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Il CARA di Mineo è balzato agli onori delle cronache per Mafia Capitale e le scabrose intercettazioni che svelano l’intreccio affaristico attorno alla sofferenza dei migranti che si riversano sulle coste italiane. Che l’inchiesta Mafia Capitale abbia avuto un’eco ampia è fuor di dubbio. Non è per comunque certo – nè mai lo sarà – se l’ombra di Luca Odevaine abbia danneggiato Walter Veltroni, per molti mesi considerato uno dei principali aspiranti alla poltrona di Presidente della Repubblica, o quanti siano i politici che ancora tremano per i miasmi che questo dossier promette ancora di esalare.

Sottotraccia rispetto ai clamori delle procure, il dossier del CARA di Mineo suscita interesse non solo in Sicilia anche per lo sguardo occhiuto che l’ANAC di Raffaele Cantone ha rivolto alle procedure di aggiudicazione di opere e servizi del centro (v. allegato). Chiamato in causa da una piccola ditta che ha provato a sfidare il gestore uscente dei servizi CARA, Cantone ha voluto vederci chiaro sulle modalità con cui è stato affidato il maxi-contratto triennale da 97 milioni di euro.

A Cantone non è bastata la giustificazione che l’appalto del CARA è stato redatto sulla falsariga delle indicazioni del Ministero degli Interni risalenti al 2008, che in realtà non imponevano affatto un maxi appalto rispetto a una pluralità di appalti di dimensioni inferiori distinti per servizio.

In capo a pochi giorni Cantone ha accertato che, di normale, nella procedura di aggiudicazione non c’era proprio niente. Presentato come un “blocco” unico di più servizi diversissimi tra loro (dalle mense ai servizi sanitari passando per la manutenzione), l’appalto si guardava bene dallo specificare il valore economico dei singoli servizi. Uno stratagemma che evita di lanciare più appalti e, rileva Cantone, finisce per danneggiare la concorrenza e l’accesso di operatori di piccole e medie dimensioni. Ad accogliere con soddisfazione la presa di posizione dell’ANAC è anche l’associazione di categoria delle ambulanze, Assist, i cui associati confidano di poter far valere la propria competitività in presenza di bandi separati per i servizi di trasporto emergenziale e pronto soccorso.

CARA di Mineo, per Cantone anche il maxi-appalto è opaco

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