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Numeri, richieste e auspici. Sono stati annunciati ed evocati dal numero uno di Finmeccanica, Mauro Moretti, nel corso del convegno “Esercito-Industria: una collaborazione essenziale” promosso ieri presso il Centro Alti Studi per la Difesa dalla Federazione delle aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza e dall’Esercito.

LE PAROLE DI GRAZIANO

L’evento è stata l’occasione per ribadire l’importanza di una sempre più stretta collaborazione tra Forze armate e industria, per arrivare allo sviluppo di prodotti realmente efficaci “servono cose pensate oggi per durare nel tempo, assetti modulari che possano essere costantemente aggiornati”, ha detto il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale Claudio Graziano, e soprattutto prodotti che siano concepiti avendo ben chiaro “evoluzioni, costi di mantenimento e addestramento”.

LE PAROLE DI BINELLI MANTELLI

Il piano di ammodernamento dell’Esercito italiano (Forza Nec, Centauro 2, Lince  e Freccia i programmi maggiori per la Forza Armata) e non solo, necessita di una programmazione finanziaria certa di medio lungo-periodo e del sostegno di tutti i dicasteri coinvolti dal processo, compreso lo Sviluppo economico, come ha sottolineato il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. “Oggi più che mai  – ha detto – è necessario avere certezze per i grandi programmi e un coordinamento interministeriale”.

LE PAROLE DI MORETTI

Di programmazione ha parlato anche l’amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, intervenuto al convegno organizzato dalla Federazione aziende italiane per l’aerospazio la difesa e la sicurezza (Aiad) presieduta da Guido Crosetto, ponendo l’accento sul fatto che oggi è necessario passare dalla fornitura di beni a quella di servizi integrati, di cui il bene costituisce un elemento. “Ci stiamo giocando il futuro”, ha detto, pertanto dobbiamo “stare al livello tecnologico dei nostri alleati e sopra quelli dei nemici”. “Una visione comune da portare su tutti i tavoli, un approccio collaborativo (industria/FFAA, ndr) è essenziale  – ha spiegato poi Moretti – visto poi che le risorse stanziate dall’Italia per lo sviluppo delle tecnologie legate alla difesa sono modeste”.

I NUMERI DI MORETTI

“Ogni anno vengono stanziati 4 miliardi, a fronte degli 11 del Regno Unito, mentre Finmeccanica opera in autofinanziamento per circa 1 miliardo”. “Servono più fondi, o quantomeno programmi pluriennali certi, se vogliamo allinearci agli altri Paesi – ha detto l’a.d. -, il Regno Unito non è molto più grande dell’Italia e non ha nemmeno maggiori necessità di difesa”. Tra le tecnologie distintive da perseguire per le nostre Forze Armate “per farle eccellere in campo alleato” citate di Finmeccanica, settore unmanned, modeling and simulation e nuovi materiali. “Ogni 5 o 6 anni – ha detto Moretti – l’elemento tecnologico cambia, è per questo che avere chiari i requisiti è fondamentale”.

Finmeccanica, ecco cosa si aspetta Moretti dalla Difesa

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