quarta gamba centrista, in Liguria rappresentata dal consigliere regionale Andrea Costa. Confermatissimi e mai messi in discussione i parlamentari uscenti Sandro Biasotti e Roberto Cassinelli. E i paracadutati? Alla fine, quelli con probabilità di approdare a Roma via Liguria, dovrebbero essere solo due. Uno per accontentare l’area Udc, voluto da Arcore ma gradito anche a Toti è, come anticipato nei giorni scorsi dalla Dire, l’ex direttore di Panorama Giorgio Mulè, che sarà candidato alla Camera nell’uninominale di Imperia e al primo posto del listino bloccato nel proporzionale del ponente ligure. Se Mulè, come Forza Italia si augura, dovesse vincere nel maggioritario, ecco allora che, come riportato da alcuni giornali locali, si aprirebbero le porte all’altra paracadutata, seconda elencata nel proporzionale del ponente ligure: si tratta di Melania De Nichilo Rizzoli, vedova dell’editore, anche lei non troppo sgradita a Toti, non solo per i legami familiari ma anche per l’amicizia in comune con Paolo Liguori.

EMILIA ROMAGNA

Ultime limature per le liste in Emilia Romagna. Secondo le ultime notizie Vittorio Sgarbi, fondatore del movimento Rinascimento, avrebbe spuntato un seggio sicuro nel proporzionale, forse come capolista, nel collegio di Modena e Ferrara. Il critico d’arte sarebbe in corsa anche nel maggioritario, a Pomigliano d’Arco, dove sfiderà il candidato premier dei Cinque stelle Luigi Di Maio. Blindata sarebbe Anna Maria Bernini, alla guida del listino, a Palazzo Madama.

PUGLIA

Qualche malumore in Puglia, invece. Manca ancora l’ufficialità, ma le prime reazioni iniziano a trapelare e, come nel caso di Paolo Pagliaro a Lecce, esprimono delusione. Con il componente dell’ufficio di presidenza nazionale forzista, che avrebbe dovuto essere, secondo indiscrezioni, capolista nel collegio plurinominale alla Camera a Lecce, si è schierato un gruppo di dirigenti provinciali, amministratori locali e responsabili di dipartimento che ha scritto al presidente Silvio Berlusconi ed al coordinatore regionale Luigi Vitali, impegnato in queste ore a Roma a dipanare la matassa. “Scriviamo per testimoniare il nostro disappunto e la nostra delusione in merito alle notizie sulla compilazione del listino proporzionale di Lecce. Fino a giovedì – spiegano i forzisti salentini – Pagliaro era primo nel sondaggio e capolista”. “Poi abbiamo saputo che tutto è cambiato e ci siamo ritrovati – sottolineano – con delle persone che non rappresentano il territorio e che non possono rappresentarci”. “Avevamo già mal sopportato le dinamiche che hanno dato vita agli uninominali ma, coscienti – aggiungono i forzisti – degli equilibri da mantenere con gli alleati, eravamo felici di essere rappresentati da Pagliaro nel listino proporzionale”. Di qui l’invito rivolto a Berlusconi a “non vanificare l’impegno” ed a “cambiare l’ordine delle cose, per ridare a Pagliaro la prima posizione, che merita”. “Cosi’ non fosse – concludono i forzisti – ci sarebbe il rischio reale di un totale disimpegno di tutti i nostri elettori”.

SICILIA

“Apprendo da notizie di stampa della definitiva composizione di listini bloccati di Forza Italia in Sicilia, che mortificano la Sicilia e, in particolare, la provincia di Trapani”. A dirlo è il senatore trapanese Antonio D’Alì in merito alle indiscrezioni che lo vedrebbero candidato al collegio uninominale ed escluso dal collegio proporzionale al Senato nella Sicilia occidentale. Le scelte sarebbero ricadute su Renato Schifani e l’ex ministro della Giustizia Nitto Palma. La decisione avrebbe poco a che vedere con le recenti novita’ giudiziarie a carico del politico trapanese. Anche nel listino bloccato della Camera nessun trapanese mentre all’uninominale in provincia sarebbero candidati Tiziana Pugliesi originaria di Alcamo e Toni Scilla di Mazara del Vallo. D’Ali’ recentemente si e’ dimesso da coordinatore provinciale del partito dopo essere stato escluso dalla composizione della giunta regionale presieduta dallo stesso Micciche’.

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