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Nuovi, importanti aiuti da parte statunitense si profilano all’orizzonte per Kyiv. Dopo che la scorsa settimana il congresso ha finalmente approvato il pacchetto di aiuti militari in stallo da mesi, comprendente anche sessantuno miliardi destinati a sostenere la lotta del Paese invaso dalla Russia, l’amministrazione di Washington si sta già muovendo per mantenere stabile il flusso di armi e rifornimenti verso il partner europeo.

Secondo quanto riporta Bloomberg, diversi funzionari statunitensi che hanno familiarità con la questione affermano che oggi il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin annuncerà l’impegno di sei miliardi di dollari per finanziare contratti a lungo termine atti a fornire all’Ucraina armi come sistemi missilistici Patriot e droni. Durante la conferenza stampa Austin definirà a grandi linee l’impegno che l’amministrazione di cui fa parte vuole assumersi, senza soffermarsi però su quali contratti saranno firmati, poiché probabilmente essi richiederebbero mesi per essere finalizzati nell’ambito dell’Iniziativa di assistenza alla sicurezza dell’Ucraina (Usai), mentre i sistemi non sarebbero consegnati prima di diversi anni. Questi contratti sono infatti separati dai pacchetti della Presidential Drawdown Authority, che permettono di prelevare le attrezzature necessarie direttamente dagli arsenali statunitensi per un rapido dispiegamento, arsenali che sarebbero poi ripristinati tramite un successivo contratto di rifornimento.

Un orizzonte temporale e una modalità diversi dunque dal pacchetto di aiuti firmato mercoledì 24 aprile dal presidente Joe Biden, che ha specificato come l’assistenza all’Ucraina avrebbe iniziato a muoversi entro “ore”, e che gli aiuti militari includeranno “munizioni per la difesa aerea, artiglieria per sistemi missilistici e veicoli blindati”. La prima, immediata tranche di aiuti avrà un valore complessivo di un miliardo di dollari, e includerà intercettori per la difesa aerea, proiettili di artiglieria, veicoli blindati e armi anticarro.

L’arrivo in tempi rapidi dei sistemi inclusi nel pacchetto approvato dal congresso permetterà alle forze armate ucraine, al momento afflitte da una forte carenza di armi e munizioni (oltre che di personale) a tamponare la rinnovata spinta offensiva russa, e ad allestire posizioni difensive in vista dell’estate, durante la quale si prefigura un tentativo di sfondamento da parte delle forze di Mosca, probabilmente nell’area dell’oblast di Kharkiv.

Ma anche i rifornimenti a lungo termine sono altrettanto importanti. Oltre a garantire un sostegno a lungo termine all’Ucraina, anche in caso di un cambiamento al vertice degli Stati Uniti dopo le sempre più prossime elezioni di novembre, essi permetteranno a Kyiv di ricostituire una forza capace non solo di respingere l’offensiva nemica, ma di riprendere a sua volta l’iniziativa. Un processo, come spiegato da Max Bergmann, che avrà bisogno di anni per realizzarsi appieno. Ma che è tutt’altro che irrealistico, purché vengano rispettate le fondamentali condizioni sine qua non.

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