Skip to main content

Gli italiani sono già abbastanza informati sui contenuti del referendum costituzionale. Al momento prevalgono i No, e la tendenza degli ultimi giorni fa aumentare il divario tra i No e i Sì. In particolare è il Sud l’area dove si concentrano i contrari alla riforma Renzi-Boschi, ma anche al Nord non sono molto entusiasti. E se sui singoli temi (specie quelli più “populisti”) gli italiani sono orientati positivamente, nel complesso a prevalere è un giudizio non favorevole.

Sono le conclusioni di un sondaggio Doxa del 12 ottobre – letto da Formiche.net – che sta facendo discutere in queste ore i palazzi politici ed economici. E sta facendo interrogare in particolare i comitati per il Sì. Vediamo nel dettaglio i numeri e le percentuali.

LA SINTESI

Gli italiani hanno un ottimo livello di informazione (in crescita rispetto a due settimane fa) sul referendum costituzionale del 4 dicembre: il 95%, infatti, ne ha sentito parlare e 6 italiani su 10 (pari al 64% del campione) ritengono di conoscere – almeno in termini generali – i contenuti della riforma. Ma come voteranno? Se si dovesse votare oggi, il 54% degli italiani voterebbe No. Sono alcuni dei numeri contenuti nell’indagine demoscopica condotta da Doxa che è giunta in queste ore sulle scrivanie di capi azienda e politici.

ANDARE A VOTARE

Il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre sembra essere molto mobilitante: il 60,5% degli intervistati, rispondendo alle domande di Doxa, ha affermato che “molto probabilmente” andrà a votare mentre un 20% “abbastanza probabilmente” si recherà alle urne. Si raggiunge con questi due dati l’80% del campione predisposto positivamente a partecipare al voto sulla riforma Renzi-Boschi, si legge nelle conclusioni della ricerca letta da Formiche.net. Poco o per nulla probabile il voto del 14% degli intervistati, con un restante 5,5% che non sa o rifiuta di rispondere.

INTENZIONI DI VOTO

Secondo il sondaggio di Doxa – che ha preso a campione 1.013 casi rappresentativi della popolazione italiana adulta – il No al referendum, ad oggi, vince sul Sì con una percentuale del 36% contro il 30,5%. Molto importante la quota di indecisi, al 24%, mentre il 4% del campione sostiene che non andrà a votare e un 6% che non sa o non risponde. Alla domanda specifica: “Se il referendum si tenesse oggi, voterebbe sì, a favore della riforma, o no, contro la riforma?” il 54% degli intervistati ha risposto No, mostrando che le persone si stanno convincendo a votare e che l’orientamento prevalente è verso la bocciatura della riforma.

AREE GEOGRAFICHE

Se il referendum si tenesse oggi, le zone più fortemente schierate per il No sono il sud/isole (58%) e il nord est (54%), seguite da 53% del nord ovest e dal 50% del centro. Interessante notare come il nord ovest, ritenuto non anti governativo, abbia un’alta percentuale di No, avvicinandosi agli stessi dati del nord est, negli ultimi anni più anti governativo.

COLLOCAZIONE POLITICA

Il Sì al referendum arriva principalmente da sinistra. Infatti è proprio a sinistra che si colloca politicamente il 56% degli intervistati a favore della riforma Renzi-Boschi. Le percentuali decrescono andando verso destra (39% Sì, 61% No), passando dal 49% dei Sì per chi ha un orientamento politico di centro. Significativo campione che non si colloca politicamente, schierato al 76% per il No, in cui confluiscono i simpatizzanti del Movimento 5 Stelle, notoriamente “né di destra né di sinistra”.

QUESITI SPECIFICI

Ma se complessivamente prevale il No, entrando nello specifico dei cambiamenti che la riforma potrebbe introdurre, il campione si divide: l’82% degli intervistati sono molto o abbastanza d’accordo con la riduzione del numero dei senatori (da 315 a 100) e il 76% vede positivamente l’annullamento delle indennità aggiuntive per chi comporrà il nuovo Senato. Le percentuali di accordo diminuiscono sul quorum ridotto per i referendum abrogativi (56%), sulla scelta dei senatori all’interno dei consigli regionali e delle province autonome (54%), sull’abolizione delle province e la soppressione del CNEL (51%) e, infine, sulla fine del bicameralismo perfetto (50%).

IN CASO DI SCONFITTA RENZI DOVREBBE…

Ma cosa dovrebbe fare il premier Renzi in caso di vittoria del No? Secondo il 52% degli intervistati dovrebbe lasciare il suo incarico, mentre per il 38% dovrebbe restare a capo del Governo.

