Skip to main content

“Mi auguro che il prossimo governo sia profondamente alternativo all’esperienza di Renzi. Spero in una coalizione di centrodestra. Dove le forze liberali, federaliste ed europee siano la grande maggioranza”. Ma “non sarò il candidato premier di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia”. Parole e pensieri di Stefano Parisi, manager e imprenditore, già direttore generale di Confindustria, ex fondatore di Fastweb e molto altro, ora alla testa del movimento “Energie per l’Italia” di impronta liberale e popolare: “Ci presenteremo alle prossime politiche – dice – Credo serva un grande ricambio di classe politica”. Come dire: niente accozzaglie con partiti e movimenti attuali centristi. Ecco la conversazione di Formiche.net con Parisi.

Nell’intervista alla Stampa ieri non ha criticato il sistema elettorale alla tedesca su cui Renzi, Berlusconi e Grillo hanno trovato l’accordo. Ma lei non preferiva il maggioritario?

No. Sono stato sempre a favore del proporzionale. Penso che il maggioritario ci abbia costretto a votare per anni per la coalizione meno peggiore. Ha allontanato il popolo dalle istituzioni. I parlamentari non hanno più nessun rapporto con il loro territorio, più di 300 hanno cambiato partito nel corso della legislatura. Il Pd di Renzi ha fatto cadere 2 governi (e si appresta a far cadere il terzo) nella stessa legislatura!

Quindi evviva il sistema tedesco all’italiana?

Un attimo. Penso che il sistema tedesco sia il migliore. Lo dico da luglio dello scorso anno. Ma quello in discussione alla Camera non è il sistema tedesco. Sta diventando un sistema elettorale che non lascia libertà di scelta all’elettore.

E’ d’accordo o non con la soglia al 5% che tanto fa sbraitare i centristi di Alfano?

Sono d’accordo con la soglia del 5%, per ridurre il numero dei micro partiti, ma la proposta di FI, Pd e M5S vuole anche bloccare la nascita di movimenti nuovi: se non sei uno di loro devi raccogliere 400.000 firme per presentare le liste. Roba da antitrust!!

Se è per questo nella versione all’italiana del sistema tedesco non c’è neppure la sfiducia costruttiva…

Esatto. Oltre alla rappresentatività deve essere garantita la governabilità. In Germania se il Parlamento vota la sfiducia al governo deve avere un’alternativa pronta. Altrimenti si sciolgono le Camere. In 70 anni è successo solo due volte. In cinque mesi questa modifica costituzionale può essere approvata dal Parlamento. A dicembre si può andare a votare. Avviare la discussione in Parlamento sarebbe un segnale molto positivo ai mercati che oggi temono la nostra instabilità. Chissà, magari i partiti invece di pensare solo alla loro sopravvivenza potrebbero pensare anche a noi italiani…

Dunque alle prossime elezioni Energie per l’Italia si presenterà? E aggregherà altri movimenti? E quali?

In questi mesi di duro lavoro abbiamo creato un movimento politico nuovo, reale, forte. Tante persone e comunità sono attive in tutta Italia. Lo abbiamo fatto senza televisioni, senza aiuti economici. Eppure ci siamo e siamo tanti. Abbiamo lavorato al programma in modo intenso. Siamo convinti che in Italia oggi servano proposte radicali per ricostruire lo Stato e il nostro sistema economico e sociale. E dobbiamo farlo con persone capaci ed integre.

Insisto: in lista da soli?

Oggi molti guardano a noi come l’unica possibilità di dare rappresentanza ai tanti elettori che hanno perso fiducia nei partiti e si sono rifugiati nel non voto. Chi crede nel nostro progetto è il benvenuto. Saremo presenti alle elezioni. Vogliamo nelle nostre liste persone radicate nel loro territorio, amministratori, persone che hanno consenso. Persone di esperienza che finalmente potranno portare la loro capacità di amministratori locali in Parlamento. Persone nuove alla politica che hanno lavorato, che possano portare le loro idee e la loro passione al servizio della politica. Vogliamo con noi movimenti politici, liste civiche, realtà nazionali e locali che credono nel nostro sogno.

Un suo amico mi ha confessato: Stefano non deve né convincere Alfano, Casini e altri a coinvolgerli nel suo progetto liberal-popolare né farsi indicare da politici di lungo corso come candidato premier, deve fare il Macron italiano oppure le sue ambizioni saranno vane. Concorda?

Certo, non si tratta di convincere nessuno. E credo che oggi ci sia bisogno di nuove idee e di nuove energie. Credo serva un grande ricambio di classe politica. I partiti tradizionali ci hanno consegnato un movimento antisistema del 30% nei sondaggi. Come Energie per l’Italia vogliamo interpretare il nostro tempo e dare rappresentanza al nostro popolo.

Non è chiaro quale sia il vostro programma. In economia?

Le politiche economiche e sociali degli ultimi vent’anni, tutte incentrate sulla redistribuzione della ricchezza, hanno bloccato la crescita e generato disoccupazione. 80 euro nelle tasche di chi ha già un lavoro è stato sbagliato. Bisogna portare uno stipendio in più in famiglia. Così riparte l’economia. La Stato deve cambiare. Ci ha abbandonato. Non ci dà giustizia né sicurezza, non riesce ad aiutare chi non ce la fa, e massacra di tasse chi prova ad avere successo. Lo Stato ci deve proteggere, lo Stato gestito dai partiti tradizionali sospetta di noi, è arrogante, costoso e ingiusto.

Scenario post elettorale: nessun partito ha la maggioranza in Parlamento per formare un governo; serve un esecutivo di coalizione; con chi si allea se supera il 5%? Con Pd, Forza Italia o M5S? 

