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Ci dovrebbe essere anche la Giordania, con il re Abdullah II, al summit dei leader del G7 che si terrà a Borgo Egnazia, nel comune di Fasano in Puglia, dal 13 al 15 giugno. È quanto spiegano fonti diplomatiche a Formiche.net. Il sovrano è stato a Roma un mese fa. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha espresso “forte apprezzamento” per il ruolo cruciale svolto dalla Giordania nell’ambito della situazione in Medio Oriente dopo l’assalto di Hamas del 7 ottobre e la successiva risposta di Israele.

A meno di una settimana dall’inizio del vertice, si stanno ultimando l’elenco degli ospiti e l’agenda dei lavori.

Ci sarà sicuramente l’Ucraina, con il presidente Volodymyr Zelensky. Forte attenzione nei cosiddetti outreach meeting all’Africa, in linea con le priorità annunciate dal governo italiano: prevista la partecipazione di Algeria, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti (qui l’intervista all’ambasciatore italiano Lorenzo Fanara), Kenya, Mauritania (presidente di turno dell’Unione africana) e Turchia, oltre alla Giordania. Ci sarà – ed è la prima volta nella storia del forum nei suoi vari formati – anche la Santa Sede, con papa Francesco che prenderà parte a una sessione sull’intelligenza artificiale portando la sua visione umano-centrica (padre Paolo Benanti parla di algoretica) come contributo alla discussione su uno dei temi centrali della presidenza italiana.

A differenza del summit dell’anno scorso svoltosi a Hiroshima sotto la presidenza giapponese, a Borgo Egnazia la partecipazione di Paesi del Pacifico sarà limitata. Presente l’India, una delle estremità del Corridoio India-Medio Oriente-Europa lanciato a margine del G20 dell’anno scorso a Nuova Delhi. Ci sarà il primo ministro Narendra Modi. L’assenza della Corea del Sud è stata sfruttata dai media cinesi per attaccare il presidente Yoon Suk Yeol accusandolo di essere troppo anti Cina e pro Occidente senza ottenere nulla in cambio. L’Australia prenderà parte a una sessione dedicata alla coercizione economica, ovvero alla Cina. Canberra porterà la sua esperienza, considerati i dazi imposti ad Pechino negli anni scorsoi, come ritorsione per la cancellazione di alcuni accordi sulla Belt and Road Initiative e la richiesta di indagini approfondite sull’origine del Covid-19.

A Borgo Egnazia non ci sarà Javier Milei. Il presidente argentino era stato invitato da Meloni al summit ma ha deciso, dopo una dura sconfitta in Parlamento, di essere in patria per due feste nazionali e dunque ha cancellato la partecipazione al G7 così come alla Conferenza di pace sull’Ucraina che si terrà all’hotel Bürgenstock, sul Lago di Quattro Cantoni, il 15 e il 16 giugno. Presente in Puglia, Luiz Inácio Lula da Silva, presidente del Brasile, alla guida quest’anno del G20.

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