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Il sistema radiotelevisivo italiano attraversa una fase di grande e profondo cambiamento. Anche se il pubblico continua a rimanere affezionato alla Tv, ai suoi programmi e ai suoi protagonisti, le abitudini di consumo stanno rapidamente cambiando. Il televisore tradizionale non rappresenta più l’unico mezzo attraverso cui accedere a contenuti audiovisivi e una parte crescente di utenti, mentre guarda la Tv, è sempre più spesso impegnata contemporaneamente in altre attività digitali (chat, social media ecc.) attraverso uno o più dispositivi.

In questo quadro, i grandi broadcaster internazionali hanno già da tempo avviato una revisione dei loro modelli di business, diversificando la loro offerta e la loro presenza all’interno del più ampio mercato della comunicazione digitale. Il processo di cambiamento in atto, specialmente in questi ultimi anni dopo lo switch off delle trasmissioni analogiche, ha coinvolto con maggiore determinazione anche la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo: oggi la Rai si sta trasformando, infatti, in una grande media company italiana, in grado di affrontare tutte le principali sfide del mercato e rispondere con più efficienza alla sua missione di servizio pubblico.
La Rai tra i broadcaster europei di servizio pubblico è leader negli ascolti, pur avendo il canone più basso d’Europa e i suoi programmi, come emerge analizzando la media di gradimento, rimangono sempre tra quelli più amati e apprezzati dal pubblico.

Basti pensare che le prime 25 trasmissioni televisive più viste del 2014 sono tutte della Rai. Ma non si tratta solo di una questione di ascolti. Come editore di servizio pubblico punta a differenziarsi all’interno di un mercato sempre più omologato e che, tendenzialmente, vede la programmazione di qualità migrare verso offerte a pagamento non accessibili a tutta la generale utenza. Il Contratto di servizio, lo strumento attraverso il quale governo e Parlamento ogni tre anni definiscono con maggiore dettaglio gli obblighi della concessionaria, prevede che la Rai debba generare public value attraverso tutta la sua programmazione.

L’accessibilità e la qualità sono quindi elementi distintivi del servizio pubblico, indipendentemente dal genere di prodotto offerto. L’intrattenimento di qualità della Tv pubblica, ad esempio, costringe le emittenti commerciali a tenere alto il livello del linguaggio. L’innovazione tecnologica, in continua evoluzione, rappresenta l’opportunità per migliorare i processi e riformare vecchi modelli di gestione garantendo allo stesso tempo il presidio di alcuni generi con diverse produzioni e linee editoriali, come nel caso dell’informazione e dell’approfondimento, valorizza il pluralismo delle idee e permette di interpretare al meglio le diverse sensibilità dei cittadini. Nel settore delle fiction, dare priorità alle produzioni italiane stimola il mercato della nostra produzione indipendente, valorizzando, allo stesso tempo, anche i nostri artisti, le nostre maestranze e il nostro territorio. Piccoli e semplici esempi che, al di là dei formali obblighi di legge, mostrano con grande evidenza il ruolo che può e deve svolgere un editore di servizio pubblico.

La Rai è sostenuta principalmente da risorse pubbliche ed è quindi necessario che sia in grado di generare valore per tutta la collettività, senza distinzioni. La linea editoriale deve quindi essere diversificata e ben riconoscibile: oltre le storiche tre reti generaliste, nel bouquet troviamo oggi canali dedicati ai bambini e ai ragazzi (Rai yoyo e Raigulp), canali dedicati allo sport (Rai sport), al grande cinema, alle fiction italiane, alle piu famose serie Tv internazionali (Rai 4, Rai premium, Rai movie) e naturalmente canali specificamente dedicati all’arte e alla cultura (Rai 5, Rai storia e Rai scuola). Senza dimenticare l’offerta internazionale di Rai Italia e Rai News, il principale canale televisivo italiano di informazione h24. In estrema sintesi, a livello europeo, parliamo della più ampia offerta di canali gratuiti.

Le sfide del futuro per il servizio pubblico sono tuttavia online, in quello che in gergo tecnico viene definito il my time del telespettatore: un palinsesto personalizzato e accessibile in ogni luogo o momento, con spazi social in cui condividere impressioni personali e contenuti. In questa prospettiva, la Rai negli ultimi anni ha fatto scelte molto rilevanti: l’offerta della televisione di servizio pubblico italiana è già oggi totalmente accessibile via Internet, anche in diretta, e una grande parte dei suoi immensi archivi storici è già disponibile online. Attraverso note trasmissioni di prima serata, si cominciano inoltre a sperimentare con successo servizi di social Tv e second screen. Parallelamente, si sviluppano applicazioni per tutti i sistemi operativi disponibili per portare il marchio Rai su ogni tablet, smartphone o Tv connessa.

Governo e Parlamento hanno l’opportunità irripetibile, mai come in questa fase, di offrire una visione del percorso attraverso il rinnovo della concessione. “Rai 2016” può significare riforma della Rai, della sua governance, trasformazione definitiva in media company. I tempi sono maturi e non solo per questioni di scadenza temporali ma perché la Rai, oggi, da un punto di vista economico e industriale, è un’azienda avviata sulla strada dell’innovazione e nei prossimi anni potrà avere un ruolo determinante anche nell’agenda digitale del Paese.

Così come negli anni Sessanta il maestro Manzi insegnò a leggere e a scrivere a milioni di italiani, svolgendo una funzione formativa-educativa della società, programmi del servizio pubblico sono oggi chiamati a diffondere le nuove competenze digitali, spiegando agli italiani di ogni età le opportunità offerte dalla rete e il valore dai nuovi servizi digitali. Stare al passo coi tempi è vitale per ogni realtà produttiva ma lo è ancora di più avere il coraggio di cogliere la sfida del futuro.

Alessandro Picardi è direttore delle relazioni istituzionali e internazionali della Rai

(l’analisi è stata pubblicata sull’ultimo numero della rivista Formiche)

Ecco come la Rai può diventare una media company

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