Il budget per la Difesa statunitense del 2026 sarà caratterizzato da investimenti in crescita per la Space Force, la triade nucleare, le tecnologie ipersoniche e la sicurezza cibernetica, il Pentagono punta a rafforzare le capacità di deterrenza e proiezione globale. In parallelo, la cantieristica e le tecnologie disruptive rimangono centrali
Archivi
Difesa, perché Sànchez ha ragione. E Ursula non si pieghi alle destre. Parla Ricci (Pd)
No al 5% in Difesa, serve un esercito europeo unico. Il modello spagnolo di Sánchez è quello vincente: priorità a sanità e sociale, non armi. L’eurodeputato del Pd, Matteo Ricci critica Meloni e i tagli mascherati, chiede debito comune Ue per investimenti civili. Difende la linea pacifista della Spagna su Israele. Avverte von der Leyen: niente passi indietro sul Green Deal. Sui dazi, lancia l’allarme: Europa unita o sarà crisi economica
L’Europa (disarmata) osserva la tregua tra Iran e Israele
Nonostante la sua rilevanza strategica per l’Unione europea, la crisi militare tra Iran, Israele e Stati Uniti ha evidenziato l’incapacità dell’Ue di agire come attore geopolitico proattivo. Priva di strumenti di hard power unitari, l’Europa è rimasta ai margini, affidandosi alla diplomazia e alle letture di ampio respiro
Cosa può fare l’Italia contro la repressione transnazionale. I consigli della Fidu
Un report Fidu-Iphr analizza le strategie di repressione transnazionale della Russia in Italia, documentando quattro casi emblematici, dall’estradizione negata di Rubtsov all’arresto di Lavrenchuk, fino alle intimidazioni a Venezia e all’autocensura nei presidi pubblici. Serve una definizione legale delle attività di repressione transnazionale, avvertono gli autori
Sei mesi in più di sanzioni Ue alla Russia. Ma l’intesa sul nuovo pacchetto si allontana
L’Unione europea ha prorogato per altri sei mesi le sanzioni economiche contro la Russia, rinnovando il pacchetto esistente. Ma adesso le discussioni si concentrano sul nuovo pacchetto di misure, con la Slovacchia che minaccia il blocco
Leone XIV, la continuità nascosta del papa americano. La riflessione di Cristiano
Circola in Vaticano (ma non solo) una teoria: il nuovo papa, Leone XIV, non ha la stessa visione del mondo del suo predecessore, piuttosto è sensibile a quella che emerge da Washington. Ieri, però, si è visto che con il “papa americano” l’America ha due volti apicali ma molti distanti, quello di Trump e quello del pontefice. Forse è questa la vera novità che emerge: da ieri ci sono due Americhe? L’analisi di Riccardo Cristiano
Sostenibilità e autonomia strategica. Da dove passa la nuova cooperazione europea per i fondi della Difesa
L’intesa sullo European defence fund rappresenta un tassello essenziale nel percorso di integrazione industriale e tecnologica della difesa europea, dove efficienza finanziaria, rapidità nell’attuazione e collaborazione pubblico – privato sono fattori chiave per una capacità di deterrenza e risposta condivisa, in un contesto geopolitico sempre più complesso e competitivo
La Cina marcia sull'Europa. La scossa di Pechino alla Aiib
Dopo le notizie relative alla probabile apertura di una filiale della Banca asiatica per gli investimenti a Londra, ora il governo di Xi Jinping chiede all’istituzione antagonista e alternativa alla World Bank di aumentare i finanziamenti alla Via della Seta. E nel mirino c’è sempre il Vecchio continente
Libia, il nuovo fronte di crisi tra Grecia e Turchia che aumenta le tensioni
La presa di posizione ellenica contro Ankara si inserisce in un momento in cui aumentano i flussi migratori da Tripoli a Creta, con Atene pronta ad inviare le sue fregate. L’elemento della possibile strumentalizzazione dei flussi come braccio di guerra ibrida è stato sollevato da Meloni all’Aja, quando ha messo l’accento sulle intenzioni russe in Libia, dopo il ritiro dalla Siria. È l’Italia in questa fase, forte del sostegno sull’immigrazione da parte di moltissimi Paesi, a provare a rialzare l’attenzione europea sul dossier
Nascosta, ma fondamentale. Cos'è la moratoria sull'IA inserita nel One Big Beautiful Bill
Nella mega legge di Donald Trump su cui il Congresso è chiamato a esprimersi c’è una misura che era passata inosservata ma che potrebbe cambiare il futuro degli Stati Uniti. Prevede che gli Stati federali non legiferino sull’intelligenza artificiale per i prossimi dieci anni. Per la Casa Bianca è un modo per evitare uno spezzatino di leggi differenti, per i Democratici – ma anche qualche repubblicano – è invece un lasciapassare alle Big Tech