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Trovarsi a Sarajevo rappresenta sempre un’emozione particolare e forte, ma l’essere qui per partecipare al viaggio apostolico di Papa Francesco è qualcosa di ancor più intenso: ci si rende conto di essere parte di un evento solenne e di grande portata storica, che lascerà impronte nel futuro.

Entrando nel centro della città, uno striscione di benvenuto al Papa con il logo di Napredak e del MCL rafforza quest’emozione e, allo stesso tempo, ben sintetizza un cammino lungo oltre dieci anni, fatto interamente nel nome della cooperazione, del dialogo, dell’amicizia.

Così, quando il Pontefice ha ricordato le parole di Gesù “beati i costruttori di pace” ed ha fatto notare che Gesù non ha detto “i predicatori di pace”, anche il nostro lavoro per contribuire a favorire la pacificazione attraverso il dialogo culturale, interreligioso e sociale ha visto un inatteso, ma significativo, riconoscimento.

Sarajevo, ieri spettrale teatro di una devastante guerra civile, oggi è tutta in festa! La città è stracolma di gente ma soprattutto sono i giovani la più bella sorpresa di questo viaggio: ovunque le strade sono gremite dei loro sorrisi gioiosi.

Anche le parole del Papa sulla Bosnia Erzegovina, che egli ha ricordato essere “parte integrante dell’Europa” – riallacciandosi anche a quanto aveva detto nel novembre scorso al Parlamento Europeo circa la necessità di completare l’integrazione in UE –, suonano alle nostre orecchie come un pressante invito a completare gli sforzi affinché “i processi avviati possano diventare solidi e irreversibili”.

Un incoraggiamento importante per il nostro Movimento nel proseguire sulla strada di quella che, in altri momenti, ho definito una “collaborazione antica”: una collaborazione che ha portato il MCL a impegnarsi negli anni per la costruzione di una casa comune europea che comprenda anche i Balcani, una collaborazione dalla quale sono nate opere concrete ma anche grandi amicizie e legami fra i nostri popoli.

La giornata, che abbiamo concluso al seguito del Santo Padre visitando il centro giovanile Giovanni Paolo II, è stata caratterizzata dal costante richiamo di Papa Francesco ai valori essenziali e dal pressante invito a fare del dialogo per la pace il “dovere di tutti i credenti”: perché la fratellanza si esprime sempre con il ‘noi’.

Dopo l’Albania, questo secondo viaggio nei Balcani di Papa Francesco riveste un significato molto forte e il messaggio che ne esce rafforza ulteriormente la necessità di lavorare per il dialogo, per essere costruttori di pace. In questo senso anche solo il fatto che la visita del Papa abbia riunito in un’unica festosa assemblea cattolici, ortodossi, ebrei e musulmani, è già un’incoraggiante realtà.

Noi, come delegazione del MCL, siamo onorati di essere stati al fianco del Santo Padre in un momento così importante, e intendiamo cogliere appieno l’occasione di compartecipare alla “scommessa per il futuro” che Francesco ha proposto a tutti noi.

Non solo: l’appuntamento storico di Sarajevo per noi è stato anche l’occasione per rafforzare ulteriormente la cooperazione con Napredak e con il suo presidente Franjo Topic.

E proprio nel centro di Trebevic, costruito grazie alla collaborazione MCL-Napredak, abbiamo mosso i primi passi verso il futuro che vogliamo, cercando di dare la prima risposta al messaggio di Francesco con la stesura programmatica di impegni che coinvolgeranno nei prossimi mesi i giovani e favoriranno il rafforzamento di azioni concrete per costruire un sentiero di pace attraverso il rafforzamento del dialogo interculturale e sociale.

Carlo Costalli

Presidente MCL

Papa Francesco a Sarajevo ha disegnato le linee del futuro

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