Matteo Renzi

Come voteranno gli italiani al referendum del 4 dicembre. Sondaggio (top secret) Doxa

Di Michele Arnese e Simona Sotgiu

Gli italiani sono già abbastanza informati sui contenuti del referendum costituzionale. Al momento prevalgono i No, e la tendenza degli ultimi giorni fa aumentare il divario tra i No e i Sì. In particolare è il Sud l'area dove si concentrano i contrari alla riforma Renzi-Boschi, ma anche al Nord non sono molto entusiasti. E se sui singoli temi (specie…

Anche il Washington Post tifa Hillary Clinton

L'Editorial board del Washington Post ha dato il suo endorsement a Hillary Clinton, la candidata democratica alle presidenziali americane. L'editoriale uscito sul WaPo ha un attacco significativo, quasi potrebbe essere lo slogan di questa campagna Usa2016: "Nella penombra e nella bruttezza di questa stagione politica, una verità incoraggiante è spesso trascurata: c'è un candidato ben qualificato e ben preparato sulla…

Vi racconto il grillismo di Dario Fo. Parla il prof. Giannuli

L'artista. Il drammaturgo. L'intellettuale. Il politico. Ci sarebbero tante espressioni per raccontare Dario Fo, il premio Nobel per la letteratura scomparso oggi a Milano a novant'anni. Di queste - ragiona lo storico Aldo Giannuli, intellettuale apprezzato tra i Cinque Stelle, che lo ha conosciuto e frequentato - l'ultima è da considerarsi la definizione meno azzeccata: "La testa politica è sempre stata sua…

Ecco perché Bob Dylan ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura 2016

È Bob Dylan il Premio Nobel per la Letteratura 2016. Grande sorpresa dopo l’annuncio dell’Accademia svedese del 115° vincitore. La motivazione: “Ha creato una nuova espressione poetica all’interno della grande tradizione americana della canzone”. LA BIOGRAFIA Nato nel 1941 a Duluth, in Minnesota, il nome di battesimo di Bob Dylan è Robert Allen Zimmerman. Figlio di un impiegato della Standard Oil Company…

Massimo D'Alema

Chi gufa contro il Sì al referendum costituzionale

A un certo punto il palchetto resta vuoto. “Ora mi piacerebbe parlasse un deputato”, dice Massimo D’Alema. Salta su Renato Brunetta: “Eccomi!”. “Ma no, ha appena parlato Paolo Romani, almeno qui facciamo valere la logica dell’alternanza...”, risponde l’ex premier. Questo è solo uno dei siparietti andati in scena ieri alla Residenza Ripetta, dove D’Alema e Gaetano Quagliariello hanno unito i…

Novamont, Q8 e non solo, tutti i numeri aggiornati del Piano Juncker in Italia

In Italia gli investimenti attivati grazie alle risorse messe in campo dall'Ue con il Piano Juncker ammontano ad 21 miliardi di euro, oltre il 16% del totale investimenti, per un totale di 51 operazioni. Ecco i numeri più aggiornati del tanto dibattuto piano voluto dal presidente della Commissione europea per riattivare gli investimenti pro crescita. IL PUNTO E IL DIBATTITO…

Ecco come gli americani rispondono al fuoco iraniano dei ribelli in Yemen

Mercoledì un cacciatorpediniere americano ha sparato contro tre istallazioni radar dei ribelli yemeniti Houthi lungo la costa meridionale del Mar Rosso, che divide la Penisola Arabica dall'Africa. È stato il cacciatorpediniere "USS Nitze" a lanciare i tre Tomahawk che hanno centrato gli obiettivi. Il Pentagono dice che la nave ha aperto il fuoco per rappresaglia, dopo che un'altra imbarcazione militare americana, lo "USS…

Dario Fo

Che cosa non perdono al sommo giullare Dario Fo

Non so, francamente, se sia stato davvero “sommo”, come lo stanno celebrando in tanti commentandone la morte e facendosi forti anche del Premio Nobel per la letteratura conferitogli nel 1997. Bravo lo era di sicuro. Fu tanto colto quanto divertente. “Il giullare dei nostri tempi”, si è detto di lui prima ancora che ci lasciasse. Ma è proprio per la…

Ecco come Stefano Parisi e Giovanni Toti bisticciano su Matteo Salvini

Sintonie sul no al referendum costituzionale, dissonanze sul futuro del centrodestra e in particolare sul ruolo della Lega nel futuro centrodestra. Così Stefano Parisi e Giovanni Toti hanno dibattuto ieri sera a Milano. L'INIZIATIVA DEL GIORNALE DI SALLUSTI “Chi ha sequestrato Stefano Parisi è pregato di ridarcelo”, ha esordito ironico il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti dal palchetto del…

Call center, ecco la lezione del caso Almaviva

Prosegue la guerra ai voucher, nonostante che i dati statistici dimostrino che sono rispettati i parametri previsti per il lavoro occasionale. Anni or sono veniva condotta una guerra implacabile ai Call Center. Ora, dopo che molte di queste aziende di servizi sono espatriate ed altre si apprestano a farlo (quelle che sono rimaste – si veda la vertenza Almaviva del…

×

Iscriviti alla newsletter