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Eni e Venture Global hanno firmato l’accordo per la fornitura di Gnl ventennale, che vedrà l’Italia approvvigionarsi di due tonnellate di gas all’anno, con consegne a partire dalla fine del primo decennio. L’accordo rappresenta la prima fornitura per Eni di Gnl provenienti dagli Stati Uniti e si inserisce nel quadro di rafforzamento della sicurezza energetica europea e nazionale, puntando a diversificare le fonti di approvvigionamento.

Venture Global, che ha già accordi di fornitura con Berlino e con Edison – italiana ma controllata dalla francese Edf – rafforza così il suo posizionamento internazionale, fornendo alla Casa Bianca un ulteriore elemento di collaborazione con Roma e Bruxelles.

L’accordo di Eni si muove dunque all’interno dei canali transatlantici, battendo un colpo dal significato energetico e politico e puntando a rafforzare il proprio portafoglio di Gnl, con l’obiettivo produttivo di 20 milione di tonnellate annue. L’intesa rappresenta una tappa significativa per Eni, poiché amplia e diversifica la sua presenza globale nel mercato del Gnl, aumentando la flessibilità del proprio portafoglio. Una parte di questi volumi contribuirà alla strategia europea per assicurare forniture alternative di gas, rafforzando i legami energetici tra Stati Uniti e Unione Europea.

Il gruppo guidato da Claudio Descalzi traccia così una nuova rotta per la diversificazione energetica nazionale ed europea, delineando un quadro di geopolitica energetica diviso, nuovamente, a blocchi. L’Europa sceglie ancora di affidarsi a Washington, questa volta per sopperire alle carenze dovute dal blocco degli approvvigionamenti del gas russo.

Eni e Venture Global, l’asse energetico Roma-Washington

L’accordo ventennale per la fornitura di Gas naturale liquefatto (Gnl) tra Eni e Venture Global muove le pedine della geopolitica energetica italiana ed europea, in cerca di diversificare il proprio approvvigionamento in seguito allo stop delle forniture russe

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