Skip to main content

In uno scenario in cui la logistica globale si fa ogni giorno più complessa e interconnessa, la gestione del traffico merci negli aeroporti non può più essere affrontata soltanto come una questione operativa. La velocità, l’affidabilità e la qualità dei servizi diventano criteri strategici per definire la competitività di uno scalo, influenzando direttamente le scelte degli operatori e la capacità di un sistema economico di attrarre investimenti. La sfida non riguarda solo le infrastrutture ma il modo in cui queste vengono messe a sistema, rese trasparenti, valutate e migliorate in ottica di lungo periodo. In questo contesto, l’aeroporto di Fiumicino sta cercando di proporre una nuova visione della gestione merci, fondata su principi di misurabilità, responsabilità e collaborazione. Non si tratta solo di dotarsi delle migliori tecnologie o di ampliare la capacità operativa – sebbene anche questi siano aspetti fondamentali – ma di costruire un modello di relazione più maturo con tutti gli attori della filiera.

La pubblicazione della prima edizione della Carta dei servizi merci rappresenta un passaggio significativo in questo senso. Non è un punto di arrivo, né un esercizio formale, ma un primo strumento attraverso cui rendere leggibili e condivisi i parametri di qualità che definiscono l’esperienza operativa all’interno della Cargo city di Fiumicino. Si tratta di un documento redatto secondo le indicazioni dell’Enac, che non solo descrive in modo chiaro i servizi offerti e le infrastrutture disponibili, ma introduce anche un sistema articolato di indicatori – sia oggettivi che percepiti – con cui monitorare e valutare il livello complessivo delle performance. L’intento è quello di avviare un percorso di miglioramento continuo, costruito insieme agli operatori, fondato su dati misurabili e obiettivi trasparenti.

Il piano prevede tre anni di osservazione e progressivo consolidamento. Il primo anno, in corso, è dedicato al rilievo dello stato attuale dei servizi. Seguiranno due anni di definizione e verifica degli obiettivi di miglioramento, fino all’entrata a regime del sistema. Non si tratta dunque di dichiarare obiettivi in astratto, ma di costruire una baseline condivisa, su cui fondare un’evoluzione sostenibile e credibile del servizio.

Nel frattempo la Cargo city, che si estende su un’area di oltre 200mila metri quadri ed è collocata nella parte sud-orientale del sedime aeroportuale di Fiumicino, ha continuato a crescere anche in termini di traffico: nel 2024 sono transitate circa 266mila tonnellate di merce, con un incremento del 44% rispetto all’anno precedente e del 42% rispetto al 2019. Dati che confermano il ruolo del principale aeroporto italiano come nodo centrale per il traffico merci, non solo su scala nazionale, ma anche nel più ampio sistema logistico euromediterraneo. Una crescita che non può essere gestita senza un approccio strutturato alla qualità. In questo senso, la Carta è anche una risposta al bisogno — sempre più urgente — di dotarsi di strumenti di governance integrata, che consentano di coordinare in modo efficace una molteplicità di soggetti, ciascuno con esigenze e responsabilità diverse.

La qualità in ambito cargo non può più essere intesa soltanto come l’assenza di disservizi, ma come la capacità di garantire, in modo continuativo, standard elevati in tutte le fasi del processo: dall’accessibilità al terminal alla puntualità delle operazioni, dalla sicurezza al trattamento delle merci speciali, fino agli aspetti relazionali e informativi. I 31 indicatori previsti dalla Carta – suddivisi tra qualità erogata e qualità percepita – toccano esattamente questi punti, restituendo un’immagine complessa ma misurabile del sistema. È proprio in questa capacità di misurare e condividere le prestazioni che si gioca la possibilità di fare della Cargo city non solo una somma di servizi, ma una vera e propria community logistica. L’esperienza mostra che solo dove esiste un linguaggio comune tra gestore aeroportuale, operatori, autorità e utenti è possibile affrontare con efficacia le sfide poste dalla digitalizzazione, dalla sostenibilità e dalla crescente domanda di flessibilità del mercato.

La Carta dei servizi merci, in questo senso, è un punto di partenza, non di arrivo. Il suo valore non risiede tanto nella sua forma, quanto nella funzione che intende assolvere: quella di abilitare una nuova cultura della qualità, orientata al miglioramento continuo e al dialogo costante con tutti gli stakeholder. In un sistema come quello aeroportuale, in cui la cooperazione tra attori diversi è condizione essenziale per il funzionamento, strumenti come questo rappresentano un passo necessario verso una gestione più matura, trasparente e condivisa. 

Aeroporti di Roma continuerà a investire in questa direzione, convinta che la competitività di uno scalo passi non solo per ciò che si vede – le infrastrutture, gli spazi, i numeri – ma soprattutto per ciò che si costruisce nel tempo: fiducia, affidabili, capacità di ascolto e co-progettazione. La qualità, oggi, è una responsabilità condivisa. Ed è solo misurandola che possiamo migliorare davvero.

