Skip to main content

Il concetto di infrastruttura critica nasce intorno al 2000 con il millennium bug.
Il passaggio dal 1999 al 2000 ha portato per la prima volta il mondo intero a rendersi conto della propria ormai spiccata informatizzazione e dell’interdipendenza fra settori distinti dell’assetto sociale. Oggi, dopo quasi diciassette anni da allora e dopo numerose attività avviate a livello mondiale per la protezione dei diversi “sistemi Paese”, possiamo trarre alcune conclusioni su quanto è stato fatto.

Proteggere il proprio sistema sociale è un obiettivo chiaro nella declinazione di ogni strategia nazionale.
Il decreto legislativo 61/2011 definisce infrastruttura critica (Ic) una infrastruttura essenziale per il mantenimento delle funzioni vitali della società, della salute, della sicurezza e del benessere economico e sociale della popolazione, il cui danneggiamento o la cui distruzione avrebbe un impatto significativo, a causa dell’impossibilità di mantenere tali funzioni.
I Governi nazionali e federali si sono occupati del tema delle infrastrutture critiche avviando processi di identificazione delle stesse, di normazione dei loro requisiti minimi di protezione, di misurazione e di successivo allineamento dei loro cosiddetti profili di maturità, intesi come livelli di consapevolezza e attenzione sul tema della protezione al fine di garantire la propria continuità nel rispetto dei vincoli di interdipendenza che i sistemi complessi nei quali siamo immersi determinano.

Cosa significhi colpire una infrastruttura critica collegata alla gestione di quantità massive di dati, per esempio i dati personali dei cittadini, è intuibile osservando alcuni fra gli attacchi più noti operanti nel territorio cibernetico degli ultimi anni. Relativamente all’attacco alla Sony del 2011 furono rubati dati, tra cui credenziali per l’uso di carte di credito, di oltre cento milioni di clienti.
Si può affermare che a fondamento delle iniziative legislative dell’Unione europea in tema di infrastrutture critiche, vi è principalmente la necessità di far fronte agli aspetti legati alla sicurezza, con particolare attenzione all’ambito dell’antiterrorismo.
Se pensiamo agli ultimi attentati vediamo che un effetto secondario, ma ugualmente pervasivo, è il blocco delle attività sociali e professionali del Paese colpito e i trasporti e le attività commerciali sono i settori primi ad essere centrati rimanendo interessati per alcuni giorni.

Le infrastrutture critiche necessitano, pertanto, di livelli adeguati di protezione tanto per il loro funzionamento quanto per la sicurezza dei dati amministrati. Le minacce alla stabilità del Sistema Paese e alla garanzia del corretto uso dei dati dei cittadini sono innumerevoli e diffuse anche sul territorio cibernetico. Quest’ultimo, in particolare, fornisce ai malintenzionati oltre a quello prettamente fisico, un ulteriore livello di azione, attraverso il quale agire anche da remoto e con alcune significative risorse di occultamento delle tracce.
Nel contesto della minaccia cibernetica una strategia di protezione necessita di una “situational awareness” che non può essere raggiunta da sistemi di protezione isolati perché è necessario condividere informazioni per proteggere al meglio le organizzazioni che condividono le stesse minacce all’interno di una comunità.
In molti Paesi occidentali nascono continue collaborazioni tra settore pubblico e privato al fine di creare tavoli di scambio e di analisi delle informazioni. A tal riguardo gli “Information Sharing and Analysis Center”, meglio noti come Isac, rivestono un ruolo fondamentale nella condivisione delle informazioni, specialmente negli Stati Uniti, dove questo concetto è nato (PDD-63, 1998) come contromisura preventiva con la quale il Governo ha chiesto a ogni settore che gestisce infrastrutture critiche di organizzarsi per la condivisione delle informazioni che minacciano e rendono vulnerabile il proprio ambito di competenza.

Nel tempo, gli Stati hanno elaborato strategie di sicurezza nazionale che comprendono anche gli aspetti cibernetici creando strutture governative appositamente dedicate alla “cyber defence”.
In tal senso è considerata fondamentale l’approvazione della Direttiva Nis (Network & Information Security) che stabilisce obblighi comuni di sicurezza per gli operatori di servizi essenziali e per i fornitori di servizi digitali.

In Italia questa Direttiva rappresenta un’ulteriore guida per definire una procedura di identificazione, designazione e conduzione delle infrastrutture critiche nazionali che allinea il nostro Paese agli altri governi europei e al contempo consolida il concetto che lo spazio cibernetico rappresenta una criticità per la continuità del sistema sociale e la salvaguardia delle identità e delle informazioni personali dei cittadini.
Tale processo implicherebbe la creazione di un organismo unico ovvero l’istituzione di una struttura di missione istituita presso la presidenza del consiglio dei Ministri, che individui le infrastrutture critiche e gestisca i rapporti tra queste e il Governo per gli scopi correlati alla protezione del sistema Paese.
In tal modo questo organismo governativo riceverebbe in tempo reale dai vari operatori di infrastrutture critiche, informazioni sensibili , notifiche di data-network breach, producendo de facto un avanzamento della maturità operativa del Governo in tema di cyber defence.

