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Intelligenza artificiale, quantum computing, cyber-security e data economy: sono i pilastri su cui si erigerà il futuro dell’Italia e dell’Unione europea, in un contesto di crescente competizione con le principali potenze mondiali. L’interconnessione e l’efficace combinazione di questi nuovi ambiti possono rivoluzionare non solo i nostri sistemi produttivi, ma anche l’intera struttura sociale ed economica. L’accelerazione tecnologica sta spingendo l’umanità verso un nuovo paradigma, in cui la capacità di adattamento e di innovazione determinerà il successo delle nazioni. Il nostro Paese, con il suo ricco patrimonio di creatività, ingegno e competenze, è chiamato a un ruolo di leadership in questa trasformazione.

Tuttavia, per farlo, dobbiamo affrontare con determinazione le sfide e cogliere le opportunità offerte da queste nuove frontiere della scienza e della tecnologia. Il primo passo è investire massicciamente sui fattori abilitanti che consentiranno lo sviluppo e l’adozione di queste tecnologie. Ciò significa non solo promuovere la ricerca e lo sviluppo nel settore, ma anche creare un ambiente favorevole all’innovazione, con politiche industriali e normative mirate a incentivare gli investimenti privati e a facilitare la collaborazione tra pubblico e privato. È fondamentale, inoltre, che questo sviluppo sia guidato da una visione etica e orientata al bene comune.

Le tecnologie emergenti, se utilizzate correttamente, possono portare benefici enormi all’intera società, migliorando la qualità della vita, aumentando l’efficienza dei servizi pubblici e stimolando la crescita economica. Tuttavia è anche importante garantire che siano utilizzate in modo responsabile, rispettando i diritti umani, la privacy e la sicurezza dei cittadini.

In questo contesto la collaborazione internazionale riveste un’importanza cruciale. Le sfide poste dalle tecnologie emergenti sono globali per natura e richiedono una risposta concertata da parte delle nazioni. La prossima riunione ministeriale del G7 sarà un’occasione preziosa per promuovere una cooperazione più stretta su questi temi condividendo esperienze, best practice e risorse.

Le riunioni a Verona e Trento segneranno l’inizio della presidenza italiana del G7 e avranno come focus l’intelligenza artificiale, l’industria, lo spazio, l’innovazione e la transizione energetica e digitale. Sarà un’opportunità per mettere in luce il ruolo cruciale che l’Italia può svolgere in questo contesto, promuovendo la nostra eccellenza tecnologica e industriale e aprendo nuove opportunità di collaborazione con i nostri partner internazionali.

Come governo ci impegniamo a sostenere l’innovazione e lo sviluppo delle tecnologie emergenti, garantendo al contempo che esse siano utilizzate per promuovere il bene comune e la crescita economica sostenibile. Siamo consapevoli delle sfide che ci attendono, ma siamo anche fiduciosi nelle nostre capacità di affrontarle con determinazione e visione. Il futuro è nelle nostre mani, dobbiamo agire con coraggio e lungimiranza per guidare l’Italia e l’Europa verso una nuova era di prosperità e innovazione.

(pubblicato sull’ultimo numero della rivista Formiche)

L’innovazione plasmerà gli equilibri globali. L’intervento del ministro Urso

Di Adolfo Urso

L’accelerazione tecnologica sta spingendo l’umanità verso un nuovo paradigma, in cui la capacità di adattamento e di innovazione determinerà il successo delle nazioni. Il nostro Paese, con il suo ricco patrimonio di creatività, ingegno e competenze, è chiamato a un ruolo di leadership in questa trasformazione. Il primo passo è investire massicciamente sui fattori abilitanti che consentiranno lo sviluppo e l’adozione di queste tecnologie. Su Formiche l’intervento di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy

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