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Il 28 settembre del 2017 sarà un giorno particolarmente importante per la banca di Genova Carige. Gli azionisti saranno infatti chiamati ad approvare l’operazione di aumento di capitale (560 milioni più 200 di cessioni) che servirà per mettere in sicurezza l’istituto di credito e per metterlo al riparo dalle critiche della Bce, che ha chiesto di intervenire per risolvere il problema delle sofferenze a bilancio.

IL NODO DEL BILANCIO 2013

Ma non è l’unica decisione che prenderà l’assise. I soci, primi tra tutti la famiglia Malacalza ma anche l’imprenditore Gabriele Volpi, dovranno esprimersi anche, come da convocazione assembleare ufficiale, sulla “riapprovazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013, previa revoca della deliberazione assunta in merito dall’assemblea dei soci del 30 aprile 2014, e una nuova comunicazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2013, limitatamente a una integrazione informativa in conformità al principio Ias 8, invariato il restante contenuto del bilancio”. Di che si tratta è presto detto: della questione da tempo aperta con Consob che, appunto, aveva domandato di riscrivere in parte il bilancio di Carige riferito al 2013, anno turbolento dell’uscita dell’ex presidente Giovanni Berneschi (nella foto), lo scorso febbraio condannato in primo grado a otto anni e due mesi per associazione per delinquere e truffa. Nel gennaio del 2015 si era saputo che la Consob aveva deciso di portare l’istituto di credito genovese in tribunale per imporgli l’annullamento della delibera di approvazione del bilancio 2013.

LE RAGIONI DELLA RICHIESTA

Nel mirino della Commissione c’era, in realtà, l’esercizio 2012, chiuso proprio dall’ex numero uno della banca Berneschi. Entrando ancor più nel dettaglio, la Consob contestava “i valori degli avviamenti e delle partecipazioni nelle controllate bancarie e assicurative per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012”. All’epoca, Carige, forte anche dei pareri di esperti come Paolo Gualtieri, Mario Cattaneo e Andrea Amaduzzi, aveva risposto di non condividere il giudizio di Consob, sottolineando di aver provveduto, dopo l’arrivo al vertice della banca di Piero Luigi Montani (andato via nel 2016 per essere sostituito da Guido Bastianini, di recente a sua volta sostituito da Paolo Fiorentino), nel novembre 2013, a risanare la situazione già con il resoconto di gestione al 30 settembre 2013, approvato proprio a novembre di quell’anno.

LE MOSSE DELLA NUOVA GESTIONE

Questa volta è sceso in campo un nuovo esperto per dirimere la controversia. Si tratta di Mario Massari, che, come si scopre nella semestrale di Carige da poco pubblicata, “nella sua perizia, ha concluso sulla non conformità al principio contabile Ias 8 dei saldi di apertura dei bilanci di esercizio e consolidato al 31 dicembre 2013 in considerazione della non conformità allo Ias 36 delle valutazioni ai fini dell’impairment delle cgu (avviamenti) e delle controllate bancarie nel bilancio al 31 dicembre 2012”. Aggiunge a riguardo la semestrale: “Tenuto altresì conto che lo stesso consulente tecnico ritiene non sia praticabile una riformulazione alla data odierna dei dati previsionali sottostanti le valutazioni in allora in quanto i risultati sarebbero privi di accettabile credibilità, tenuto altresì conto che l’avviamento di cui si discute è stato completamente svalutato nel settembre 2013, la banca ha ritenuto che ricorra la situazione prevista dai paragrafi 50-53 dello Ias 8 là ove prevedono una rettifica di errore esclusivamente informativa”.

L’AMMISSIONE

Quindi Carige ora ammette che qualcosa da cambiare c’è, ma a titolo puramente informativo. “Pertanto – prosegue la semestrale – a seguito di diffusione al pubblico di specifico comunicato stampa in merito e delle delibere del consiglio di amministrazione del 3 agosto 2017 di approvazione della bozza di bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2013, limitatamente ad una integrazione dell’informativa originariamente fornita e mantenendo integralmente invariato il restante contenuto dei predetti bilanci, la banca ritiene cessata la materia del contendere del procedimento in corso, essendo ristabilita la correttezza del quadro informativo”. Si vedrà se a questo punto la Consob non avrà più nulla da eccepire.

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