Skip to main content

Persone che stimo e che ritengo leali nei miei confronti continuano a dirmi che sbaglio a difendere con puntiglio ed ostinazione la riforma delle pensioni Fornero, quando tutti la criticano. Mi fanno capire che anche le mie presenze negli studi televisivi sono determinate dal ruolo che ho scelto di recitare: quella del bastian contrario, del “cattivo’’, se non addirittura dello “stronzo’’. Con il passare degli anni mi sono abituato a tener conto delle opinioni altrui. E spesso mi chiedo chi me lo fa fare di tirarmi addosso polemiche feroci ed insulti patibolari. Non sarà per caso la mia vanità che mi trasforma nell’uomo che morde il cane, soltanto per “fare notizia’’, per restare ancora sulla scena, anche a costo di diventare patetico al pari di un’anziana ballerina d’avanspettacolo – come quella immortalata da Federico Fellini nel film “8 ½’’ – che insiste a sculettare? O non sembrerò, forse, un  personaggio un po’ stravagante che nel “tinello’’ di Giovanni Floris diverte gli spettatori  (o magari li fa solo arrabbiare, che è poi un modo moderno di divertirsi) al pari di quelli che – nella storica “Corrida’’ di Corrado – suonavano l’Aida con il pettine e la carta velina o il violino con i piedi?

++++

Mi è capitato di vivere una situazione analoga tante altre volte. Ricordo, per esempio, il dibattito sulla riforma Dini del 1995. Diversamente dalla legge Fornero, quella varata dal governo Dini (sotto dettatura dei sindacati) era osannata da tutti come una “rivoluzione’’. Come se lo ‘’Spirito Santo’’ si trovasse a passare sul Parlamento quando la votava. Io, invece, vi trovavo dei gravi limiti. Probabilmente esageravo tanto che, in seguito, ho moderato il mio giudizio. Per cantare fuori dal coro spesso è necessario urlare, altrimenti non ti sentono. Ma le mie critiche (una transizione troppo lunga che scaricava i costi del risanamento sulle giovani generazioni; la mancata soluzione del problema dei trattamenti di anzianità e quant’altro) oggi sono condivisi più o meno da tutti, tanto che il primo governo Prodi ritenne di introdurre delle modifiche sostanziali già nel 1997. Allora, però, un’amica sindacalista mi avvertì di stare attento perché facevo la figura di una “macchietta’’ che vuole andare apposta controcorrente.

++++

Pochi anni dopo toccò alla legge Biagi e al mio indimenticabile amico Marco (che pagò con la vita la colpa di aver visto prima e più lontano degli altri) prendersi anatemi simili a quelli che ora toccano ad Elsa Fornero. E se il sottoscritto – come faceva senza indugio o soggezione – provava a dissentire da quella campagna univoca, violenta e martellante (ancorché falsa e menzognera) era costretto a subire la sua parte di gogna. Come se fosse lo “scemo del villaggio’’ o, se cosciente, un agente provocatore. La legge Biagi doveva essere bruciata al pari della riforma pensionistica del 2011. Non era ammessa opinione contraria. Come adesso, del resto, in tema di pensioni. Il tempo è galantuomo: l’ispirazione alla base del Libro Bianco, della legge n.30 del 2003 e del decreto attuativo si ritrova oggi nella politica del lavoro di un governo di sinistra e nel jobs act. Anzi, il premier Matteo Renzi afferma che – per il bene dell’Italia – quelle norme dovevano essere approvate dieci anni or sono.

++++

Cosa ho voluto dire con queste considerazioni? Che ho sempre avuto ragione? No. Voglio solo ribadire che continuerò a seguire la mia strada. Ho 75 anni. Se guardo alle mie spalle, la vita che ho vissuto sembra ormai – come dice il Salmo – soltanto “un turno di veglia nella notte’’. Davanti a me non rimangono molti anni ancora. Voglio poter affermare, alla fine di questa esistenza: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede’’.

++++

Chi semina vento, raccoglie prima o poi solo tempesta. Non voti.

++++

L’ambasciatore Usa ha sostenuto che, se dovesse vincere il NO nel referendum, ci sarebbero delle gravi conseguenze sul piano economico, persino sul piano internazionale. Gli è stato chiesto, di rimando, che cosa succederebbe se, a novembre, fosse eletto Donald Trump?

centenario, europeista, Legge elettorale, Vitalizi, casaleggio, voucher san valentino, Cazzola, inps, pensioni

Vi racconto la vita di un bastian contrario su pensioni e lavoro

Persone che stimo e che ritengo leali nei miei confronti continuano a dirmi che sbaglio a difendere con puntiglio ed ostinazione la riforma delle pensioni Fornero, quando tutti la criticano. Mi fanno capire che anche le mie presenze negli studi televisivi sono determinate dal ruolo che ho scelto di recitare: quella del bastian contrario, del "cattivo’’, se non addirittura dello…

Una petroliera maltese partita da Trieste ha imbarcato il primo petrolio di Haftar?

