Il trionfo elettorale di Andrej Babiš riporta il leader populista ed euroscettico al centro della politica ceca ed europea. Con il 35% dei voti, il suo partito Ano diventa la principale forza del Paese, promettendo di ridurre il sostegno all’Ucraina e sfidare Bruxelles su Green Deal e spese Nato. Un ritorno che apre scenari incerti per l’Ue
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Dalle contraddizioni della Cgil alla liquefazione del Pd. L'appello alla ragionevolezza di Cicchitto
Serpeggia nell’aria un movimentismo ambiguo messo in evidenza nelle manifestazioni di questi giorni che ricerca lo scontro nello scontro per drammatizzare ulteriormente la situazione. Ci auguriamo che si crei in Italia, al di là degli schieramenti di maggioranza e di opposizione, un’area di ragionevolezza che riguardi esponenti politici e forze decisive e fondamentali
La cultura della riconciliazione riguarda tutti. Una lettura delle parole di Leone XIV
Per la seconda volta dall’inizio del pontificato, nel suo discorso ai partecipanti all’incontro “Refugees & Migrants in Our Common Home”, Papa Leone XIV ha parlato di “globalizzazione dell’impotenza”, come evoluzione di quella dell’“indifferenza” denunciata dal suo predecessore. Con quest’espressione ha inteso far riferimento ad un’esperienza sempre più comune nella vita quotidiana: “Davanti all’ingiustizia e al dolore innocente siamo più consapevoli, ma rischiamo di stare fermi, silenziosi e tristi, vinti dalla sensazione che non ci sia niente da fare”
Scontri e slogan, evitiamo l’incendio dell’Italia. L'allarme di Sisci
Droni cinesi nel mirino. Come si sono comportate le corti americane nel caso Dji
Una decisione emessa da una corte Usa contro il costruttore cinese di droni conferma la necessità strategica di usare anche norme e processi per raggiungere il decoupling tecnologico tra Stati Uniti e Cina. Il commento di Andrea Monti, docente di identità digitale, privacy e cybersecurity nell’università di Roma Sapienza
La nuova strategia russa tra droni, cyber-attacchi e infrastrutture critiche
Le incursioni di droni russi nello spazio aereo europeo e i continui attacchi cibernetici segnalano che la guerra ibrida è già in corso. L’Europa, ancora legata a schemi statici, fatica a riconoscerlo e a rispondere con strumenti adeguati. Mentre Mosca testa le vulnerabilità occidentali, Nato e Ue accelerano piani e programmi comuni, ma il nodo resta la capacità di coordinare risorse e strategie. Dalla protezione delle infrastrutture critiche alla resilienza sociale, la partita si gioca su un terreno fluido che richiede visione e prontezza collettiva
Il potere oscuro dei meme nella radicalizzazione online. L'analisi di Preziosa e Martucci
I meme non sono più solo divertimento: diventano veicoli di radicalizzazione, normalizzano la violenza e rafforzano identità polarizzate. Le democrazie si trovano a dover bilanciare libertà di espressione e sicurezza, sviluppando strumenti per decodificare un linguaggio simbolico sempre più potente. L’analisi della professoressa Sabrina Martucci e del generale Pasquale Preziosa
Infrastrutture sotto attacco, il nuovo rischio per capitali e governance
Gli attacchi fisici e cibernetici alle infrastrutture europee stanno modificando la percezione del rischio e l’equilibrio tra capitale pubblico e privato. Ne derivano nuove esigenze di governance, con maggiore coinvolgimento diretto dello Stato nella gestione e nella sicurezza degli asset strategici
La rivoluzione dei droni, quando la guerra asimmetrica mette in crisi la difesa aerea
I recenti eventi del 9-10 settembre 2025, quando 19 droni russi hanno violato lo spazio aereo polacco costringendo la Nato ad abbatterli per la prima volta dal 2022, hanno drammaticamente evidenziato una crisi strutturale della difesa aerea occidentale. Il paradosso è agghiacciante: missili da 3 milioni di dollari per intercettare droni che costano 20.000-50.000 dollari, un rapporto costo-efficacia insostenibile che rivela quanto l’Occidente sia impreparato alla guerra asimmetrica del XXI secolo. L’analisi del generale Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi
La Cina punta al gas saudita. Ma stavolta i fondi restano alla larga
Alcune tra le principali banche cinesi hanno cominciato a finanziare la compagnia di Stato araba Saudi Aramco, che opera e gestisce il gigantesco giacimento Jafurah. Nuovo sgambetto alla Russia in vista, mentre Pechino lascia a casa i grandi fondi in risposta alla guerra commerciale degli Stati Uniti