Nis

Come proteggere le infrastrutture critiche

Il concetto di infrastruttura critica nasce intorno al 2000 con il millennium bug. Il passaggio dal 1999 al 2000 ha portato per la prima volta il mondo intero a rendersi conto della propria ormai spiccata informatizzazione e dell'interdipendenza fra settori distinti dell'assetto sociale. Oggi, dopo quasi diciassette anni da allora e dopo numerose attività avviate a livello mondiale per la…

roberto perotti risparmi

Referendum, ecco numeri e bufale sui risparmi della nuova Costituzione

Di Roberto Perotti

La mia stima è superiore alle stime di molti sostenitori del no, e inferiore alle stime di molti sostenitori del sì. Come si spiegano queste differenze? I sostenitori del no riportano spesso una stima di 57,5 milioni. In realtà questa cifra è frutto di un malinteso. Essa è derivata da una nota della Ragioneria dell’ottobre 2014, che però considerava solo…

Dire che Salvini è un assenteista non è reato. Parola di Bentivogli (Fim-Cisl)

«Lei è il più grande assenteista di Bruxelles». Matteo Salvini perde il processo per diffamazione contro il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, che era stato accusato di aver dato dell'assenteista al leader del Carroccio dopo un acceso scambio di battute nel corso di un trasmissione televisiva su La7 nel luglio del 2015. Il tribunale di Milano ha archiviato…

Come funziona il modello sanitario dell'Alto Adige

Di Thomas Schael

Da un anno e mezzo sono direttore generale dell'Azienda sanitaria dell'Alto Adige. Quando incontro i miei colleghi e amici, molti mi dicono: “Che fortunato, lavori in Alto Adige, dove la crisi non c’è”. È vero? Forse, parlando in senso stretto, di dati e indicatori macroeconomici come il Pil, il tasso di disoccupazione e via dicendo. Ma per quanto riguarda l’approccio…

Barack Obama ha perso la guerra contro il Congresso sull’Iran Sanctions Extension Act?

Con 99 voti favorevoli e nessuno contrario, giovedì scorso il Senato degli Stati Uniti ha votato all’unanimità il rinnovo dell’Iran Sanction Extension Act, una legge quadro che regola le sanzioni imposte dagli Stati Uniti nei confronti dell’Iran dal 1996. Il giorno successivo, il presidente eletto Donald Trump ha annunciato la nomina del generale in pensione James Mattis, ex capo delle…

Referendum, perché la riforma costituzionale va nella direzione giusta

L’approvazione della riforma consente di avviare l’ammodernamento del nostro sistema costituzionale, di sperimentare pregi e difetti delle innovazioni approvate dal Parlamento, di procedere poi alle correzioni e agli aggiustamenti che emergessero come indispensabili o utili, e di cominciare a discutere delle altre riforme necessarie. Un voto negativo nel referendum, viceversa, produrrebbe l’aborto di un processo di rinnovamento istituzionale durato alcuni…

SuperAbile Inail, un portale per aiutare la disabilità

Di Luigi Sorrentini

In Italia è a tutt’oggi un’esperienza unica, un progetto che negli anni ha saputo interpretare il vero spirito di “servizio pubblico”: un call center caratterizzato dalla consulenza “alla pari”, un portale informativo che ha registrato nel 2015 due milioni di visitatori e un magazine mensile che – ponendo al centro dell’attenzione la persona – hanno reso SuperAbile Inail il principale…

autonomia

Vi racconto storie e numeri degli ultimi referendum

A meno di una settimana dal referendum costituzionale del 4 dicembre, si parla in continuazione di affluenza. Sarà bassissima? Può superare il 60 per cento? Ad oggi, mentre con i sondaggi si può vagamente (in base alla qualità e alla dimensione del campione raccolto) avere un’idea di massima sulle sensibilità elettorali dei cittadini, è complicatissimo prevedere edintuire un’ipotetica percentuale di…

Perché il nuovo Titolo V non funzionerà. La guida del prof. Celotto per il No al referendum

LE ULTERIORI FORME DI AUTONOMIA SPECIALE Art. 116 - "Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui all'articolo 117, secondo comma, lettere l), limitatamente all'organizzazione della giustizia di pace, m), limitatamente alle disposizioni generali e comuni per le politiche sociali, n), o), limitatamente alle politiche attive del lavoro e all'istruzione e formazione professionale, q), limitatamente al…

politica, Matteo Renzi, 4 dicembre

Ecco i 4 scenari politici dopo il referendum del 4 dicembre

Di Philippe Ithurbide

SCENARIO #1: VOTO REFERENDARIO FAVOREVOLE E MATTEO RENZI RIMANE IN CARICA COME PRIMO MINISTRO: PROBABILITÀ 5% In questo scenario, le elezioni si svolgerebbero probabilmente nel mese di febbraio 2018, come inizialmente previsto. Sarebbe senza dubbio il miglior scenario possibile: nessuna crisi politica, stabilità di governo, prosecuzione delle riforme, soddisfazione dei paesi europei... Tuttavia Renzi dovrebbe vincere le elezioni politiche previste…

×

Iscriviti alla newsletter