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Fino ad ora sono stati gli unici a non parlare sul caso Volkswagen. Eh sì che i concessionari dovrebbero essere invece i più imbufaliti per una storia che rischia di mettere al tappeto migliaia di posti di lavoro anche in Italia. Lo confida il loro presidente, Filippo Pavan Bernacchi, numero uno di Federauto, l’associazione che rappresenta i dealer ufficiali di tutti brand commercializzati in Italia e, quindi, anche di VW.

“Una vicenda che non ha precedenti – spiega – ecco il perché del nostro silenzio durato fino ad oggi. Abbiamo preferito tacere e, nel frattempo, capire e raccogliere elementi. Infatti, come era prevedibile, si è scritto tutto e il contrario di tutto. Gli interessi in gioco sono enormi perché parliamo del secondo produttore mondiale di autoveicoli che dà lavoro a centinaia di migliaia di persone che, con l’indotto allargato, diventano milioni”.

Sono i numeri a certificare un’emergenza che rischia di essere senza precedenti. In Italia Volkswagen nel 2014 ha venduto 110.227 macchine di cui circa il 60% con motore diesel. Mentre nei primi 8 mesi del 2015 sono state acquistate 82.054 auto, in aumento del 7,7% rispetto alò 2014. Fino allo scandalo tutto bene. Ma ora come se ne esce? “Innanzitutto mi lasci dire che qualcuno ha giocato sporco, ha truffato, ma è importante ribadire che le parti lese sono i clienti, gli Stati, ma anche i dipendenti del gruppo tedesco onesti, quasi la totalità, e noi concessionari”, ammonisce il presidente di Federauto.

“Auspichiamo che cadano immediatamente le teste di tutti quelli che hanno posto in essere questa truffa, o che sapevano e non hanno denunciato, e siamo sicuri che il gruppo tedesco darà risposte tempestive e concrete ai danneggiati a partire dai Clienti, alle Autorità, agli Stati e ai concessionari. Perché la bontà di un’azienda, o come in questo caso di una multinazionale, si misura proprio quando deve affrontare un grosso problema. E il gruppo tedesco verrà giudicato sulle ‘soluzioni’ che verranno messe in campo d’ora in avanti. Non abbiamo dubbi che andranno incontro alle richieste dei clienti, dell’opinione pubblica e della autorità di controllo”.

Federauto evidenzia che si rischia di mettere in seria difficoltà le reti di distribuzione e di assistenza del gruppo tedesco, come pure molte delle aziende nazionali della componentistica e invita quindi la clientela a mantenere la massima fiducia nei confronti dei concessionari del Gruppo Volkswagen, i quali, una volta in possesso di tutte le necessarie informazioni da parte del costruttore, garantiranno collaborazione, anche allo scopo di ridurre al minimo ogni eventuale disagio.

Ma c’era da aspettarselo, un brand come VW ha giocato con il fuoco? “Ritengo che la storia del Gruppo Volkswagen – conclude Pavan Bernacchi – non possa essere cancellata da una truffa posta in essere da un numero esiguo di dipendenti e manager che, ripeto, vanno licenziati in tronco. I veicoli del gruppo sono affidabili, di qualità, dotati dei più moderni dispositivi di sicurezza. Certo ci vorrà tempo, ma il management e i dipendenti onesti sapranno riconquistare la fiducia del mondo e dei clienti”.

Volkswagen, perché i concessionari sono imbufaliti. Parola di Federauto

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