Il rischio è effettivamente alto. Credo che le alleanze debbano essere fatte dopo le elezioni. Sulla base di chiari rapporti di forza e di programmi molto concreti. Leggo che FI e Pd stanno già trattando sui ministeri. Per fare cosa? Una coalizione anti M5S non farà che aumentare i consensi ai grillini.

Insisto: chi sceglie tra Pd e centrodestra?

Mi auguro che il prossimo governo sia profondamente alternativo all’esperienza di Renzi. Spero in una coalizione di centrodestra. Dove le forze liberali, federaliste ed europee siano la grande maggioranza. C’è una campagna elettorale da fare. Credo sia un esercizio poco realistico trasporre i dati dei sondaggi in numero di seggi.

Esclude di essere un candidato premier di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia?

Sì. Noi saremo la grande sorpresa delle prossime elezioni.

Vi spiego cosa farò (e con chi) alle prossime politiche. Parla Stefano Parisi

"Mi auguro che il prossimo governo sia profondamente alternativo all'esperienza di Renzi. Spero in una coalizione di centrodestra. Dove le forze liberali, federaliste ed europee siano la grande maggioranza". Ma "non sarò il candidato premier di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia". Parole e pensieri di Stefano Parisi, manager e imprenditore, già direttore generale di Confindustria, ex fondatore di Fastweb e molto…

Ecco cosa è successo alla parata del 2 giugno ai Fori imperiali

Il centro di Roma blindato, perché l’allarme terrorismo ha avvolto anche la parata ai Fori imperiali, non ha impedito il solito successo di folla per i circa 4 mila militari e civili che hanno sfilato per il 2 giugno. “Insieme per il Paese” è stato il motto scelto quest’anno, un orgoglio nazionale che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha…

Vi svelo le ultime amnesie di Massimo D'Alema

(Articolo ripreso da www.graffidamato.com) Pur nato nel segno zodiacale dell’ariete, mancando per un solo giorno quello del toro, Massimo D’Alema può essere considerato uno scorpione fuori stagione perché non riesce mai a sottrarsi alla tentazione dell’attacco e anche dell’insulto. E’ nella sua natura, come lo scorpione della favola che punge la generosa rana sulla quale attraversa il fiume, anche a…

Cosa si è detto al Meeting for the Family di Rinnovamento dello Spirito

Una Basilica piena di fedeli in festa, provenienti da tutti i continenti, con le mani alzate per la preghiera comunitaria e circondati da canti di giubilo. È iniziato così il “Meeting for the Family” promosso dal Rinnovamento dello Spirito, movimento ecclesiale cattolico inserito nella corrente del Rinnovamento carismatico, nella serata di ieri giovedì 1 giugno nella Basilica di Santa Maria…

Ecco tutte le reazioni fra Europa e Usa alla decisione di Trump su Parigi 2015

Giovedì il presidente americano Donald Trump ha annunciato, come previsto, la decisione di voler ritirare gli Stati Uniti dall’accordo sul clima chiuso due anni fa a Parigi. "Vogliamo un accordo giusto" e per questo "inizieremo un nuovo negoziato": il punto, secondo la visione di Trump, è che l’intesa internazionale (a cui hanno aderito 195 membri delle Nazioni Unite), danneggia l’economia…

Lavoro cassimatis, GIULIANO CAZZOLA

Come onoro la Festa della Repubblica

‘’’Una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica, l’indifferentismo politico che è -non qui, per fortuna, in questo uditorio, ma spesso in larghe categorie di giovani- una malattia dei giovani. ”La politica è una brutta cosa”, “che me ne importa della politica”: quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina,, che…

Trump esce dagli accordi di Parigi. Ecco la reazione dell'Europa

I cambiamenti climatici rappresentano uno dei più grandi pericoli per il nostro pianta. La sfida epocale contro cui tutto il mondo dovrebbe essere unito. Anche Papa Francesco, nella sua enciclica, parla di questo problema e non manca di ricordarcelo nei suoi interventi. La scelta di Donald Trump di abbandonare l'accordo di Parigi sul clima (Cop21) è uno strappo molto grave.…

Cosa penso di Trump

Qualsiasi concezione deterministica della storia è pericolosa. L’idea che la storia stia necessariamente procedendo verso un qualche assetto definitivo e che qualcuno possa farsi interprete di questo assetto futuro, indicandolo al mondo e lottando per realizzarlo prima del suo “naturale” avvento è stata foriera, nel tempo, di sciagurate guerre guidate da cieche e pericolose ideologie. Nessuno è in grado di…

trump, dollari

Che cosa faranno Europa e Cina dopo la mossa di Trump sul clima

Quella che a livello globale era una delle più attese decisioni della nuova amministrazione americana è arrivata: Donald Trump dal Rose Garden della Casa Bianca ha annunciato con un lungo discorso che gli Stati Uniti usciranno dall'accordo di Parigi 2015. Non val la pena nemmeno citare che di tutti i Paesi della Nazioni Unite solo la Siria, e il Nicaragua…

osservatorio

Una locomotiva chiamata Lombardia

Dopo la Puglia, l’Osservatorio sulle relazioni territorio-impresa di I-Com (ORTI – www.osservatoriorti.com), contenitore di analisi e buone prassi nei rapporti tra aziende e amministrazioni territoriali, fa tappa lunedì 5 maggio in Lombardia, a Milano. Prima di concludere gli appuntamenti sul territorio a Venezia e poi virare su Roma in autunno per l’evento finale dell’edizione 2017. Sempre con la media partnership…

×

Iscriviti alla newsletter