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Una città blindata ha ospitato ieri le celebrazioni per i 60 anni dalla stipula dei trattati di Roma. Alla vigilia si erano diffusi timori circa la presenza di frange pericolose, i black block che nell’ottobre del 2011 si infiltrarono nel corteo degli “indignados” e si resero protagonisti di atti di violenze e devastazioni. Nulla di tutto ciò è avvenuto ieri ed anche il corteo “Euro Stop”, quello ritenuto più a rischio, si è svolto tranquillamente. C’è stato un solo momento di tensione quando uno dei gruppi presenti ha provato a deviare dal percorso stabilito ma il tutto si è risolto in maniera incruenta. È da sottolineare che i numeri della vigilia non sono stati rispettati. Al solo corteo “Euro Stop” erano attesi 6500 manifestanti, se ne sono presentati poco più di 1500. Stesso discorso vale per tutti gli altri cortei, molto meno affollati di quanto fosse stato previsto. In totale in piazza non sono scese più di 8mila persone.

FASSINA: “SONO STATI FERMATI ALCUNI PULLMAN DI MANIFESTANTI”

I manifestanti di “Euro Stop” hanno denunciato il fermo e l’identificazione di circa 150 manifestanti provenienti dal nord Italia, ai quali è stata inizialmente interdetta la partecipazione al corteo. “Sono stati bloccati dei pullman dopo i caselli autostradali per controlli” – dice a Formiche.net Stefano Fassina, presente alla manifestazione Euro Stop – “La nostra è una manifestazione pacifica e speriamo che rimanga così. Tutti coloro che l’hanno promossa sono fermamente impegnati per la non violenza e decisi a respingere qualunque intruso cerchi di rovinare questa piazza e questo corteo. Siamo qui perché serve una radicale inversione di rotta e qui c’è una parte delle energie necessarie a portare avanti la battaglia”.

CECCHINI: “UN’ADEGUATA PREVENZIONE HA EVITATO CHE CI FOSSE REPRESSIONE”

Roma ieri ha visto lo schieramento imponente di forze dell’ordine che hanno garantito lo svolgimento regolare e pacifico delle tante manifestazioni. “La Questura di Roma negli ultimi anni ha dimostrato una certa attitudine nella gestione dei grandi eventi. Per gestire un grande evento come quello di oggi c’è bisogno di un grande numero di carabinieri, poliziotti e Guardia di Finanza” – dice a Formiche.net Andrea Cecchini, Segretario Nazionale del sindacato di Polizia “Italia Celere” – “Abbiamo avuto un impiego totale di 5000 uomini dei quali 1100 uomini del Reparto Mobile su due giorni. Oltre a questo il Comune di Roma ha messo a disposizione la Polizia Municipale che ha svolto un servizio capillare. Insomma c’è stato un coordinamento virtuoso tra Questura, Prefettura e Comune“. Uno dei punti di forza della gestione dell’evento è stata la capacità di fare prevenzione. “L’organizzazione dell’evento, la gestione dell’ordine pubblico, che ha evidenziato la grande professionalità degli uomini impegnati, e la prevenzione, ci sono state molte perquisizioni nelle notti precedenti, sono stati i punti di forza”, prosegue Cecchini.

Prevenzione significa anche evitare che giungano in città soggetti potenzialmente pericolosi. “Erano attesi molti anarchici e black block, in realtà se ne sono presentati pochi e come si è visto non è successo nulla, quindi forse il numero identificativo dovrebbero metterlo loro. In ogni caso in mattinata sono stati fermati 150 manifestanti e sono stati portati nel centro di identificazione di via Patini, dove c’è la Polizia scientifica che identifica chi si rende protagonista di un reato, come portare con sé armi”, continua Cecchini. I manifestanti sono stati identificati e in 30 sono stati allontanati con un foglio di via.

La capacità di fare prevenzione non ha potuto impedire si creasse un momento di tensione tra Polizia e manifestanti. “L’unico momento critico l’abbiamo avuto alle 17.30, quindi dopo circa 9 ore di lavoro ininterrotto con 15 kg di strumentazione addosso in una giornata particolarmente calda” – aggiunge il Segretario di Italia Celere – “In via Marmorada un gruppo di manifestanti ha spaccato il corteo, immagino volessero proseguire sul Lungotevere Aventino per aggirare la Green Zone del Campidoglio. Il corteo non si può spezzare, deve arrivare nella maniera esatta in cui parte. I poliziotti del Reparto Mobile impiegati sono stati bravi ad attenere fino all’ultimo prima di far partire la carica, che difatti non c’è stata, e a disinnescare la tensione”. Insomma un successo per le forze dell’apparato di sicurezza. “Oggi c’è stata un’adeguata prevenzione e non c’è stata repressione” – conclude Cecchini – “Per questo va fatto un plauso al Capo della Polizia, al Questore e agli uomini in campo e all’intelligence. Oggi ha vinto lo Stato”.

minniti

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