Skip to main content

La premessa ragionevole è che innanzitutto la democrazia è una concezione che considera essenziale il riconoscimento dei diritti politici a tutti i cittadini e oggi è un bel giorno perché la maggioranza del popolo italiano ha potuto salvare la nostra bella Carta istituzionale. I diritti politici sono stati esercitati e tutti gli italiani e le italiane hanno potuto votare cioè a suffragio universale, e di formare e propagandare liberamente partiti politici.

Vero è che la maggioranza ora ha una multiforme composizione ma i partiti e i movimenti hanno il tempo (ora o mai più) di darsi delle regole per poter costruire la stabilità. In questa direzione sarà indispensabile individuare una forma di aggregazione in cui chi vuole esercitare il suo diritto a candidarsi lo possa costruire. Le donne e gli uomini che consentono poi veramente di partecipare alla vita dello Stato e di contribuire a determinare le decisioni che esso prende.

Togliere la libera scelta attraverso le libere elezioni tra partiti di idee diverse non poteva essere democrazia. Così ora dobbiamo avere quella capacità di scegliere i membri di una Costituente per modificare la Carta. Ci attende un periodo di grande impegno con silenziosa discrezione ma muovendo i gangli vitali di un sistema statico che può ritrovare feconda mobilità nelle brulicanti opportunità che il Paese deve affrontare. Superando la verticalizzazione del comando. Non servono nuove riforme occorre progettare il nuovo, regolare lo sviluppo del mercato, sostenerlo quando è necessario accelerare i processi che chiedono tensione innovativa.

Troppi annunci della definizione di governance, per esempio, sia per le emergenze abitative che per gli immigrati e dunque per la sicurezza, per il lavoro e i giovani, quando lo Stato ha risorse marginalissime, e servono compartecipazione finanziarie con regole precise senza spavalde azioni di disintermediazioni tra popolo ed elite. Avanti dunque, la democrazia va esercitata.

referendum no

Referendum, il giorno dopo la tempesta

La premessa ragionevole è che innanzitutto la democrazia è una concezione che considera essenziale il riconoscimento dei diritti politici a tutti i cittadini e oggi è un bel giorno perché la maggioranza del popolo italiano ha potuto salvare la nostra bella Carta istituzionale. I diritti politici sono stati esercitati e tutti gli italiani e le italiane hanno potuto votare cioè…

Ecco la lezione politica del No alla riforma costituzionale Renzi-Boschi

Di Alfonso Celotto

Abbiamo assistito a una impressionante prova di democrazia. Una partecipazione popolare d’altri tempi rispetto a un voto importante. Il No alla riforma ha vinto con una ampiezza che nessuno si aspettava: 19.419.507 voti per il No. Una valanga per difendere la Costituzione contro una riforma contraddittoria e confusa. E’ stato appassionante vedere in queste settimane come nelle scuole, nelle parrocchie, nelle…

Perché spunta l'ipotesi di una manovra correttiva

Dopo il referendum, e con le dimissioni del presidente del Consiglio si porrà nuovamente l’ipotesi di un intervento sulla finanza pubblica. Il “Semestre europeo”, cioè la forma adottata dai Paesi membri dell’Unione europea per coordinare le politiche economiche e di bilancio e quindi governarle con i paletti comuni del Six-Pack e del Two-Pack, ha mostrato un’Italia che va verso lo sforamento…

Cosa succede a euro e mercati con il No al referendum

La prima reazione dei mercati all’esito del referendum costituzionale italiano è sostanzialmente in linea con la volatilità pre-voto, confermando che l’esito era in larga misura già nei prezzi. Il rendimento del decennale è salito di 10pb, sostanzialmente riassorbendo il calo di venerdì, e il movimento è stato finora di poco più ampio rispetto a quello del corrispondente titolo spagnolo (+8pb).…

bilancio, legislatura

Io, renziano, dico: Renzi lasci anche il partito

“….Lucio Quinzio Cincinnato, proconsole, si dimise dopo che il Senato, per i magheggi dei tribuni della plebe abrogò una legge, da lui sostenuta, per la guerra agli Equi e ai Volsci, nemici di Roma. E si ritirò nelle sue campagne. Ma, in seguito, Roma ebbe ancora bisogno di lui. E lo richiamò. Cicinnato, com’è noto, vinse la guerra…” Elettoralmente la…

Vi spiego l'errore strategico di Matteo Renzi

No. Sono anni che gli italiani votano e dicono no: consumano, con una velocità spasmodica, partiti, movimenti, leader. Ora tocca a Renzi, che solo tre anni fa sembrava essere riuscito a conquistare un consenso trasversale ed ora è travolto nelle urne. Non in quelle politiche, come sarebbe logico, ma in consultazioni che, come quelle europee che ne segnarono l'ascesa, vengono…

iccrea, bcc

Bcc, tutte le tensioni sul Fondo di garanzia temporaneo

Acque agitate nel credito cooperativo in vista delle aggregazioni tra le Bcc, imposte dalla riforma del settore. Stavolta però le tensioni non riguardano le differenti vedute su quanti gruppi costituire (uno per la Federcasse, due o tre per le Bcc del Nord Est). Bensì la gestione del Fondo temporaneo di garanzia, l'organismo nato nella primavera del 2016 e pensato per…

Pfizer, export, messico, Donald Trump

Come troveranno l'intesa Trump e Mnuchin

La nomina di Steven Mnuchin a segretario del Tesoro della nuova amministrazione Trump non è certamente un segnale positivo. Noi l'abbiamo paventata in un articolo pubblicato due settimane fa su ItaliaOggi con il calzante titolo: "Se al Tesoro va una banca, avrebbe vinto questa". Mnuchin è un rampollo della Goldman Sachs, la banca numero uno della grande speculazione. Anzi, si…

slot machine, Roberto Fico, Beppe Grillo e Luigi Di Maio

Tutte le capriole a 5 stelle di Beppe Grillo sull'Italicum dopo il referendum

Niente inciuci, niente governi tecnici, avanti tutta e al più presto verso le elezioni anticipate. E' questa la direzione di marcia indicata e auspicata dal fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo. Dunque, per certi versi a sorpresa, nessuno tocchi l'Italicum, che invece quasi tutte le altre forze politiche vogliono cambiare, mentre è attesa la decisione della Corte costituzionale. E…

×

Iscriviti alla newsletter