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Veneto Banca veleggia verso il Fondo Atlante? Temperature estive a parte, sono giorni caldi per l’istituto di Montebelluna guidato dal presidente Sefano Ambrosini e dal dg Cristiano Carrus, fresco di ribaltone in assemblea, con la lista indicata dal board uscente uscita sconfitta dall’assise del 5 maggio.

UNA SETTIMANA DECISIVA?

Lunedì 30 maggio la banca terminerà infatti il pre-marketing in vista del lancio sul mercato dell’offerta di azioni, con cui l’ormai ex popolare tenterà di finanziare l’aumento di capitale da 1 miliardo chiesto dalla Bce e che precede la quotazione in Borsa dell’istituto. A tenere banco però non è solo la risposta, alquanto incerta, che verrà dagli investitori, ma anche il nome del socio forte di cui la banca pare abbia un gran bisogno per irrobustirsi e mettersi al riparo da future crisi patrimoniali.

ASPETTANDO IL MERCATO

Sarà dunque un inizio settimana di fuoco per la banca trevigiana. Dopo la chiusura della fase preliminare, nel primo pomeriggio si terrà infatti l’atteso board chiamato a fissare la forchetta del prezzo di vendita delle azioni. Secondo alcune indiscrezioni  il prezzo verrà fissato a 10 centesimi, sulla scia di quanto stabilito per la Popolare di Vicenza. L’ultima parola sulla ricapitalizzazione però, spetterà al mercato che dovrà riuscire a fornire una risposta convincente in termini di azioni sottoscritte, mostrandosi fiducioso nel nuovo corso intrapreso dalla banca. Ma sarà davvero così?

TRA SPERANZA NEL MERCATO E LO SPETTRO DELLA VICENZA

La strada del mercato alternativa all’ingresso di un socio forte è sempre auspicata da alcuni componenti del nuovo board. Tra questi, il presidente dell’associazione degli azionisti di Veneto Banca, Giovanni Schiavon, che ha spesso caldeggiato una ricerca di risorse per l’aumento nel mercato, per poi fare posto in un secondo momento a un partner, ma allontanando un  possibile coinvolgimento di Atlante. Ma il successo dell’operazione-mercato è tutt’altro che certo e l’ipotesi di ricorrere al Fondo è sempre più vicina. Il motivo è semplice. Veneto Banca si aspetta di raccogliere almeno 250 milioni dal mercato, di cui 100-150 assicurati da un pool di soci forti, che però sembrerebbero avere delle difficoltà nel reperire le risorse. Non è facile d’altronde chiedere soldi per una banca la cui immagine, nei mesi passati, è stata spesso messa in discussione. Oltre al peso notevole delle sofferenze. Se a queste difficoltà si aggiunge lo spettro della fallimentare Ipo della Popolare di Vicenza, causata proprio da una scarsa risposta del mercato, ecco che il paracadute Atlante entra improvvisamente nell’arena.

COSI’ ATLANTE PRONTO A ENTRARE IN AZIONE

Proprio in previsione di un pre-marketing non proprio entusiasmante, nei giorni scorsi il consorzio guidato da Banca Imi, coordinatore dell’intera operazione-aumento, avrebbe allacciato contatti con il fondo anticrisi presieduto dall’economista Alessandro Penati (nella foto) gestito dalla sgr Quaestio e partecipato da banche, assicurazioni e Poste. Condividendo, secondo alcune indiscrezioni riportate dal Messaggero, una prima bozza di accordo. Dunque, in caso di mancato bersaglio, Atlante sarebbe pronto ad entrare in azione, sulla falsariga di quanto fatto con la Popolare di Vicenza, di cui il fondo ha acquisito il controllo (99%). Ma Atlante non sarebbe l’unica entità interessata a Veneto Banca. O forse sì.

LE (FALSE?) SIRENE  DI BPER

In pista ci sarebbe, sempre secondo il Messaggero, anche la Bper guidata dall’ad Alessandro Vandelli, che starebbe valutando l’ingresso nella banca di Montebelluna, con l’intenzione di prenderne il controllo. La popolare modenese avrebbe anche messo a punto insieme al fondo internazione Lone Star, un piano per far acquisire a quest’ultimo una buona fetta degli npl in pancia a Veneto Banca, con l’intento di alzare i coefficienti patrimoniali della stessa banca trevigiana. L’ipotesi però è stata subito smentita da un portavoce della Bper che ha negato ogni operazione con la banca. Disinteresse sembra essere arrivato anche da Ubi banca. E’, ancora, l’ora di Atlante?

Penati

Come e perché Veneto Banca finirà al fondo Atlante

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