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Insieme con Genova, ci sono anche San Michele all’Adige e Torino. Ecco disegnato il triangolo dentro cui si gioca il dopo Expo, una partita da 1,5 miliardi di euro in 10 anni che il governo Renzi vuole concentrare su una delle aree dismesse dopo l’Esposizione universale. In quei 70mila metri quadrati è destinato a prendere forma il progetto “Human Technopole. Italy 2040”, un polo internazionale di ricerca dedicato alle competenze che possono contribuire all’allungamento e al benessere della vita.

PRIMI SOLDI IN ARRIVO

I primi soldi per finanziare l’iniziativa del dopo Expo arrivano dal decreto approvato venerdì scorso in Consiglio dei ministri che stanzia 900 milioni di euro per 12 differenti azioni. Tra queste c’è pure lo “Human Technopole” al quale vanno i primi 150 milioni per il 2015, mentre ci sono in ballo anche 70-80 milioni per ricapitalizzare Arexpo dentro la quale il governo vuole mettere piede. Da lì invece – vista la crisi di liquidità e i 135 milioni di debiti con le banche – se ne vuole andare la Fondazione Fiera Milano che non vede l’ora di riprendersi i suoi 65 milioni investiti.

LA FONDAZIONE DEL PROF. SEGRE’

La scelta di affidare la gestione del dopo Expo all’Istituto italiano di tecnologia (Iit) di Genova ha destato apprezzamenti ma anche perplessità nel mondo accademico e della ricerca, con l’inevitabile coda polemica sul fronte politico. Chi però si ritaglierà un ruolo da protagonista oltre alla Fondazione Isi di Torino (Institute for Scientific Interchange) è la Fondazione Edmund Mach (Fem) di San Michele all’Adige (Trento), specializzata nella ricerca e nell’istruzione in campo agricolo e zootecnico. A presiederla è il professor Andrea Segrè, docente ed ex preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna nonché ideatore dello spin-off universitario contro lo spreco di cibo ribattezzato Last Minute Market al quale ha aderito pure la città di Firenze quando sindaco era Matteo Renzi. E proprio con il premier il prof Segrè ha più volte dimostrato di avere un particolare feeling, lui che alcuni anni fa aveva annunciato la propria candidatura alle primarie del centrosinistra sotto le Due Torri, salvo poi ritirarsi data la corsa un po’ troppo affollata.

Nel ricordare come la Fondazione che presiede sia “arrivata prima nell’area Chimica e nell’area dell’Agricoltura nella classifica dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema Università e ricerca)”, il docente snocciola anche le “44 abilitazioni alla docenza universitaria da parte del Miur” e le 200 pubblicazioni prodotte ogni anno. “Ad aumentare le potenzialità di Fem – ricorda nel commentare la partecipazione di Fem al dopo Expo -, a settembre è stata annunciata la convenzione che istituisce a San Michele all’Adige il Centro agricoltura, alimentazione, ambiente con l’Università di Trento, allo scopo di sviluppare le collaborazioni scientifiche nel settore e radicarle sul territorio a partire dal corso di laurea in viticoltura ed enologia”.

IL FILO RENZIANO CHE VA DA FARINETTI A SEGRE’

A unire Segrè a Renzi (oltre alla partecipazione alla Leopolda del 2013) c’è anche la comune vicinanza al patron di Eataly Oscar Farinetti, che proprio nei padiglioni di Expo ha trovato non poche possibilità di sinergie per la sua azienda. Il prof è infatti anche presidente del Centro agroalimentare di Bologna (Caab), nei cui spazi dell’ex mercato all’ingrosso è destinato a prendere forma il progetto di Fico, acronimo di Fabbrica italiana contadina, una sorta di Disneyland del cibo in un’area da 80mila metri quadrati che dovrebbe essere inaugurata tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017. L’intera operazione viene portata avanti dalla società Eataly Word, creata da Eataly insieme al colosso della cooperazione rossa Coop Adriatica; il tutto sotto la sapiente regia di Segrè, annoverato nella galassia dei renziani  sia dal Giornale che dal Fatto Quotidiano. Quello di Fico è un progetto molto ambizioso, dove troveranno spazio campi coltivati e allevamenti dimostrativi, mercati e botteghe, laboratori di trasformazione delle materie prime, ristoranti, aule didattiche e spazi per eventi e manifestazioni.

Dopo Expo, tutte le ultime novità

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