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Regno Unito e Unione europea hanno concordato ieri sulla necessità di una “agenda di cooperazione rafforzata”. Ma che cosa intendono con questa espressione Keir Starmer, nuovo primo ministro britannico, e Ursula von der Leyen, confermata per un altro mandato alla presidenza della Commissione europea? I due ne discuteranno nuovamente in un prossimo incontro in autunno.

Le posizioni, però, sembrano piuttosto lontane. Almeno per ora. Starmer, che dopo 14 anni tory ha riportato il Labour al numero 10 di Downing Street, si è detto “fermamente convinto che il popolo britannico desideri un ritorno a una leadership pragmatica e sensata quando si tratta di gestire le relazioni con i nostri vicini più prossimi, per far funzionare la Brexit e agire nel loro interesse”. L’Unione europea, però, non è sempre così convinta di un nuovo accordo sulla Brexit. “Abbiamo già una serie di solidi accordi in essere”, ha dichiarato von der Leyen, con il primo ministro britannico al suo fianco prima della loro riunione. “Dovremmo esplorare il margine per una maggiore cooperazione mentre ci concentriamo sulla piena e corretta attuazione dell’accordo di recesso, del Windsor Framework e dell’Accordo di commercio e cooperazione”. Tradotto: se si vuole un altro accordo, va implementato prima quello già siglato. Bruxelles, infatti, lamenta con Londra lacune su questioni come i controlli attraverso il Mare d’Irlanda, i controlli alle frontiere e i diritti dei cittadini. In ballo c’è anche un programma di mobilità giovanile, che l’Unione europea considera un po’ come il prezzo da pagare per nuovi colloqui con il Regno Unito.

A Londra, invece, le priorità solo altre, almeno per il governo laburista: un accordo per i medicinali veterinari, un accordo sulla sicurezza e il riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali.

I due hanno dichiarato che intendono incontrarsi nuovamente “quest’autunno”, ma anche tenere “regolari” vertici Unione europea-Regno Unito per “supervisionare lo sviluppo delle relazioni”. Il primo si terrà “idealmente” all’inizio dell’anno prossimo, hanno spiegato. Il clima è evidentemente cambiato, anche alla luce della guerra in Ucraina e dei “tempi incerti” che attraversiamo, che impongono ai Paesi like-minded di “collaborare più strettamente”, come ha dichiarato von der Leyen. Non è ancora chiaro, però, quali possano essere i risultati. Anche perché l’Unione europa rimane al centro delle narrazioni dei populisti britannici.

Londra e Bruxelles alla prova. Un nuovo dialogo o solo un déjà vu?

Starmer e von der Leyen d’accordo sulla necessità di rafforzare la cooperazione tra Regno Unito e Unione Europea. Tuttavia, le posizioni rimangono distanti: il premier punta a nuovi accordi, la presidente insiste sull’implementazione di quelli esistenti

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