La petroliera "Seadelta" battente bandiera maltese e proveniente dal porto di Trieste alle 23:00 di mercoledì potrebbe aver iniziato a Ras Lanuf le procedure per imbarcare il primo carico di petrolio libico sbloccato dopo l'offensiva del generale Khalifa Haftar; il condizionale si usa perché le informazioni (non verificabili ma ritenute attendibili) parlavano del carico, ma a quanto pare i siti che monitorano costantemente il…

Eduardo Cunha,

Brasile, tutte le ultime novità nel dopo Rousseff

A Brasilia, il Parlamento ha espulso quasi all’unanimità (450 voti, contro 10 e 6 astenuti) l’ex presidente della Camera Eduardo Cunha, il fondamentalista evangelico che si attribuisce il merito di aver promosso la destituzione di Dilma Rousseff. Accusato di arricchimento illecito, di aver ricevuto bustarelle per milioni di dollari e di aver mentito negando di avere conti bancari segreti all’estero,…

boccia

Ape, perché anticipare la pensione può essere un salasso

"Se la legge resterà così, non ci sono dubbi: nessuno aderirà all'anticipo volontario". Alla fine del vertice governo-sindacati di martedì, un protagonista della trattativa si esprimeva in questi termini. Francesco Boccia, presidente della commissione bilancio della Camera ed esponente Pd, ha rincarato la dose: c'è il rischio che l'anticipo della pensione faccia la fine del Tfr in busta paga: un…

Ecco dove e come Ratzinger conferma e corregge il Gaenswein-pensiero

L'uomo Ratzinger ha brindato alla sua coscienza prima che alla sua funzione papale, per dirla con la celebre battuta di John Henry Newman. E quel brindisi gli ha permesso di "tornare a casa". A fornire l'ennesima precisazione sulla rinuncia di Benedetto XVI è stato, lunedì, a Monaco di Baviera, Georg Gaenswein, alla presentazione ufficiale del libro intervista del papa emerito…

Marco Morelli

Marco Morelli, chi è il nuovo capo azienda di Mps secondo lo stesso Morelli

Marco Morelli visto da Marco Morelli. E' quello che si evince dal sito personale del prossimo amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena. Morelli è stato cooptato ieri nel consiglio di amministrazione dell'istituto senese e nei prossimi giorni sarà nominato ufficialmente dal cda amministratore delegato e direttore generale, con gli stessi appannaggi economici del suo predecessore, Fabrizio Viola, si…

Fayez Serraj, Libia, trenta

Perché il piano Onu in Libia è agli sgoccioli

I caccia emiratini hanno preso parte alle operazioni militari condotte dalle milizie fedeli al generale Khalifa Haftar, che rappresenta uno dei frontman della pseudo-dittatura militare che governa nella parte orientale della Libia, quella che si oppone al governo studiato dall'Onu per la riconciliazione nazionale e insediatosi a Tripoli a marzo. Il sito Middle East Eye ha ottenuto  alcune registrazioni delle comunicazioni tra…

Cosa succede davvero in Iran. Parla Cherif Bassiouni

L’accordo per il nucleare raggiunto ​nel luglio 2015 ​dai P5+1 con l’Iran ha rappresentato un passo importante per le relazioni tra il Paese e l’occidente. Ma in realtà la società iraniana e gli interessi che si muovono nell’area sono complessi e nessun singolo accordo ha il potere di ridisegnare gli equilibri politici e sociali di una regione attraversata da pregressi…

Francesco Caio poste italiane

Poste Italiane, ecco chi e perché ha affondato la seconda privatizzazione

Poste in vendita? Sì, no, forse. C'è parecchia confusione a quanto pare nel governo sul futuro del gruppo guidato da Francesco Caio. Pensare che a maggio, archiviata la cessione della prima tranche (29,7%) partita a ottobre 2015, già si pensava a piazzare sul mercato un altro 30%, con tanto di decreto dell'esecutivo. Poi, col passare dei mesi, le perplessità di alcuni…

Cosa farà Ala negli Stati Uniti

Lockheed Martin, Boeing, General Electric, Northrop Grumman, Raytheon, ma non solo. C'è anche una multinazionale italiana nella prestigiosa Aerospace Industries Association (Aia), l'associazione che rappresenta i principali produttori del settore aerospaziale e della difesa e fornitori negli Usa, fondata nel 1919 solo pochi anni dopo la nascita del volo. Si tratta di Advanced Logistic for Aerospace (Ala), il gruppo italiano specializzato…

×

Iscriviti alla newsletter