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A tutti quelli che ci trattano come fossimo complici – dunque spacciati – delle vicende che ci hanno riguardato, vorrei dire sommessamente alcune cose, giusto per ristabilire la verità.

La redazione del mio giornale (non tutta intera, ma la stragrande maggioranza) è la prima vittima dei reati che hanno corroso, dissipato, quasi distrutto l’azienda. Ho visto coi miei occhi colleghi piangere per la distruzione non della propria onestà, ma della credibilità dell’azienda e del giornale.

Certo, non per tutti è così. Abbiamo anche tra noi qualcuno che si è distinto per il proprio contorsionismo, come se ne trovano in qualsiasi organizzazione. Ma c’è chi ha dato davvero il meglio di sè in questi anni per costruire giorno dopo giorno un giornale eccellente. Questi miei colleghi sono le prime vittime di ciò che è stato fatto, così come moltissimi tra i lavoratori della nostra società. Non fate di ogni erba un fascio.

La seconda cosa, una derivata della prima, è che non ci sto a vedere sparare a zero su tutti noi. Senza le mie fonti, tutte dentro l’azienda e a ogni livello della scala gerarchica, che lungo tutti questi anni in silenzio (e rischiando quanto me) mi hanno segnalato tutte le cose che non andavano, non sarei di sicuro stato mai in grado di presentare i miei esposti. Queste fonti anonime – che tali resteranno per loro scelta – hanno dimostrato schiena dritta.

La terza cosa è che questa vicenda non sarebbe mai stata posta nella giusta luce se tanti colleghi di altri giornali non avessero lavorato, spesso in condizioni difficili, per tenere accesi i riflettori su di noi. A loro deve andare un altro ringraziamento.

Adesso, però, non sparate sulla Croce Rossa per il gusto di riempirci di fango, per polemica politica, per il piacere orribile della schadenfreude, per giocare allo sputtanamento. O – peggio – per spartirvi un’altra fetta di mercato editoriale.

Credete forse che questi problemi riguardino solo Il Sole 24 Ore? Credete che la tentazione di imboccare la scorciatoia di gonfiare i dati di diffusione riguardi solo la nostra azienda? Ne siete certi?

Cari colleghi delle altre testate, vediamo quanti di voi hanno il fegato di avviare un’inchiesta sul proprio editore.

Il Sole 24 Ore ha dimostrato di avere in sé gli anticorpi necessari a curare la propria malattia. Per questo, oltre che per la qualità che mettiamo nel nostro lavoro, voglio dire forte e chiaro ai nostri lettori: noi meritiamo ancora fiducia.

Il Sole 24 Ore, i giornalisti del Sole 24 Ore, non sono finiti.

Nicola Borzi, sole 24 ore

Solo qui al Sole 24 Ore sono stati gonfiati i dati di diffusione?

A tutti quelli che ci trattano come fossimo complici - dunque spacciati - delle vicende che ci hanno riguardato, vorrei dire sommessamente alcune cose, giusto per ristabilire la verità. La redazione del mio giornale (non tutta intera, ma la stragrande maggioranza) è la prima vittima dei reati che hanno corroso, dissipato, quasi distrutto l'azienda. Ho visto coi miei occhi colleghi…

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