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Tra le 21.075 email tra Emmauel Macron e il suo staff pubblicate lunedì pomeriggio da Wikileaks, ci sono centinaia di scontrini, fatture, prenotazioni di ristoranti, sale da convegno, hotel. Nulla di strano, semplice routine organizzativa di un movimento politico dalle dimensioni e dalla dinamicità di En Marche, uscito vittorioso da 5 mesi di serrata campagna elettorale. Nelle prossime settimane giornalisti ed esperti di tutto il mondo si tufferanno, grazie all’algoritmo di ricerca gentilmente messo a disposizione da wikileaks sul suo sito, nel pozzo di informazioni sulla campagna (e non solo) del nuovo presidente della Repubblica Francese.

Fra i tanti documenti, spicca un contratto che il movimento di En Marche ha stipulato con tre avvocati per seguire la campagna presidenziale di Macron: Elsa Sammari, Jean Ennochi, Alexandre Vermynck, tutti e tre iscritti all’ordine degli avvocati di Parigi. Per chi voglia curiosare, il documento è allegato in una e-mail del 4 marzo, consultabile sul sito di Wikileaks inserendo nell’algoritmo di ricerca per email-ID il numero 115.

L’incipit della mail recita: “L’associazione En Marche ha scelto di avvalersi dell’apporto di una equipe di avvocati incaricati di esercitare tutti gli interventi e i ricorsi per difendere il proprio candidato, il sig. Emmanuel Macron”. Il movimento designa l’avvocato Jean Ennochi alla guida della squadra, e specifica nel corpo della mail che “gli avvocati non si esprimono mai pubblicamente o a mezzo stampa a nome di En Marche o di Emmanuel Macron e si obbligano a mantenere questo impegno di discrezione durante tutta la durata della campagna e anche a seguire”.

Escluse le formalità burocratiche, colpisce la parte finale della mail, dove sono elencati i lautissimi compensi riconosciuti da En Marche ai tre avvocati del candidato presidente.

Iniziando dal coordinatore della squadra, Jean Ennochi (il più anziano, con 39 anni di esperienza nel foro), cui spettano ben 300 euro all’ora. Ennochi era già famoso per essere stato l’avvocato della presentatrice televisiva Karine Le Marchard, del produttore Thierry Ardisson e dell’attrice comica Julie Gayet. Ma soprattutto dell’ex inquilino dell’Eliseo, François Hollande, che ancora si avvale del suo contributo.

Solo lo scorso 29 giugno Ennochi aveva scritto al quotidiano Closer ammonendolo contro la pubblicazione di foto della vita privata di Hollande: “vi indico che François Hollande si oppone formalmente a qualsiasi pubblicazione di articoli o fotografie relativi alla sua vita privata”. La stessa richiesta era stata inoltrata da Ennochi a Closer il 24 aprile scorso, quando, già sotto il ricchissimo contratto con En Marche, intimava discrezione sulla vita privata di Emmanuel Macron e sua moglie Brigitte Trogneux.

Alexandre Vermynck, si legge nella mail pubblicata da Wikileaks, si è dovuto accontentare (si fa per dire) di un compenso di 180 euro l’ora. Diplomatosi in legge nel 2007 all’Università di Parigi X con un master di diritto internazionale, ha poi ricoperto la carica di Primo Segretario della Conferenza degli Avvocati dell’ordine di Parigi nel 2013. La sua specialità sono le contese commerciali, ma anche le fusioni e le acquisizioni e la responsabilità civile delle imprese.

Elsa Sammari è la giovane avvocatessa che chiude il trio dei difensori di Macron. Anche a lei En Marche ha accordato, come a Vermynck, uno stipendio di ben 180 euro l’ora. Dal suo profilo Linkedin emerge un curriculum meno altisonante rispetto ai due colleghi, ma comunque prestigioso. Dal 2011 al 2012 ha conseguito un master di secondo livello in diritto commerciale presso l’università Panthéon Assas, dove ha continuato con un post-doc nei due anni successivi in diritto commerciale internazionale. L’avvocatessa nelle grazie di Macron ha poi continuato con uno stage alla Simmons & Simmons, uno alla Linklaters e una collaborazione, tutt’ora in atto, con lo studio De Pardieu Brocas Maffei.

Ecco chi sono i tre (ben pagati) avvocati di Emmanuel Macron

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