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In area Euro tassi in calo ieri da metà giornata in avanti, mano a mano che sono emerse indicazioni di possibile forte rallentamento dell’inflazione tedesca di ottobre, confermato poi dal dato preliminare passato da 0,8% a 0,7% su base armonizzata, pari al livello minimo dallo scorso maggio. Tale indicazione aumenta le pressioni a favore di ulteriori misure da parte della BCE. Gli acquisti ieri sono stati molto elevati sui BTP decennali: il benchmark BTP dicembre 2024 ha registrato volumi pari ad oltre 400Mln€ su MTS.

LA CONGIUNTURA

Questa mattina i mercati periferici inclusa la Francia stanno aprendo ancora all’insegna di acquisti marcati. Particolarmente forte il recupero dello spread italiano, arrivato in area 155pb vs Germania ed in recupero anche verso Spagna (29pb vs i circa 40 pb di inizio settimana). Tale andamento è collegato in parte alle misure della BoJ di espansione degli acquisti, in particolare di bond domestici, al fine di consentire una maggiore diversificazione geografica del fondo pensione governativo. Aumentano pertanto le attese di possibili acquisti di titoli periferici di fonte nipponica, che potrebbero aiutare a comprendere anche i forti volumi di ieri in acquisto sui BTP prima citati. Il recupero di spread vs la Spagna potrebbe ricollegarsi all’approssimarsi della data del referendum per l’indipendenza della Catalogna del 9 novembre, evento fortemente contrastato dal governo centrale spagnolo.

NODI GEOPOLITICI

Sul fronte geopolitico da segnalare la firma dell’accordo per la fornitura di gas all’Ucraina da parte della Russia almeno fino a marzo 2015, grazie anche alle implicite garanzie fornite dalla Ue e dal FMI, a fronte di ribassi sui prezzi concessi dalla Russia. Sul fronte agenzie di rating, a mercati chiusi è attesa la revisione del i quello olandese da parte di Moody’s. Negli Usa tassi sostanzialmente stabili intorno al 2,30%.

LA MOSSA GIAPPONESE

Sul fronte nipponico, la BoJ stanotte ha fatto uno “scherzetto” annunciando inaspettatamente nuovi stimoli monetari (“il dolcetto”) aumentando il target di crescita annuale della base monetaria. Nello specifico saranno aumentati prevalentemente gli acquisti dei titoli governativi domestici, per un equivalente di circa 270Mld$. La decisione è stata approvata solo da cinque dei nove componenti del board. Kuroda ha ribadito come l’Istituto farà tutto il possibile per raggiungere il target del 2% sull’inflazione (risultata a settembre ancora in rallentamento al 3,2%) e che la BoJ non esiterà a mettere in campo ulteriori misure qualora fosse necessario. La decisione della BoJ è da ricollegare al cambio di asset allocation del fondo pensione governativo (il più grande al mondo con l’equivalente di circa 1200Mld$ in gestione), che comprende anche una drastica riduzione della percentuale di bond domestici in portafoglio (da 60% a 35%), le cui vendite saranno pertanto compensate dagli annunciati acquisti della BoJ.

Tutti i perché del dolce scherzetto di Hallowen della spaccata Banca centrale giapponese

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