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È Tim Walz, sessantenne governatore del Minnesota, sposato con due figli, il running mate di Kamala Harris. Si compone così il ticket del Partito democratico in vista delle elezioni presidenziali di novembre: l’attuale vicepresidente ha voluto il preferito dell’ala sinistra del suo partito per sfidare l’ex presidente repubblicano Donald Trump e il suo candidato vicepresidente JD Vance. Gli analisti si aspettavano che la scelta sarebbe caduta su un uomo e bianco, per equilibrare la figura di una donna nera con origini sudasiatiche. E così è stato.

La presentazione e poi il tour

Harris presenterà ufficialmente Walz in serata durante un comizio a Philadelphia, Pennsylvania. Nei prossimi giorni i due visiteranno gli Stati in bilico, con tappe previste in Wisconsin, Michigan, Carolina del Nord, Georgia, Arizona e Nevada.

Il profilo

Walz, che piace particolarmente ai rappresentati della Camera, è originario del Nebraska. Si è arruolato nella Guardia nazionale dell’esercito quando aveva 17 anni e ha prestato servizio per più di due decenni in missioni in patria e all’estero. In seguito ha lavorato come insegnante di studi sociali e allenatore di football alle superiori a Mankato, vicino Minneapolis, prima di passare alla politica. Nel 2006, si è candidato con successo per un seggio al Congresso in un distretto prevalentemente rurale e agricolo nel Minnesota meridionale. Lo ha rappresentato per 12 anni ed è stato l’unico democratico a tenere in un distretto tendenzialmente rosso, in quasi 30 anni. A febbraio ha firmato un accordo tra il Minnesota e l’Oblast di Chernihiv, in Ucraina: un elemento di grande differenza rispetto all’altro candidato vice, Vance, contrario all’invio di aiuti a Kyiv e sostenitore della necessità di un accordo con la Russia anche a costo di imporre cessioni territoriali all’Ucraina.

La scelta

Secondo le fonti sentite dalla Cnn, la vicepresidente si è sentita sempre più a suo agio con il governatore del Minnesota negli ultimi giorni del processo di selezione e questo è stato determinante nella scelta. Nelle ultime settimane, Walz, uno dei “White Dudes for Harris” (uomini bianchi per Harris, con l’attore Jeff Bridges), è balzato sotto i riflettori per aver inventato, involontariamente, lo slogan con cui i democratici stanno definendo Trump e il suo running mate Vance: weird, ovvero strani. 

Battuto Shapiro

Walz ha avuto la meglio sul senatore Mark Kelly e su un altro governatore, Josh Shapiro. Quest’ultimo, ebreo, sembrava il favorito ma è caduto davanti alle le resistenze dell’ala progressista del partito per il suo sostegno a Israele (nonostante abbia più volte criticato il governo di Benjamin Netanyhu). Alcuni l’hanno soprannominato, non senza un pizzico di antisemitismo, “Genocide Josh”. Per i centristi, invece, sarebbe stato la scelta migliore per attrarre gli elettori moderati negli Stati chiave per le elezioni presidenziali.

La questione armi

Walz è un detentore di armi e un cacciatore che in passato aveva ricevuto appoggi e donazioni dalla National Rifle Association e aveva una valutazione A da parte del gruppo. Ma poi è cambiato: ha devoluto le donazioni del gruppo in beneficenza dopo la sparatoria di Las Vegas nel 2017 e ha sostenuto la messa al bando delle armi d’assalto dopo la sparatoria nella scuola di Parkland, in Florida, nel 2018. Da governatore, ha firmato leggi che limitano le armi. Ora ha una valutazione F da parte della potente lobby delle armi che ha già espresso il suo sostegno all’ex presidente Trump.

L’anno trascorso in Cina

Dopo la laurea in scienze sociali presso il Chadron State College in Nebraska nel 1989, Walz è stato per un anno in Cina (in una fase critica tra i tentativi di riforma e il massacro di piazza Tienanmen), facendo parte dei primi gruppi di educatori americani autorizzati dal governo a insegnare nel Paese grazie a un programma dell’Università di Harvard. Ha lavorato alla Foshan No. 1 High School, nella provincia di Guangdong. “Ho pensato che fosse più importante che mai andare” in Cina “per assicurarmi che quella storia”, quella di piazza Tienanmen,  “venisse raccontata e far sapere al popolo cinese che eravamo lì, che eravamo con loro”, ha spiegato a Voice of America nel 2014. Al suo ritorno dalla Cina, Walz ha iniziato a insegnare nelle scuole superiori del Nebraska. Con la moglie Gwen ha poi fondato una società, Educational Travel Adventures, per coordinare i viaggi estivi in Cina per gli studenti americani delle scuole superiori. Lui e la moglie hanno visitato la Cina “quasi ogni estate fino al 2003”, come si legge sul sito dello Stato.

La risposta della campagna Trump

La campagna elettorale di Trump ha iniziato ad attaccare Walz pochi istanti dopo la notizia della Cnn. Un “liberal incompetente”, così viene descritto. E si tenta anche di sfruttare le divisioni tra i dem. La campagna di Trump, infatti, ha lanciato una precisa narrazione attorno a Walz, dicendo che Harris “si è inginocchiata alla sinistra antisemita e anti-israeliana e ha scelto qualcuno di pericolosamente liberal come lei”.

Chi è Tim Walz, il candidato vicepresidente di Kamala Harris

Il sessantenne governatore del Minnesota è stato preferito all’ebreo Josh Shapiro, nel mirino dei progressisti per il sostegno a Israele. Il “running mate” è colui che ha inventato lo slogan con cui i dem definiscono Trump e Vance: “weird”, ovvero strani. Ha insegnato un anno in Cina ed è grande sostenitore dell’Ucraina

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