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Strano Natale, quello del 2015. Un Natale che ricorderemo, perché è stato preceduto da una serie interminabile di attentati, di omicidi, di atti violenti, tutti imputabili all’ISIS , ossia ad un islamismo estremo che vorrebbe portare l’Occidente indietro nel tempo. Ai tempi del medioevo, delle crociate, della guerra tra veneziani-cristiani e turchi-mussulmani. Siamo tornati ai tagliagole, alle violenze su soggetti colpevoli solo di essere occidentali e di avere nell’anima una matrice cristiana.

Gli islamici hanno colpito tutti: cattolici, cristiani e non cristiani, senza pietà. Per riuscire nei loro sordidi intenti hanno fatto uso di pistole, fucili, bombe, ricorsi a omicidi-suicidi, donne e bambini. Drogati o dai farmaci o dal fanatismo più ceco.

L’Europa si è scoperta debole, impotente, divisa. La comunità europea ha rivelato, d’un botto, la debolezza dell’impianto istituzionale. Alla negazione della matrice cristiana dell’Europa (avvenuta nel recente passato) si aggiunge ora la certezza – in tutti i cittadini europei- che questa Europa è solo una gigantesca e pesante macchina economica, incapace di politiche comuni, sia all’interno che all’esterno dei confini europei.

Noi, poveri cittadini di questa Europa, siamo stati costretti a subire la volontà di un’oligarchia di falsi tecnocrati che, in nome dell’euro-delle banche e dei poteri economici. Ci hanno impedito di poter scegliere, di poter votare per un’Europa diversa, quella dei popoli, cioè espressione di una serie di voti democratici, sulle scelte di fondo: moneta, commerci, forma di governo europeo, obiettivi a medio-lungo termine, ecc.

Tutto ciò ci è stato negato, alla faccia dei padri fondatori. Ricordate? “L’Europa non cade dal cielo”… era il titolo del libro di uno di quei “padri” dell’Ue che ci hanno fatto leggere al liceo. Sono passati 54 anni da allora e questa Europa è caduta a terra, spintavi dal vento impetuoso dell’Isis e dei suoi alleati. Quelli noti e – quelli meno noti- per debolezza, paura, ignavia abbiamo regalato tre miliardi di euro per un obiettivo inutile: che la Turchia si tenga qualche milione di profughi, in fuga dalla guerra o dalla miseria.

All’aggressione, Francia, Inghilterra e Germania hanno risposto come Paesi singoli. Non ha risposto l’Ue. E, Noi, Italiani – come è nel nostro DNA (purtroppo) – siamo rimasti a guardare, a blaterare (Renzi), a giocare a nascondino (Mogherini, Pinotti, Gentiloni). Complimenti!

Potrà anche considerarmi un cattolico “vecchia maniera”, Papa Francesco. Ma non sono assolutamente d’accordo con il Suo modo di diffondere il messaggio di Cristo. Ha messo in piedi un Giubileo straordinario, di cui non si sentiva il bisogno (dati i tempi bastardi) e tutto impostato sulla “misericordia”, come se la misericordia fosse la parte centrale del messaggio divino, del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Come se tutti noi dovessimo essere solo “misericordiosi” verso chi ci sta intorno. Non tanto verso coloro che (amici, nemici, soggetti neutri) fanno parte della nostra vita, ma anche nei confronti di chi attenta alla nostra vita, di chi interferisce con la nostra libertà, di chi minaccia i nostri diritti. Pensateci.

Dovremmo essere misericordiosi verso una Curia piena di intrallazzi: bande di potere, spreco miliardario del denaro che viene dai cattolici (poveri e ricchi ), ostentazione di potere e ricchezze, nomine sciagurate in posti chiave delle finanze vaticane? Dovremmo essere misericordiosi verso tutti costoro, prima che facciano pubblica ammenda dei loro peccati e ci chiedano perdono? A partire da Papa Francesco che, nell’ansia di rottamare qua e là, ha preso ripetuti abbagli? Dovremmo essere misericordiosi verso quei pastori (Eminenze, padovane e non) che si vergognano dei simboli della nostra religione, dei segni che improntano l’annuale percorso ecclesiale (l’attesa, la venuta, la penitenza, il sacrificio, la gloria di Cristo; il tempo ordinario), mettendo da un lato il Crocefisso, la Capanna, i Re Magi, i canti natalizi e via discorrendo. Negando, insomma, il percorso del “vero” Francesco, del “vero” poverello e tutta la tradizione cristiana. Quella che, a noi bambini, ha fatto intuire la grandezza di Gesù e la difficile presenza di un Dio uno e trino. Misericordioso sì, ma giusto. Misericordioso sì, ma con un giudizio finale. Misericordioso sì, ma Pastore giusto del suo gregge. Attento al figlio prodigo, ma non penalizzante il figlio rimasto a casa. Le parabole dei talenti, dei vignaiuoli, delle vergini… sono forse espressione di “pura misericordia” o di giustizia divina? Caro Santo Padre, da mesi sto pregando che lo Spirito Santo l’assista.

Non è facile fare il Papa. Qualcuno c’è morto. Qualcun altro ha gettato la spugna. Ma diventa ancor più difficile farlo se ci si dimentica del “popolo cattolico”, per abbracciare – senza condizioni e senza riserve – i non cattolici.

Gesù ha cacciato i mercati dal tempio, ha condannato gli Scribi ed i Farisei. Gesù ha protetto i suoi deboli Apostoli, è stato sferzante con i sepolcri imbiancati, non li ha giustificati. Ecco. Ora vedo un Papa che ha paura dell’Isis, che ha paura di dichiarare che ogni fanatismo religioso ha – oggi – una matrice islamica. Qualcuno ha scritto “Non tutti gli islamici sono assassini; ma tutti gli assassini sono islamici”.  O ci sono cristiani, tra coloro che attentano all’integrità dell’Europa?

So che il Papa non mi risponderà… non sono così importante. So però che, in tempi di comunismo pericoloso per il Papa e per la Chiesa italiana, noi bambini cantavamo “Siamo arditi della fede, siamo araldi della Croce…” con quel che seguiva. Adesso, ci sono Pastori che preferiscono dimenticare la liturgia, la tradizione pluricentennale, la prassi. Per cosa? Per il nulla. Per compiacere chi sta tentando di occupare l’Europa. Tanti secoli fa, non ci sono riusciti. Per merito dei veneziani e di un cero prospero Alpino, che l’attuale Francesco, probabilmente, non ha mai sentito dominare. Un segno dei tempi. Mi si consente di dire che, oggi, ci sarebbe voluto un domenicano e non un gesuita a capo dei cattolici? Per fortuna, ci penserà lo Spirito Santo!

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