 

La logistica aeroportuale migliora con la Carta dei servizi

Di Ivan Bassato

Nel cuore della crescente complessità logistica aeroportuale, lo scalo di Fiumicino lancia una nuova visione per la gestione del traffico merci, fondata su trasparenza, misurabilità e collaborazione. La prima edizione della Carta dei servizi merci punta a migliorare la trasparenza e favorire una collaborazione più efficace tra tutti gli operatori della filiera. La riflessione di Ivan Bassato, Chief Aviation Officer di Adr, comparsa sul numero di giugno di Airpress

Ricostruire, riformare, rinascere. Il progetto Ucraina della vicepremier Svyrydenko

Di Yulia Svyrydenko

Pubblichiamo l’intervento di Yulia Svyrydenko, Primo vice Primo ministro e ministro dell’Economia dell’Ucraina ospitata nel numero di luglio della Rivista Formiche. “Nonostante le sfide l’Ucraina non si limita a ricostruire ciò che è andato perduto, ma getta le basi per una trasformazione, rafforzando le istituzioni, accelerando le riforme e creando un’economia resiliente e moderna in linea con i valori europei. La conferenza di Roma punta a raggiungere risultati tangibili con nuovi accordi, investimenti e migliorando il coordinamento tra i soggetti coinvolti. Il Paese ha una strategia chiara, un’agenda riformatrice dinamica e una forte determinazione al successo”

Cronaca di un giorno di ordinaria follia. Cosa è successo a Grok nelle ultime ore

Martedì il chatbot di xAI ha cominciato a rispondere alle domande degli utenti con commenti antisemiti e discriminatori, rilanciando tesi cospirazioniste. La Turchia valuta addirittura di bloccarlo dopo gli insulti al presidente Recep Tayipp Erdogan e all’Islam. L’azienda ha comunicato di aver risolto i problemi, ma già a maggio era dovuta correre ai ripari per le teorie sul genocidio dei bianchi sudafricani alimentate dal suo modello di IA

Piano Mattei, Intelligenza Artificiale ed energia. Asse Jp Morgan e Italia sugli investimenti

L’Italia è nel momento di sua massima credibilità sui mercati e questo la rende un buon posto dove investire. Per questo grandi capitali privati possono sostenere l’economia nazionale. Ma anche gli sforzi per l’Africa

Ricostruzione Ucraina. Quando Rizzi (Dis) avvertiva sul rischio infiltrazioni criminali

Dalla ’ndrangheta alle mafie russe, turche e cinesi, il pericolo di infiltrazioni criminali nella ricostruzione dell’Ucraina è concreto, soprattutto nei settori edilizi e finanziari. Ecco cosa diceva il direttore del Dis a marzo

Così le imprese italiane possono fare la differenza nella ricostruzione dell'Ucraina. Parla Cimmino (Confindustria)

La rinascita dell’Ucraina, di cui parleranno oltre 80 tra capi di Stato e di governo in occasione nella due giorni alla Nuvola dell’Eur, passerà per forza di cose dal contributo delle aziende italiane. Le quali hanno anche un gran bisogno di minerali critici. I dazi? Giusto trattare, ora l’Italia tiri dritto sul nucleare. Intervista a Barbara Cimmino, vicepresidente di Confindustria

Papa Leone XIV e la continuità difficile. La riflessione di Cristiano

Il pontefice è arrivato a Castel Gandolfo per le sue brevi vacanze estive e la Chiesa istituzionale tira un sospiro di sollievo. Improvvisamente la grande tensione che l’aveva attraversata sembra svanita: niente più minacce quotidiane di scisma, niente urla. Sembra tornata la quiete istituzionale. E in questa ritrovata quiete l’impostazione ecclesiale di papa Francesco resta non solo presente ma ribadita non soltanto con le citazioni ma soprattutto con le scelte operative, concrete. La riflessione di Riccardo Cristiano

Guerra ibrida, perché il dialogo Eu-Nordafrica sull’immigrazione ha echi globali

Lo scacchiere internazionale si presenta, oggi, come una competizione di influenza globale che mette in crisi il tradizionale multilateralismo. E che intreccia capacità economiche, politiche e militari in nuovi modelli di influenza attraverso conflitti per procura, attività di promozione di modelli di governo alternativi alle democrazie liberali occidentali e strumentalizzazione delle migrazioni

La torrida estate di Putin e Trump fra giravolte ed equivoci. Scrive D'Anna

A meno di ulteriori colpi di scena, non improbabili quando si tratta di Trump, sembra proprio che Putin si sia giocata la tolleranza che la nuova amministrazione americana aveva manifestato nei confronti dell’aggressione russa all’Ucraina. Ma le sorprese che riservano personalità come quelle del tycoon e del Presidente russo sono sempre dietro l’angolo. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Pillole amare. Verso l’apertura di un nuovo capitolo dazi sulla farmaceutica?

Dazi fino al 200% sulla farmaceutica. Da Trump a breve una lista di Paesi soggetti alle nuove tariffe commerciali: “L’Ue ora ci sta trattando molto bene, siamo a due giorni dall’invio della lettera”. Von der Leyen: “Continuiamo a lavorare in buona fede. E ci prepariamo a tutti gli scenari”

×

Iscriviti alla newsletter