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Domani, 20 novembre, i musulmani che condannano il terrorismo scenderanno in piazza Sant’Oronzo a Lecce, mentre sabato 21 s’incontreranno a Piazza Santi Apostoli a Roma. L’appuntamento alla manifestazione romana, il cui invito a partecipare è stato esteso a tutti i musulmani d’Italia, è alle ore 15.

LE VOCI DELL’ISLAM MODERATO

Le voci dell’Islam moderato in Italia si sono già fatte sentire domenica scorsa a piazza Castello, a Torino (qui il video pubblicato da Repubblica). Il portavoce dell’Associazione Islamica delle Alpi, Brahim Baya, ha detto in quell’occasione che “lo Stato Islamico lo vediamo come lo Stato Satanico, porta avanti principi contrari alla nostra fede”.

IL MESSAGGIO

Per gli islamici che s’incontreranno in piazza, si legge in un comunicato diffuso dagli organizzatori, il terrorismo è un “cancro che offende e tradisce il messaggio autentico dell’Islam”. Per loro, la fede islamica deve essere interpretata come una “via di dialogo e convivenza pacifica, insieme a tutti i nostri concittadini, senza alcuna distinzione di credo; questa pericolosa deriva violenta rappresenta oggi il pericolo più feroce per il comune futuro nella nostra società”.

L’OBIETTIVO

Secondo la nota dell’organizzazione, chiamata Not in my name, l’obiettivo della manifestazione è condannare con forza “la recente strage di Parigi, esprimendo il più profondo sentimento di vicinanza al popolo francese e a tutti i familiari delle vittime così barbaramente uccise”. “Intendiamo lanciare un appello – si legge nel testo – che sappia indicare una solida svolta nei rapporti con la società civile e lo Stato italiano di cui siamo e ci riteniamo parte integrante”.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=wfYanI-zJes[/youtube]

GLI INVITATI

L’invito di Not in my name è rivolto non solo a musulmani, ma anche a tutte le associazioni religiose e laiche, e a tutti i cittadini italiani che vogliono mobilitarsi per isolare ogni forma di radicalismo. Il movimento vuole proteggere “le nuove generazioni dalle conseguenze di una predicazione di odio e violenza in nome della religione”.

L’ORGANIZZAZIONE

Sotto l’hashtag #NotInMyName si riuniscono diverse organizzazioni di musulmani che hanno preso le distanze dagli attacchi terroristici compiuti dallo Stato Islamico. #NotInMyName è partito qualche anno fa nel Regno Unito, dall’idea di giovani musulmani britannici che attraverso l’Active Change Foundation, con sede a Londra, hanno voluto esprimere il loro sdegno nei confronti dell’Isis e delle sue azioni. Sul sito del gruppo si trova l’invito, molto semplice, all’iniziativa: “Unisciti al movimento twittando l’hashtag #NotInMyName se Isis non ti rappresenta”.

LE CONFERME

In Italia, la manifestazione di Not in my name a Roma è stata promossa anche dal deputato del Partito democratico Khalid Chaouki (qui una sua intervista su Formiche.net) e dal presidente della Commissione diritti umani del Senato, Luigi Manconi. Hanno confermato la partecipazione Milena Santerini, deputata del gruppo Per l’Italia-Centro Democratico e presidente dell’Alleanza parlamentare contro l’intolleranza e il razzismo del Consiglio d’Europa; Marco Pacciotti, deputato e coordinatore del Forum Immigrazione del Pd e Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21.

Not in my name, la voce degli islamici moderati

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