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Come era prevedibile la vittoria dei nazionalisti nelle elezioni a Skopje accende la tensione tra vicini e Bruxelles: le massime autorità europee hanno infatti reagito alle dichiarazioni della nuova presidente della Macedonia del Nord, Gordana Silianovska, che tenta di “dare fuoco” all’Accordo di Prespa chiamando il proprio Paese Macedonia e non Nord Macedonia, come dal suddetto accordo. Si temono infiltrazioni esterne per aprire un nuovo fronte in un’area dove già c’è la fortissima tensione tra Kosovo e Serbia.

Qui Skopje

In occasione del giuramento della presidente della Macedonia del Nord, Gordana Silianovska, la neo eletta ha chiamato il Paese “Macedonia “, nonostante nel testo del giuramento, recitato dal presidente uscente del Parlamento, Jovan Mitreski, invitando Silianovska a ripeterlo, il Paese fosse chiamato “Macedonia del Nord”. In segno di protesta l’ambasciatrice greca nella Macedonia del Nord, Sofia Filippidou, che era stata invitata alla sessione del Parlamento per il giuramento di Silianovska, ha abbandonato la cerimonia, a cui erano assenti i leader dei Paesi vicini, Bulgaria, Serbia e Albania, a differenza dell’ultima cerimonia di giuramento presidenziale, alla quale ha partecipato il presidente bulgaro Radomir Radev.

Qui Bruxelles

Gli accordi bilaterali esistenti devono essere attuati in buona fede da tutte le parti, compreso l’accordo di Prespa e il trattato di amicizia, buon vicinato e cooperazione, ha affermato il portavoce della Commissione Peter Stano. La posizione di Bruxelles è chiara da tempo e a maggior ragione dopo la provocazione della neo presidente. Quello che ci si aspetta dalla Macedonia del Nord, ha aggiunto Stano, è stato formulato molto chiaramente nell’ultimo rapporto sullo stato di avanzamento del paese nel contesto dell’allargamento dell’Ue dello scorso autunno. Ovvero che il Paese ha l’obbligo di mantenere buone relazioni con gli altri paesi dell’allargamento e continuare il suo impegno nel quadro delle iniziative regionali.

Per questa ragione ha evidenziato un passaggio nevralgico: gli accordi bilaterali esistenti devono essere attuati in buona fede da tutti i Paesi tra cui l’accordo di Prespa nella Macedonia del Nord e in Grecia, ma anche il trattato di amicizia, buon vicinato e cooperazione con la Bulgaria. “Questo è ciò che l’Ue si aspetta dalla Macedonia del Nord”.

Qui Atene

Piccata la reazione ellenica, che definisce l’iniziativa della presidente della Macedonia del Nord “illegale e inammissibile”. Secondo il premier Kyriakos Mitsotakis sono “manipolazioni” quelle con cui la signora Silianovska apre il suo mandato: “Dichiariamo categoricamente che non accetteremo scivoloni simili. E ripetiamo che ogni progresso nelle relazioni bilaterali, così come ogni passo compiuto da Skopje verso l’Europa, dipende dal sincero rispetto degli accordi concordati. La scelta provocatoria del nuovo presidente della Macedonia del Nord di violare il testo ufficiale del suo giuramento e di chiamare il suo Paese con un nome diverso è un’iniziativa illegale e inammissibile. Un atto che viola l’Accordo di Prespa e la Costituzione stessa del suo Stato. Mettendone però in pericolo il futuro, come hanno già affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel”.

Scenari

La parola chiave per descrivere ciò che sta accadendo in questi giorni e ciò che potrebbe accadere nel breve-medio periodo è “provocazione” (la stessa che è stata abusata, ad esempio, nella controversia tra Kosovo e Serbia). Lo dimostrano le nuove dichiarazioni della presidente Silianovska che ha reiterato il suo errore costituzionale in risposta ad un messaggio di congratulazioni dell’ambasciata svedese a Skopje: ringraziando l’ambasciata svedese per gli auguri di inizio mandato, Silianovska ha detto: “Grazie per le vive congratulazioni. La Svezia e l’Ue avranno, come sempre, la presidenza della Macedonia come alleato devoto”.

La reazione, questa volta, è arrivata dall’interno del Paese balcanico: addirittura con una nota ufficiale il ministero degli Esteri di Skopje ha sconfessato la neo presidente, osservando che resta ferma determinazione del Paese per l’inequivocabile rispetto delle disposizioni costituzionali e di tutti gli obblighi internazionali come la piena osservanza dell’Accordo Prespa. “Mantenere il percorso euro-atlantico del Paese è un interesse strategico fondamentale e una garanzia della sicurezza e della stabilità a lungo termine del Paese”.

Non solo Kosovo, perché è a Skopje la nuova crisi balcanica

In occasione del giuramento della presidente della Macedonia del Nord, Gordana Silianovska, la neo eletta ha chiamato il Paese “Macedonia “, anziché “Macedonia del Nord”. Reazione anche dall’interno del Paese balcanico: addirittura con una nota ufficiale il ministero degli Esteri di Skopje ha sconfessato la neo presidente, osservando che resta ferma determinazione del Paese per la piena osservanza dell’Accordo Prespa

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