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Ha già promesso di rivedere i regolamenti comunali per estendere i diritti alle coppie omosessuali, vuole introdurre nello Statuto del Comune il concetto di famiglia omogenitoriale e ha assicurato che lui sarà l’assessore alle Famiglie con declinazione al plurale e non alla sola Famiglia (nonostante il comunicato ufficiale sulla nuova giunta gli attribuisca la delega alle Politiche per la Famiglia, ma tant’è). Lui è Marco Alessandro Giusta, 35 candeline da spegnere a dicembre, presidente uscente dell’Arcigay cittadina scelto dalla neosindaca grillina di Torino Chiara Appendino come assessore con deleghe a Politiche Giovanili, Pari Opportunità, Piani dei tempi e orari della Città, Coordinamento Politiche per la multiculturalità e per l’integrazione dei nuovi cittadini, Politiche per la famiglia, Politiche a sostegno di Torino Città Universitaria. Dopo l’approfondimento sul vicesindaco Guido Montanari, continua così il focus di Formiche.net sulle prime mosse della Appendino e sulla sua giunta.

TRA PARROCCHIA, CGIL E LGBT

Marco Alessandro Giusta (qui il suo curriculum) non è un personaggio qualunque sotto la Mole. Il suo impegno pubblico a favore della comunità Lgbt torinese è sotto gli occhi di tutti, tanto da averlo portato a guidare la principale realtà del mondo omosessuale come la sezione locale dell’Arcigay. Le sue radici affondano però a Boves, piccolo comune in provincia di Cuneo, e in particolare nella parrocchia di Mellana dove Giusta ha svolto servizio come animatore dell’oratorio e dei campeggi. La passione per la politica, con lo sguardo rivolto a sinistra, inizia sin dalle scuole superiori, quando all’Istituto tecnico commerciale “Franco Andrea Bonelli” di Cuneo diventa rappresentante degli studenti.
Ma ben presto è un altro impegno a prendere il sopravvento: quello per i diritti degli omosessuali. Fonda così il gruppo Arcigay Figli della Luna di Cuneo e una volta arrivato a Torino dove si iscrive (e si laurea) in Psicologia entra nel coordinamento del Torino Pride, quindi diventa presidente dell’Arcigay Ottavio Mai Torino, coordinatore di CasArcobaleno fino a entrare nella segreteria nazionale dell’Arcigay. Insomma, un vero e proprio cursus honorum all’interno della galassia Lgbt.
A questa attività Giusta affianca alcune esperienze professionali tra un impiego in libreria, un altro tra gli scaffali di un punto vendita del “fai da te”, quindi un incarico in Arcigay fino al lavoro in un call center di ProntoSeat. Ed è da questo contesto che per Giusta nasce anche la passione sindacale, tanto da entrare nel direttivo torinese della Slc-Cgil (la categoria dei lavoratori nel mondo della comunicazione).

IL PROGRAMMA DELL’ASSESSORE PRO-LGBT

Le sue idee il neo assessore Giusta le ha già raccontate. Al dorso torinese di Repubblica ha spiegato che “non c’è nulla di naturale nella famiglia, come ricorda nel suo ultimo libro la sociologa Chiara Saraceno”, motivando così la sua scelta di declinare al plurale tutti gli atti comunali che riguardano le famiglie, dai moduli per l’iscrizione dei figli agli asili nido alle delibere di consiglio più importanti.
La sua nomina, resa pubblica dalla Appendino pochi giorni prima del voto su precisa richiesta di Giusta che non voleva penalizzare gli altri candidati pro-Lgbt, ha innescato un dibattito all’interno del mondo omosessuale; sia per l’incarico del neo assessore, che una volta resa pubblica la volontà della candidata grillina di chiamarlo nella sua squadra si è solo sospeso dalla presidenza dell’Arcigay torinese e non subito dimesso, sia per la scelta di campo con i 5 Stelle che hanno ostacolato il ddl Cirinnà al Senato. Giusta ha spiegato le sue ragioni con un lungo post su Facebook nel quale ha messo anche in fila le priorità dell’incarico, stabilite a seguito di confronti con le associazioni torinesi. Si va dalle modifiche ai regolamenti comunali per estendere diritti alle coppie omosessuali all’inserimento nello Statuto comunale del concetto di famiglia omogenitoriale, dalla delibera quadro per garantire i diritti delle persone Lgbt contro la discriminazione nelle aziende partecipate dal Comune alla sensibilizzazione dei Servizi sociali su questo tema, fino all’avvio di un programma di co-housing finalizzato a sostenere la solidarietà intergenerazionale della popolazione Lgbt. Giusta vuole infine spazi comunali gratuiti durante tutto l’anno per iniziative contro (parole sue) “l’omo-lesbo-bi-trans-fobia e violenza di genere”.

(Foto pubblicata sul profilo Facebook di Marco Giusta)

Marco Giusta, chi è (e cosa pensa) l'assessore alle famiglie voluto dal sindaco di Torino Chiara Appendino

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