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In occasione della visita del presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan, a Roma, Italia ed Emirati Arabi Uniti hanno siglato importanti accordi bilaterali, anche per quanto concerne il settore della difesa. La visita romana di Al Nahyan giunge a poca distanza da una prima tranche di accordi siglati tra le industrie italiane e il gigante emiratino Edge che, interessato a stabilire legami più solidi con le aziende europee, vede nell’Italia un partner strategico sia sul piano economico sia su quello securitario e tecnologico. Il valore complessivo degli accordi tra i due Paesi dovrebbe superare i 40 miliardi di dollari e contribuisce ad aumentare il peso specifico dell’Italia in uno scenario in rapida evoluzione come quello mediorientale. A fare da cornice e piattaforma di scambio per la stipula degli accordi è stato il Forum imprenditoriale Italia-Emirati Arabi Uniti, che ha visto anche la partecipazione del presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

L’intesa tra Roma e Abu Dhabi sulla Difesa

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che per primo ha accolto all’aeroporto il presidente emiratino, ha firmato un accordo omnicomprensivo per la collaborazione nell’ambito della Difesa tra Italia e Emirati Arabi Uniti. Secondo il ministro, “questa firma rappresenta un passo concreto per intensificare la nostra collaborazione con gli Emirati Arabi Uniti, Paese a cui siamo legati non solo da una fortissima amicizia ma anche da una comune visione ed impegno condiviso per la stabilità e la sicurezza globale”. Inoltre, Crosetto ha sottolineato come l’accordo vada oltre le intese politiche e sia il primo passo per “instaurare una partnership strategica per l’industria italiana di settore” nella regione del Golfo.

Qui underwater (e Fincantieri)

Dopo il primo accordo dello scorso novembre, Fincantieri ha firmato un Memorandum of Understanding (Mou) con Edge per espandere e aumentare la collaborazione con gli Emirati anche nel settore della subacquea. Tramite la joint venture Maestral, con base ad Abu Dhabi, le due aziende lavoreranno congiuntamente alla progettazione, sviluppo e realizzazione di sistemi unmanned per la protezione delle infrastrutture critiche subacquee, la mappatura dei fondali marini, sottomarini di nuova generazione, navi porta-droni e siluri leggeri. I progetti e i sistemi al centro dell’accordo segnalano la crescente attenzione verso le nuove tecnologie nell’ambito marittimo e, in particolare, la rivoluzione portata dai sistemi a pilotaggio remoto in settori-chiave come la sorveglianza e il monitoraggio subacqueo. 

Secondo Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri, “si prevede che il mercato della difesa subacquea raggiunga i 400 miliardi di dollari entro il 2030”. Per questo, nonché per supportare le crescenti esigenze della Difesa emiratina, l’accordo promette di portare benefici reciproci a entrambe le parti e di aprire a ulteriori forme di collaborazione futura. Infine, tornando sul tema capitale delle convergenze tra aziende ed esigenze nazionali in un momento di profondi mutamenti geopolitici, Folgiero ha voluto sottolineare che “lo spirito commerciale è importante, ma oggi su alcuni temi bisogna avere una visione geopolitica; una visione che porti degli accordi di natura strategica che servano a unire il meglio delle forze e a creare un blocco”.

Qui spazio

Accanto agli accordi nei settori della difesa e dell’underwater, la rinnovata cooperazione tra Italia ed Emirati si estenderà anche allo spazio. L’Agenzia spaziale italiana (Asi), nella persona del presidente Teodoro Valente, ha siglato ben due Memorandum of understanding con l’Agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti (Uaesa) e il Mohammed Bin Rashid space centre (Mbrsc). Gli accordi riguardano due missioni chiave: la Rashid Rover 3, parte della Emirates lunar mission (Elm) e dedicata all’esplorazione della regione del polo Sud lunare, e la Emirates mission to asteroids (Ema), finalizzata allo studio di asteroidi di interesse scientifico. L’Italia fornirà diversi contributi tecnologici, tra cui lo spettrometro Moon infrared spectrometer (MoonIS) per il rover lunare e il supporto scientifico alla missione Ema. 

Qui cyber

Presente al Forum anche Elt Group, attiva da oltre quarant’anni negli Emirati, che ha ribadito le sue intenzioni di rafforzare la cooperazione con i partner emiratini a seguito dell’Mou firmato la settimana scorsa e che prefigura la creazione di una joint venture con Edge per attività congiunte relative alla difesa elettronica. Secondo Enzo Benigni, amministratore delegato di Elt, gli accordi in via di definizione “consacrano una partnership già solida e creano l’opportunità di una crescita comune nella ricerca di soluzioni adeguate alle sfide moderne della sicurezza globale”.

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