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Utili su utili in casa Intesa Sanpaolo. La prima banca italiana batte ancora una volta le stime e chiude i primi nove mesi dell’anno con un utile netto a 7,17 miliardi, in crescita del 17,1% rispetto ai 6,12 miliardi dello stesso periodo del 2023. Nel terzo trimestre il risultato netto sale invece a 2,4 miliardi di euro, rispetto a 1,9 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. Ma, soprattutto, Intesa rivede a rialzo le stime per il 2025 con una previsione di utile netto a circa 9 miliardi di euro.

E pensare che gli analisti di Bloomberg avevano indicato per Intesa un rallentamento della crescita dei ricavi del 3% a 6,58 miliardi nel terzo trimestre proprio in virtù del calo del reddito netto da interessi. L’utile netto rettificato era stato invece previsto a 2,24 miliardi, con stime in lieve contrazione (-2,6%) nelle ultime quattro settimane. Più ottimisti, invece, erano stati gli analisti di Akros, per i quali era atteso un utile in crescita del 18% a 2,25 miliardi grazie a minori rettifiche di valore su crediti.

Sul versante della Borsa, va detto che il mercato aveva fiutato gli ottimi conti di Ca’ de Sass. Nelle ultime settimane, infatti, Intesa ha trovato un importante spazio di allungo, che ha portato il titolo a rivedere la soglia psicologica dei 4 euro per la prima volta addirittura da maggio 2008, presentandosi all’appuntamento con la trimestrale in grande spinta. Certo, qualche turbolenza sul settore bancario italiano si era fatta sentire per effetto delle speculazioni sulla possibile approvazione da parte del governo italiano della tanto discussa tassa sugli extraprofitti, che però è stata poi tradotta in una sorta di prestito, un contributo degli istituti di credito quantificato tra i 3 e i 3,5 miliardi di euro in due anni, che si configura però come un anticipo di cassa e che dovrà essere quindi recuperato.

Carlo Messina, che guida Intesa dal settembre del 2013, ha spiegato come Intesa sia oggi “leader a livello europeo: il valore di Borsa raggiunto ci colloca nello stesso raggruppamento di Bnp Paribas e Santander, banche con una dimensione di bilancio ben superiore alla nostra. Nei primi nove mesi del 2024 l’utile netto è stato di 7,2 miliardi di euro, di cui 2,4 miliardi nel terzo trimestre. Dei dividendi cash, pari a 5 miliardi, maturati al 30 settembre, circa 3 verranno distribuiti ai nostri azionisti a novembre come interim dividend“.

Quanto al contesto geopolitico, certamente complesso, “potremo tuttavia affrontarlo con successo grazie alla significativa diversificazione del nostro business model e al risparmio che ci affidano famiglie e imprese che al 30 settembre 2024 ammonta a circa 1.400 miliardi, in crescita di oltre 135 miliardi dal 30 settembre 2023. Siamo i primi nell’Eurozona per crescita dei ricavi e nel rapporto tra commissioni e attività assicurativa rispetto al totale dei ricavi”.

 

Solidità e utili. Intesa batte ancora le attese

La prima banca italiana va oltre le attese sia nel trimestre, con un risultato netto di 2,4 miliardi, sia nei nove mesi. Ora l’obiettivo di 9 miliardi di profitti nel 2025 è a portata di mano. E le tensioni geopolitiche non preoccupano più di tanto

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