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A luglio, Angela Merkel era stata criticata in tutta Europa per la sua apparente freddezza nei confronti di una bambina palestinese che vive in Germania. “Non c’è spazio per tutti qui”, aveva detto la cancelliera alla piccola rifugiata, scoppiata poi in lacrime davanti alle telecamere. La scorsa settimana, invece, ha deciso improvvisamente di aprire le porte ai profughi siriani. Ma dopo l’ondata di arrivi, il governo tedesco ha deciso adesso di chiudere di nuovo le frontiere (e forse riaprirle di nuovo tra qualche tempo).

CRITICHE INTERNE

Il ripristino dei controlli per frenare il flusso degli immigrati provenienti dai Balcani attraverso l’Austria e l’Ungheria è avvenuto dopo le numerose critiche interne rivolte alla cancelliera. “C’è bisogno di misure più efficaci per fermare il flusso di migranti”, ha detto il ministro tedesco dei Trasporti Alexander Dobrindt, membro del CSU. Jens Jahn, un altro esponente del partito, ha detto invece che la politica di apertura promuove altri viaggi da parte di nuovi rifugiati.

FUORI CONTROLLO

La politica della Merkel è stata contestata anche da Horst Seehofer, capo del governo bavarese e uno dei suoi principali alleati. Seehofer teme che l’arrivo di molti profughi, senza controllo, possa mettere a rischio la sicurezza interna della Germania.

Il ministro delle Finanze bavarese, Markus Soder, ha detto invece al quotidiano Merkur che il governo ha perso il controllo della crisi di rifugiati: “La decisione di aprire le frontiera doveva essere un’eccezione e invece è diventata la norma”.

A Monaco, capitale di Baviera, sono esauriti i posti letto per i rifugiati. “Non sappiamo dove metterli”, ha detto il sindaco Dieter Reiter, che ha chiesto agli altri Stati tedeschi di fare la loro parte.

OSSERVAZIONI DAI VICINI

Dalla Francia arrivano altre critiche: “La Germania riprende i controlli dopo che la Merkel, poche settimane fa, ha detto che voleva accogliere 800mila rifugiati. Una decisione che aveva preso senza consultare i vicini e senza pensare alle conseguenze”, ha detto Henri Guaino, ex consigliere di Nicolas Sarkozy.

PROCESSO PIÙ ORDINATO

Il portavoce della Merkel, Steffen Seibert, ha rimarcato che non si tratta di un cambio di posizione, ma di una misura provvisoria per conoscere meglio i profili dei rifugiati: “Non è uguale chiudere le frontiere o fare controlli provvisori… I rifugiati continueranno ad arrivare in Germania, ma vogliamo che avvenga con un processo più ordinato”.

FINE DELLA FIABA

“È finita la fiaba”, ha titolato il quotidiano Der Spiegel, dopo due settimane in cui la Merkel e il partito conservatore CDU hanno voluto dare l’esempio all’Europa e ai Paesi del Golfo in materia di asilo politico. Contro la Merkel s’è ribellata una parte rilevante del partito e anche i governi dei Paesi vicini. Sono state molto dure le dichiarazioni del premier ungherese, Viktor Orban, favorevole alla chiusura delle frontiere ai nuovi immigrati. Orban era in conflitto con la decisione di Berlino di far passare tutti i profughi, senza limiti di richieste, e ha applaudito il dietrofront di Merkel come una “necessaria” riorganizzazione.

SPETTACOLARE SBAGLIO

Sul tema dei rifugiati, il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung ha scritto: “Non c’è mai stata una trasformazione così spettacolare della politica di un cancelliere… Angela Merkel ha dovuto riconoscere che si è sbagliata, come mai prima, nella valutazione politica della situazione”.

CAMBIARE IDEA

Ma questa non è la prima volta che la Merkel cambia idea per le pressioni dell’opinione pubblica. Nel 2011, dopo la catastrofe di Fukushima, ha ceduto davanti agli ambientalisti decidendo di abbandonare i progetti di nuove centrali a energia nucleare che tanto aveva difeso.

Tutti i critici della Merkel in Germania su profughi e migranti

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