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La data del 30 luglio 2024 sarà ricordata a lungo in Marocco. Non solo perché cade il 25esimo anniversario dell’ascesa al trono di Rabat di Mohammed VI, ma perché si registra una vittoria diplomatica di vasta portata che avrà importanti conseguenze in futuro per il Regno.

Dopo gli Stati Uniti, Israele e in Europa Spagna e in parte Germania, ora anche la Francia ha riconosciuto la sovranità marocchina sul Sahara occidentale.

In una lettera indirizzata al monarca di Rabat, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato ufficialmente che “ritiene che il presente e il futuro del Sahara Occidentale rientrino nel quadro della sovranità marocchina”.

Nello stesso messaggio, il capo dell’Eliseo ha assicurato “la stabilità della posizione francese su questa questione relativa alla sicurezza nazionale del Regno” e che il suo Paese “intende muoversi in armonia con questa posizione a livello nazionale e internazionale”.

A tal fine Macron ha sottolineato che “per la Francia, l’autonomia sotto sovranità marocchina è il quadro all’interno del quale la questione deve essere risolta. Il nostro sostegno al piano di autonomia presentato dal Marocco nel 2007 è chiaro e fermo”, aggiungendo che esso “costituisce, d’ora in poi, l’unica base per raggiungere una soluzione politica giusta, sostenibile e negoziata, in conformità con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.

Per quanto riguarda il progetto di autonomia sotto sovranità marocchina, il Capo di Stato francese ritiene che “oggi si sta cristallizzando un consenso internazionale e la sua portata si espande sempre più”, sottolineando che “la Francia svolge pienamente il suo ruolo in tutti gli organismi competenti”, soprattutto attraverso il sostegno del suo Paese agli sforzi del Segretario Generale delle Nazioni Unite e del suo inviato personale.

Il presidente Macron ha sottolineato nel suo messaggio: “È ora di andare avanti, invito quindi tutte le parti a riunirsi per una soluzione politica, che è a portata di mano”.

D’altro canto, dopo aver preso atto degli sforzi del Marocco per lo sviluppo economico e sociale del Sahara marocchino, il Presidente della Repubblica francese ha espresso il suo impegno affinché “la Francia accompagnerà il Marocco in questi passi a beneficio della popolazione locale”.

La dichiarazione della Repubblica francese, membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, rappresenta uno sviluppo importante e di grande significato a sostegno della sovranità marocchina sul Sahara.

Si inserisce nel quadro della dinamica nella quale sono coinvolti numerosi paesi di varie regioni del mondo, a beneficio dell’integrità territoriale del Marocco e del progetto di autonomia come iniziativa esclusiva quadro per la risoluzione di questa controversia regionale.

La decisione assunta da Parigi è il culmine dell’azione diplomatica di Mohammed VI che ha già dato i suoi frutti con altri paesi. Questa posizione annunciata da Macron è una posizione nazionale della Francia, espressa dalla sua massima autorità costituzionale e caratterizzata dalla sua continuità istituzionale, al di là delle circostanze politiche. Si inserisce in una dinamica avviata negli ultimi anni, con il riconoscimento da parte degli Stati Uniti, avvenuta nel dicembre 2020, della sovranità del Regno sulle sue Province del Sud, e il sostegno di una quindicina di paesi europei al Piano di Autonomia e all’apertura di una trentina di consolati a Laâyoune e Dakhla. Attraverso questa decisione, la Francia sostiene lo sviluppo della regione del Sahara marocchino e si avvia verso una soluzione rifiutando le politiche di blocco.

La decisione della Francia, spiegano da Rabat, riflette quindi la giustizia della causa nazionale del Marocco e il crescente sostegno all’integrità territoriale del Marocco e arriva in coincidenza con la Celebrazione della Festa del Trono. Con questa decisione, il Presidente francese, il cui paese conosce molto bene la questione del Sahara marocchino, conferma l’impegno della Francia, membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nei confronti del Regno del Marocco e la rettitudine della sua sacra causa nazionale , dando così nuova vita a relazioni strategiche multidimensionali. Secondo diversi osservatori, questa decisione è conforme allo spirito delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che dal 2007, qualificano la Proposta di Autonomia come seria e credibile e invitano le parti a trovare una soluzione politica equa dimostrando realismo e buona volontà fede.

La presa di posizione francese, annunciata ufficialmente solo oggi, non è una novità per gli addetti ai lavori. Il 25 luglio scorso infatti una prima avvisaglia di quanto stava per accadere era arrivata da Algeri dove la diplomazia locale era in subbuglio perché aveva saputo quanto deciso a Parigi.

L’Algeria in quell’occasione ha espresso la sua “profonda disapprovazione” per la decisione “inaspettata, inopportuna e controproducente” della Francia di sostenere il piano di autonomia del Sahara Occidentale proposto dal Marocco, affermando che il governo algerino “trarrà tutte le conseguenze che deriveranno da questo decisione” e della quale il governo francese “si assume la piena e totale responsabilità”.

In un comunicato diffuso dal ministero degli Affari Esteri di Algeri, ripreso dall’agenzia di stampa nazionale algerina “APS”, si leggeva che “il governo algerino ha preso atto con grande rammarico e profonda disapprovazione della decisione inaspettata, prematura e controproducente del governo francese di appoggiare inequivocabilmente e senza riserve il piano di autonomia del Sahara Occidentale nel quadro della sovranità marocchina”. Algeri rileva che “la decisione è stata ufficialmente comunicata alle autorità algerine dalle autorità francesi nei giorni scorsi”.

Secondo il ministero algerino, “la decisione francese è chiaramente un calcolo politico discutibile”. Si legge inoltre che “questa decisione francese non aiuta a riunire le condizioni per una soluzione pacifica della questione del Sahara Occidentale, rafforza un’impasse, quella creata proprio dal cosiddetto piano di autonomia marocchino e che dura da più di diciassette anni”. Questa posizione francese, ha proseguito, “è tanto più sgradita in quanto proviene da un membro permanente del Consiglio di Sicurezza che dovrebbe agire in conformità con le decisioni di questo organismo in modo particolare e con la legalità internazionale in generale”.

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